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Movimenti al centro
E Ruffini che fa? Nel gran profluvio di civici, tace l'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate
Ci sono tante ipotesi sul futuro dell'uomo che era stato visto come possibile federatore di cattolici (e non) al centro. Ma lui resta in silenzio. Troppo presto, dice chi lo vede “in stallo”, addirittura, come possibile candidato premier in modalità “carta nascosta”
“Ma Ruffini che fa?”. Ruffini, cioè Ernesto Maria, ex vertice dell’Agenzia delle Entrate poi animatore dei comitati civici che portano il nome del suo libro “Più uno: la politica dell’uguaglianza” (ed.Feltrinelli), in tour da qualche mese al pari dell’autore. Che fa Ruffini, dunque, ci si chiede a proposito dell’uomo che era stato visto come possibile federatore di cattolici (e non) al centro del centrosinistra, nel gran profluvio di civici progressisti e nel day after della giornata del 20 ottobre, quella che ha visto centinaia di sindaci e amministratori riuniti nella capitale, all’Hotel Parco dei Principi, sotto le insegne del “Progetto Civico” lanciato dall’assessore ai Grandi Eventi, Turismo e Sport del Comune di Roma Alessandro Onorato, alla presenza, tra gli altri, dei sindaci di Napoli e Genova Gaetano Manfredi e Silvia Salis e sotto i buoni auspici del guru dem Goffredo Bettini, colui che fa gli onori di casa, anche facilitando i rapporti con il leader M5s Giuseppe Conte, non a caso presente e applaudito?
E dunque: che fa Ruffini, l’uomo che, nel corso dell’estate, aveva fatto capire alla segretaria dem Elly Schlein di stare più con Romano Prodi che con lei, infiammando le speranze post-uliviste di chi a lui aveva guardato dopo il suo addio all’Agenzia delle Entrate e dopo la sua comparsa a Milano, evento di Comunità democratica, al grido di “non si tratta di costruire nuovi partiti o nuove aree all’interno di partiti, ma di coinvolgere nuovi elettori”? Che fa, ora, Ruffini? Nel silenzio del diretto interessato, le ipotesi viaggiano, dice un osservatore a lui vicino, “verso la creazione di nuovi comitati” (180 a fine estate) e verso il “dialogo con altri soggetti dell’area”. E chi sarebbero? Solo le associazioni in zona Acli o anche loro, i civici suddetti, più Matteo Renzi con la Casa Riformista (che con Onorato e Salis, alla Leopolda, ha interloquito dal suo binario)? Di sicuro c’è che Ruffini non vede bene “le sommatorie”. E ci sono le molte pressioni convergenti, come a dirgli: perché non parli? Ma lui tace. Troppo presto, dice chi lo vede “in stallo”, addirittura, come possibile candidato premier in modalità “carta nascosta”.

La mossa dell'Elevato