
Ansa
l'intervista
“L'Italia ha scelto da che parte stare: con Kyiv”. Parla Crosetto
“Se cadesse Kyiv l’Europa si troverebbe in guerra anche senza volerlo. Non ci sono purtroppo bandiere nelle piazze per sostenere il diritto dell’Ucraina a vivere”. L’Ai di Trump, l’Italia e le vere ambiguità. Chiacchiere con il ministro della Difesa
Stare dalla parte giusta sull’Ucraina: ci possono essere dubbi su questo? Il video rilanciato tre giorni fa da Donald Trump sui suoi social, un video in cui una birichina intelligenza artificiale faceva dire a Giorgia Meloni di essere pronta a rivedere il sostegno dell’Italia alla difesa dell’Ucraina, ha avuto una serie di effetti interessanti. L’effetto forse più interessante è legato all’improvviso interessamento da parte dell’opposizione alla questione ucraina e il fatto che il capogruppo del Pd alla Camera, l’onorevole Chiara Braga, abbia chiesto, con fermezza, al governo di “chiarire da che parte sta l’Italia” è certamente una notizia importante. Il Pd, come qualcuno ricorderà, negli ultimi anni ha dimostrato di avere a cuore l’Ucraina per modo di dire.
Al momento, i suoi principali alleati, Avs e M5s, sono tra i partiti più critici all’invio di armi all’Ucraina, e sono più vicini alla linea Orbán che alla linea del Pse. E allo stesso modo, il Pd, da quando Schlein guida il partito, in Europa quando ha potuto ha sempre mostrato la sua ambiguità sul tema, e in due anni di segreteria la leader del Pd non ha trovato un istante per fare un salto a Kyiv e portare la solidarietà del partito alla causa ucraina. L’opposizione, nell’attesa di fare chiarezza al suo interno, chiede dunque al governo di fare chiarezza, di spiegare da che parte sta, e ieri il governo un segnale lo ha dato, firmando insieme ai principali paesi europei una dichiarazione congiunta per chiedere che i combattimenti cessino “immediatamente”, per ricordare che per l’Europa “l’attuale linea di contatto” deve “essere il punto di partenza per i negoziati”, per affermare che “l’Ucraina debba essere nella posizione più forte possibile prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco” e che per questo “dobbiamo aumentare la pressione sull’economia della Russia e sulla sua industria della Difesa, finché Putin non sarà pronto per la pace”.
L’Italia, ieri, ha ricordato da che parte sta, e chissà se è la stessa parte in cui si trova tutto il centrosinistra, ma per aggiungere qualche dettaglio in più, sul tema da che parte sta il governo, abbiamo chiesto al ministro della Difesa qualcosa in più. Domanda: il video diffuso da Trump segnala o no un inizio di cambio di linea del nostro paese? Crosetto ci dice che “l’impegno dell’Italia a favore del popolo ucraino non è soggetto al cambio delle stagioni o sacrificabile a strategie di convenienza momentanea”. Ricorda che l’Italia “ha aiutato l’Ucraina perché Putin, misconoscendo tutti gli impegni assunti negli anni precedenti, ha deciso di occuparla militarmente e in oltre tre anni ha ucciso oltre 500 mila persone e distrutto tutto ciò che poteva”. E con un pizzico di malizia il ministro aggiunge uno spunto che dovrebbe far riflettere i pacifisti specializzati a occupare le piazze solo quando il nemico contro cui sfilare ha i vessilli dell’occidente. “Non ci sono bandiere nelle nostre piazze né scioperi per ricordare quei morti in Ucraina e non ci sono scioperi né piazze per ricordare il diritto di quella nazione a vivere, ma per me quei morti devono finire, come dovevano finire quelli civili palestinesi”. Pausa. “Aiutare l’Ucraina significa questo. Significa lavorare per fermare la guerra. L’ho detto decine di volte e lo voglio ridire: se cadesse Kyiv l’Europa si troverebbe in guerra anche senza volerlo”.
Scegliere da che parte stare, oggi, sui temi dell’Ucraina è cruciale: significa sapere difendere i confini della nostra democrazia, anche con le armi. Ed essere ambigui sulla difesa della democrazia significa essere ambigui sulla difesa della nostra libertà. Se è quello che pensa oggi finalmente anche il Pd, difendere l’Ucraina anche con le armi, si può dire che l’effetto del video di Trump è stato benefico: il governo ha ricordato da che parte sta, l’opposizione ha scelto di uscire dalle sue ambiguità. Sul primo punto, le conferme ci sono. Sul secondo purtroppo no. Scegliere da che parte stare su Kyiv: cosa aspetta l’opposizione a mostrare il suo amore per la causa ucraina andando a Kyiv ad abbracciare Zelensky?

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