in via bellerio

Processo (in contumacia) a Vannacci: il Consiglio federale della Lega tra flop toscano e quote non versate

Ruggiero Montenegro 

Salvini riunisce a Milano, nella sede storica, i vertici del Carroccio. Ma il generale sarà a Strasburgo, forse in collegamento. Assenti anche Zaia e Fedriga. Intanto nel partito chiedono al vicesegretario i versamenti da eletto: da giugno 2024, circa 30 mila euro

E’ il processo alla vannaccizzazione ma senza l’imputato principale, il capro espiatorio. Il generale in contumacia. Quello che, lamentano in molti nella Lega, non dà un euro al partito di cui è vicesegretario: lo chiamano contributo volontario, ma ogni eletto dovrebbe versare una quota. Per gli europarlamentari come Roberto Vanacci si tratta di 2 mila euro al mese: da giugno 2024 sarebbero circa 30 mila.  

Oggi il Carroccio si riunisce in via Bellerio, nella sede storica, e non succedeva da un po’. E’ il segno dei tempi, del momento di tensione. Gli ultimi vertici si erano tenuti a Montecitorio. Matteo Salvini ha convocato un Consiglio federale per analizzare il flop toscano, la caduta della Lega al 4,3 per cento con la regia di Vannacci, che della campagna elettorale è stato  responsabile.  Lo ha scelto  Salvini e alla fine è stato eletto un solo consigliere, che con Lega aveva poco a che fare: Massimiliano Simoni, portavoce del Mondo al contrario,  blindato nel listino. Se ne discuterà oggi, così come dei team Vannacci e del rapporto con la Lega.  Ma non sarà l’unico argomento: tesseramento, le prossime campagne elettorali e un nuovo provvedimenti sull’immigrazione sono gli altri punti all’ordine del giorno.

Che farà Vannacci? Ha fatto sapere che non ci sarà, a via Bellerio preferisce Strasburgo dove si riunisce il Parlamento europeo.  Si collegherà? “Tendenzialmente no”, rispondevano ieri dal Carroccio, spiegando che il vertice si terrà in presenza: eventuali deroghe saranno decise semmai all'ultimo (e col generale dovrebbe andare così). Fino a ieri era questo il diktat, così come è stato chiesto ai parlamentari di limitare le dichiarazioni verso quello che si annuncia un “confronto franco e accesso”.

 

 

Assente anche Massimiliano Fedriga, il governatore del Friuli Venezia Giulia in missione negli Stati Uniti, e pure il suo omologo veneto, il capolista Luca Zaia non ci sarà. Ha altri impegni, istituzionali. Presente invece il presidente della Lombardia Attilio Fontana, in prima linea per evitare la deriva ideologica della Lega – “col cazzo che ci vannaccizziamo”.

Questioni di prospettiva. “Vannacci fa Vannacci, ma noi cosa vogliamo essere?”, si domandano i critici, a varie latitudini.  Ed è la stessa domanda che pongono a Salvini. Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, i due capigruppo, lo hanno detto chiaramente qualche giorno fa, invocando un ritorno alle istanze di un tempo. Ieri lo ha ribadito pure Fedriga: “Dobbiamo ragionare sul modello da proporre al paese: il modello dell’autonomia, dei territori e dell’impostazione anti ideologica ci differenzia e ci riporta allo spirito originario”.  E’ un malcoltento che serpeggia nel Carroccio, specie al nord, in quella componente più attenta al tessuto produttivo. In quella base e  negli amministratori che respingono il generale al contrario, con le sue truppe, negando spazi e sale comunali. Troppo vannacciano per la Lega e ultimamente troppo leghista anche per chi lo sostiene dall’inizio. A proposito: alle 21 si riuniscono i militanti di “Noi con Vannacci”. L’associazione fondata dell’ex senatore leghista Umberto Fusco va verso lo scioglimento, che dovrebbe essere sancito stasera. 
 

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