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I conti
La linea del Ppe: sì alla revoca dell'immunità. Salis spera nei franchi tiratori
Il leader dei popolari europei Manfred Weber ha ribadito la posizione ufficiale del partito: revocare l'immunità a Salis è giusto. L'europarlamentare di Avs ha bisogno dei voti dei popolari dissidenti, come è già accaduto per la commissione Juri del Parlamento europeo. Oggi si vota anche sull'immunità di Peter Magyar, ungherese del Ppe e avversario di Orbán
Ilaria Salis si affida al segreto del voto, spera nei franchi tiratori. Perché i Popolari europei hanno ribadito alla vigilia del verdetto quale sarà la linea: "Come Ppe siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto del regolamento del Parlamento europeo: i nostri consiglieri giuridici ci hanno detto che è giusto revocare l'immunità a Salis perché il suo reato è stato commesso prima del suo mandato. Noi siamo per le regole, non bisogna politicizzare la questione", ha detto il leader Manfred Weber.
L'europarlamentare di Avs, accusata di aver partecipato al pestaggio di alcuni neonazisti a Budapest, rischia oltre dieci anni di carcere. Per mantenere l'immunità ha bisogno che una parte dei popolari voti in suo favore, divergendo dalla posizione ufficiale. In tutto i componenti del Ppe sono 188, Forza Italia ne conta 9 e ufficialmente ha annunciato che seguirà la linea del suo gruppo europeo. A Salis servirebbero tra i 20 e i 30 voti popolari per salvarsi.
Il 23 settembre si era già espressa la commissione Juri del Parlamento europeo. In quell'occasione la proposta di revoca dell'immunità fu respinta grazie al voto degli stessi popolari, scatenando polemiche e accuse di "tradimento" da parte dei Patrioti e Conservatori nei confonti del Ppe. Oggi inoltre si voterà sull'immunità di un altro deputato il cui destino potrebbe legarsi a quello dell'insegnante antifascista: Peter Magyar, ungherese del Ppe e avversario politico di Orbán.
Salis spera in un accordo sottobanco, che garantisca entrambi. Anche perché Orbán è tra i principali oppositori di Ursula von der Leyen – la presidente della Commissione Ue espressione del Ppe su cui pendono due nuove mozioni di sfiducia, da destra e da sinistra. Anche da qui potrebbe passare un accordo.
E' quello che si augura Salis ed è quello che probabilmente sperano anche nel governo italiano per evitare di ritrovarsi di nuovo nel mezzo delle polemiche.
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