
(foto Ansa)
la strategia
Schlein vuole allearsi con Silvia Salis e fare primarie a doppio turno. Orlando: “Serve il Congresso Pd. E' già tardi”
La segretaria studia alleanze da premier prossima, vuole anticipare Conte (alleandosi con la sindaca di Genova). E tra i dem ora si torna a parlare di congresso anticipato: "Serviva già prima"
Si è fanfanizzata: parla solo di congresso anticipato Pd, studia alleanze da premier prossima. Elly Schlein vuole stringere l’accordo con Silvia Salis per sconfiggere Giuseppe Conte. Il piano? Proporre primarie a doppio turno, arrivare al ballottaggio, fare un accordo con la sindaca di Genova in funzione anti M5s (che in Europa vota con Vannacci). Dice Andrea Orlando al Foglio: “Serve il congresso anticipato, in realtà serviva già prima perché come dice Guccini ‘bisogna saper scegliere in tempo e non arrivarci per contrarietà ’”.
Si parla apertamente di congresso Pd, anzi, si scongiura. Lo dice Orlando e lo anche dice Matteo Orfini: “A questo punto è meglio andare a congresso anticipato, preparare una grande mobilitazione nazionale piuttosto che impaginare i giornali con il nostro tormento”. In una sola giornata intervengono Cuperlo, Bettini, Delrio, Nardella. Si è tornati al dibattito anni Novanta, fra riformisti e massimalisti, uno strazio di coscienza. Non regge il lodo Schlein, il silenzio elettorale che aveva imposto la segretaria. Francesca Albanese li separa. Il sindaco di Bologna, Lepore, difende Albanese, fa a gara per consegnarle la cittadinanza onoraria, mentre a Firenze, la città della sindaca Sara Funaro, di fede ebraica, salta il voto per incoronare l’idolo con l’ennesima fascia premio. Il Pd Teleflotilla, di Schlein, ha la sindrome dell’ostaggio, è prigioniero di Albanese. Alla Camera, l’ex sindaco di Bologna, Virginio Merola pensa: “Ormai più a sinistra di così c’è solo la rivoluzione”.
Francesco Boccia, il Bravo di Schlein, promette di parlare dopo le elezioni regionali. Il Pd è sotto attacco. E’ sotto attacco la segretaria che tace sulle parole, indecorose, nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre, trattata da Albanese come una vecchia nonna che fa l’uncinetto. Inutile dire che Sergio Mattarella è sconcertato. Il decoro, il rispetto? Raccontano di parole affettuose, dense, di Francesco Boccia a Segre, si racconta del disagio dei vecchi uomini come Walter Verini, che tengono il fazzoletto di seta nella tasca. Parla Annalisa Corrado a difesa di Albanese, parole da ingazata, e Verini replica su X: “Persone e personalità testimoni della Shoah, come Liliana Segre, hanno più di tutti diritto - se lo decidono - di prendere la parola. E tutti il dovere di ascoltare, con rispetto”. Mancano tre giorni al voto toscano, una vittoria che viene data nel Pd per scontata, ma il M5s pensa a sfiduciare von der Leyen con l’aiuto dei Patrioti di Vannacci, il generale che guida la campagna leghista contro Eugenio Giani. Ecco come ci arrivano. Schlein, da ventiquattro ore non si vede alla Camera. La sua leadership viene messa in discussione con la solita nobiltà del Pd. I riformisti, la corrente Franceschini, fino a Bettini, ogni giorno spiegano che “l’unità del centrosinistra è una condizione necessaria ma non è sufficiente”. I riformisti di Guerini e Gentiloni hanno ufficialmente annunciato il loro evento, il 24 ottobre a Milano, ai Bagni Misteriosi, e hanno scelto i colori della bandiera ucraina ed europea. A Livorno anche Stefano Ceccanti riunisce gli associati di Libertà & Uguale e ci saranno Guerini, Picierno. Si muovono. E’ Boccia che sta studiando uscite di sicurezza per Schlein. Dopo le parole di Meloni sulla legge elettorale, sull’indicazione del premier sulla scheda è necessario organizzare le primarie di coalizione. Alberto Losacco, il visconte di Franceschini, conferma “la strada della primarie sarà obbligata”. Come farle? L’idea è di farle aperte ma a doppio turno, con il ballottaggio. Lo schema: si prevede la candidatura di Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli, ma anche la partecipazione di Silvia Salis. Secondo il disegno di Teleflotilla Pd arriveranno al ballottaggio Conte e Schlein. A quel punto i voti della Salis dovrebbero convergere su Schlein, tradursi, anche scenograficamente, in un grande abbraccio fra due donne, giovani, piene di passione contro Conte, il premier dei decreti sicurezza, un alleato che dalle primarie potrebbe uscire ridimensionato. E Conte l’ha già capito (in una diretta ha sparigliato, ha cambiato registro, si è già buttato sull’economia). Su Schlein convergerebbe anche Avs, un alleato che la segretaria Pd ritiene più affidabile del M5s. Sono piani che non escludono il congresso anticipato del Pd, minacciato da Schlein, dalla flotilla. Anche Peppe Provenzano avrebbe suggerito a Schlein la carta congresso. Il tormento ora: “Come lo facciamo, con il referendum sulla giustizia?”. Se si dovesse perdere anche il referendum sulla giustizia, con il congresso e le primarie di coalizione in corso, la grande mobilitazione si tradurrebbe in catastrofe. Non è Guccini il loro cantante, ma Battisti. A fari spenti.
