
(foto LaPresse)
débâcle
Il flop di Donatella Di Cesare in Calabria: da capolista manca l'elezione in Consiglio regionale
La professoressa, volto tv noto anche per aver elogiato la brigatista Balzerani, era candidata nelle liste di Avs, ma ha raccolto risultati deludenti. Mentre Occhiuto, secondo i flussi elettorali, festeggia pescando voti anche a sinistra
Era la capolista di Avs alle elezioni regionali in Calabria. Eppure tanto non è bastato a Donatella Di Cesare per essere eletta in Consiglio regionale. Anzi: alla professoressa, volto noto televisivo, riferimento dei filoputiniani d'Italia, è andata piuttosto male. Se è vero che sia nella circoscrizione nord che in quella sud, nonostante fosse capolista, non è stata affatto la più votata nelle liste di Bonelli e Fratoianni. In quella meridionale, pur avendo raccolto 1115 preferenze, le sono stati preferiti sia Michele Tripodi che Salvatore Fuda e Demetrio Delfino. Ancor più misero il risultato in quella settentrionale, dove la Di Cesare è stata la settima più voto in lista su otto. Vera e propria débâcle.
E dire che la campagna di Pasquale Tridico aveva molto insistito sulla popolarità di Di Cesare, catapultata nelle liste regionali nonostante da anni viva a Roma. Ma un effetto benefico non s'è visto, considerato che il flop di Di Cesare, unito a quello degli altri candidati (con un 3,85 per cento complessivo di voti raccolto da Avs), non ha fatto guadagnare ad Alleanza verdi e sinistra neppure un eletto in Consiglio regionale: l'unico partito del campo largo a rimanere all'asciutto.
Di Cesare, che in passato aveva elogiato la brigatista Barbara Balzerani ("La tua rivoluzione è stata anche la mia", scrisse in un post poi cancellato dopo la morte di Balzerani), insomma, dovrà rimandare il salto in politica. A causa anche della sconfitta inequivocabile di Tridico, che non è riuscito a stoppare il bis di Roberto Occhiuto come presidente della Calabria. Frutto anche, dicono i flussi elettorali curati da Opinio Rai, di una conferma da parte del 92 per cento degli elettori che lo avevano votato anche quattro anni fa. E di un più 7,8 per cento di elettori che nella scorsa tornata preferirono candidati di sinistra.
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