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Il colloquio

Bonelli: “Sì alle primarie. Anche con Renzi. Avs è per il proporzionale”

Ruggiero Montenegro 

Il leader di Avs manda un messaggio a Conte e Schelin: "Dobbiamo cominciare a parlare davvero di contenuti, anziché di perimetri e leader. Non basta dire che siamo contro Meloni. E' questo che mi preoccupa in vista delle politiche. Con le primarie potremmo mobilitare milioni di elettori"

Le primarie nel centrosinistra? “Sarebbe un’idea interessante". La prossima legge elettorale? “Noi siamo per il proporzionale”. All’indomani delle elezioni in Calabria il leader di Avs, Angelo Bonelli, preferisce guardare avanti. “Finito questo ciclo di elezioni regionali,  dobbiamo cominciare a parlare davvero di contenuti e di programmi, anziché di perimetri e leader”.  

Più che la sconfitta in Calabria, attesa al di là degli impietosi numeri, è la prospettiva che preoccupa Bonelli. “Non basta dire che siamo contro Giorgia Meloni e che la destra è un pericolo,  non possiamo più permetterci di considerarci divisi.  Dobbiamo rendere il confronto sistematico. E’ questa la spinta che manca per costruire l’alternativa”.    

Il messaggio è chiaro, ed è rivolto in particolare  a Elly Schlein e a Giuseppe Conte. Alleati sì,  ma  anche rivali, e spesso a discapito di Avs. “Non penso che ci sia una rivalità tra Schlein e Conte. In un’alleanza è legittimo che ci siano articolazioni e discussioni. Quello che vedo è semmai l’assenza di momenti di confronto.  La grande domanda che noi poniamo è: quale proposta facciamo per l’Italia?”, si chiede Bonelli nella consapevolezza che il tempo non è infinito. E presto anche le discussioni sul candidato premier potrebbero farsi più aspre.

In questo senso il leader ecologista dice al Foglio che le primarie “potrebbero essere un’idea interessante”. Magari coinvolgendo sin da subito gli elettori: “Individuiamo, attraverso la nostra base elettorale, quali sono le priorità per l’Italia: 4-5 punti programmatici essenziali. Sarebbe una grande novità politica e potrebbe mobilitare milioni di italiani”. Poi si potrà scegliere anche il leader, all’interno di una cornice di idee e contenuti in cui tutti i componenti della coalizione si ritrovano.

Dovrebbe esserci anche Matteo Renzi? “Non penso che il problema siano i nomi. Cerchiamo tutti di essere adulti, non è una questione di antipatia. Il tema è cosa diciamo al paese, quali sono i problemi e come vogliamo affrontarli: dai salari bassi alla povertà assoluta in aumento. C’è inoltre la sanità e la crisi ambientale che la destra nega, i veri investimenti infrastrutturali e il trasporto pubblico. Il punto è condividere l’assetto programmatico”.  E poi, ricorda ancora Bonelli, “Casa riformista, il nuovo progetto di Renzi, mi pare si sia presentato con il M5s in Calabria”.

E alla fine non è andata benissimo, considerando i quasi 20 punti di distacco tra Tridico e Occhiuto. Avs ha ottenuto il 3,85 per cento, non eleggendo alcun consigliere. Onorevole qual è il suo giudizio? “Noi ci riteniamo comunque soddisfatti, abbiamo raddoppiato il risultato ottenuto alle politiche, siamo in linea con il nostro trend di crescita. Poi è chiaro che la mancata candidatura di Mimmo Lucano ci abbia penalizzato”, replica il leader di Avs. E degli alleati invece che ne pensa? Il Pd ha retto, si aspettava di più dal M5s (6,4 per cento)? “E’ sempre andata così. Il loro dato è  più alto alle politiche, si abbassa alle europee e cala ulteriormente alle regionali. E’ la dinamica fluida dell’elettorato M5s, sin dalla sua nascita. Ma penso che di questo Conte sia consapevole”. Nel frattempo la destra esulta. “Ma con Toscana e poi Campania e Puglia  penso che alla fine ci sarà un riequilibrio, che non modifica la precedente distribuzione delle regioni tra destra e sinistra”.

Saranno gli ultimi test, di coalizione, prima delle politiche. Mentre il governo pensa a cambiare la legge   elettorale: un proporzionale con soglie di sbarramento basse.  Avs è pronta a collaborare? “La ministra Casellati ha detto chiaramente che ogni modifica sarà successiva alla riforma sul premierato alla quale noi ci opporremo duramente”. E però non è un mistero che qualcosa si stia muovendo. “La destra venga in Parlamento a spiegarci cosa vuol fare e valuteremo. Non possiamo commentare indiscrezioni”.  Ribaltiamo la prospettiva. L’onorevole Bonelli quale legge vorrebbe? “Un proporzionale, che elimini i collegi, sarebbe la soluzione migliore. Oppure – conclude  – torniamo al Mattarellum”. 

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