
(foto LaPresse)
il colloquio
Iezzi (Lega) avvisa gli alleati sul dl Flussi: “Sull'immigrazione non cambiamo idea. Siamo già full”
Il deputato del Carroccio, membro della commissione Affari costituzionali che esaminerà il decreto: "Per alcuni settori ci voglioni restrizioni. Dobbiamo tornare alla filosofia dei decreti Salvini"
“Gli ingressi stabiliti dal decreto Flussi non sono uno shock, essendo limitati ad alcune categorie e avendo numeri tutto sommato gestibili. Ciò detto, noi come Lega non rinunceremo mai alla nostra posizione sull’immigrazione, che non cambia di una virgola. Non bisogna andare troppo oltre. Anzi, in alcuni settori a mio avviso bisogna adottare provvedimenti restrittivi. Siamo già full”. Lo dice, il deputato leghista Igor Iezzi, in risposta al dl appena depositato in Parlamento, di cui abbiamo scritto ieri sul Foglio. E che introduce una serie di misure che segnano un allargamento delle maglie in tema di ingressi regolari sul suolo italiano. Ad esempio, nel testo varato dal governo c’è l’estensione della durata del permesso per motivi di protezione sociale o per le vittime di violenze o sfruttamento (che passa da sei mesi a un anno). La previsione della possibilità di accedere agli assegni d’inclusione, sia alle vittime di violenza domestica sia ai destinatari di permessi di protezione sociale. E l’estensione del permesso a un anno anche “ai parenti e affini fino al secondo grado” di chi è vittima di sfruttamento. Come detto, la Lega non farà una battaglia su numeri che, come riconosce lo stesso Iezzi, già responsabile Sicurezza del Carroccio, si prospettano esigui. “E però è chiaro che per noi anche il dl Flussi possa essere l’occasione per occuparci di immigrazione. Entro la prossima settimana presenteremo i nostri emendamenti, ci stiamo lavorando, e sarà importante capire come agganciarsi ai vagoni di questo treno in corsa con delle nostre proposte, sapendo che non tutto potrà passare dagli emendamenti”, dice il deputato, componente della commissione Affari costituzionali che sta esaminando il decreto.
Negli scorsi giorni proprio Iezzi e altri colleghi avevano paventato l’introduzione di una specie di patente a punti legata al permesso di soggiorno. “La logica è quella che se sbagli perdi punti. E se continui a sbagliare perdi il permesso di soggiorno. Sappiamo benissimo che c’è un tema legato ai rimpatri, agli accordi con gli altri paesi, ma il segnale da parte nostra è chiaro: se vieni nel nostro paese devi rispettare le leggi italiane. Anzi, devi avere ancor più rispetto del paese che ti ospita”, dice il deputato leghista. Secondo cui, a ogni modo, “l’inserimento o meno in un emendamento al dl Flussi piuttosto che in uno specifico dl, è un tema che affronteremo da qui ai prossimi giorni”.
Anche nella definizione del decreto per normare gli ingressi legali in Italia, licenziato dal governo a inizio ottobre, c’era stata discussione all’interno del Consiglio dei ministri. Soprattutto tra chi, come Forza Italia, spinge per avere regole più vicine alle richieste del mercato del lavoro. E chi, come la Lega di Matteo Salvini, ogni qual volta si parla di immigrazione non rinuncia alla propria postura identitaria. “Al di là di alcune categorie, anche con questo intervento l’obiettivo della Lega è sempre quello di restringere le maglie, non allargarle. Anche perché credo che soprattutto in alcuni settori siamo già full, pieni. Ripeto, la nostra posizione sull’immigrazione non cambia di una virgola. Bisogna coniugare la richiesta di ingressi legali avanzata dalle imprese con la situazione che c’è nel paese. Soprattutto su alcuni territori in particolare”.
Ma il parlamentare della Lega aggiunge anche un ulteriore dettaglio per capire quale sarà l’atteggiamento del suo partito. E non solo, ovviamente, nelle pieghe della discussione sul dl Flussi. “Il nostro obiettivo è tornare alla filosofia, ai meccanismi dei decreti sicurezza, quando c’era Matteo Salvini al ministero dell’Interno. E il permesso di soggiorno a punto può essere una delle soluzioni da adottare in questo quadro”.