
Ansa
Dopo il voto in Calabria
"Tajani non faccia l'onnivoro con gli alleati". Parla Lupi
"Rispetto la libertà di tutti, e se uno ritiene che casa sua sia da un’altra parte fa bene ad andarci, ma questo non elimina il rispetto per gli elettori", dice il leader di Noi moderati. La fuga verso Forza Italia del sottosegretario Silli? "Con il calciomercato non si rafforza il centrodestra"
“Cari amici di Forza Italia, attenzione a essere onnivori e bulimici”. E’ il leader di Noi Moderati ed ex ministro Maurizio Lupi a parlare, nel giorno della vittoria delle forze di maggioranza in Calabria, dove il governatore uscente Roberto Occhiuto si afferma con largo vantaggio sul centrosinistra (59 per cento contro il 40 di Pasquale Tridico) e dove Forza Italia, il partito di Occhiuto, vola oltre il 20 per cento.
Noi Moderati sfiora il 5 e per Lupi “è un grande, ottimo risultato, specie per una forza nata nel 2023 che si misurava per la prima volta e che non aveva in Calabria assessori, consiglieri, presidenti”. Una forza che, ultimamente, ha visto però partire in direzione di Forza Italia alcuni esponenti di spicco, tra cui il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli e il deputato Pino Bicchielli da Salerno. “Ricordo”, dice Lupi, “che Silvio Berlusconi volle la Casa delle Libertà a quattro gambe, ci sarà una ragione”.
Il voto in Calabria parla anche di questo, dice l’ex ministro: “Dopo la vittoria nelle Marche, quella in Calabria premia la forza della proposta politica di centrodestra – che è sempre sfida del buon governo, sfida sulla politica del fare perché la politica è moralità del fare. Il consenso ci dice che la politica con la P maiuscola torna a essere protagonista e che il centrodestra dimostra di essere concreto e di saper tradurre in fatti le proposte fatte in campagna elettorale. Tanto più in questa ottica il centro del centrodestra è importante”. Però c’è chi si sposta proprio verso FI. Lupi a Silli ha detto: “Mi aspetto dimissioni immediate”. E oggi ribadisce: “Rispetto la libertà di tutti, e se uno ritiene che casa sua sia da un’altra parte fa bene ad andarci, ma questo non elimina il rispetto per gli elettori. Non solo: il nostro progetto politico è chiaro ed è confermato da queste elezioni: dare forza al centro del centrodestra con la quarta proposta della coalizione, puntando su credibilità e competenza. Se FI raggiungesse il 40 per cento dei voti, come Silvio Berlusconi ai tempi del PdL, non ci sarebbe bisogno di una quarta formazione, ma siccome, bene che vada, FI nei sondaggi nazionali si attesta sull’8-9 per cento e noi sull’uno e mezzo-due, vuol dire che c’è uno spazio importante attorno a cui si possono recuperare i tanti elettori moderati che non vanno più a votare. Ecco, noi ci collochiamo lì. Ma sono contento che FI abbia successo nelle regioni in cui governa, è giusto che sia così; giusto che, come nelle Marche per FdI, il voto sia condizionato dalla figura di presidenti uscenti che, come Roberto Occhiuto e Francesco Acquaroli, hanno governato bene. Per questo dico: attenzione a guardare al voto come a una competizione interna al centrodestra. La forza del centrodestra è l’unità della sua proposta politica, pur nella differenza”.
Tajani avvisato? “Dico agli amici di FI: a furia di dire che sei il vero centro, rischi di fare ‘al lupo al lupo’. Ognuno sta dando il suo contributo fondamentale e noi, in Calabria, con le nostre sole forze, abbiamo sfiorato il 5 per cento. Tutti hanno forza e dignità per stare in questa coalizione e, oggi più che mai, il progetto di Noi Moderati serve per arrivare a chi non vota più, non per rubare voti a Forza Italia. Berlusconi, con l’idea delle quattro gambe, voleva che ogni pezzetto di elettorato si sentisse rappresentato con forza, ma potesse anche ritrovarsi nell’unità del progetto. Credo che Giorgia Meloni garantisca tutto questo e spero che anche Antonio Tajani lo comprenda: non è con le annessioni o con il calcio-mercato che si rafforza la proposta politica del centro”. Altre due regioni si preparano al voto, la Toscana e la Campania. “Il nostro obiettivo”, dice Lupi, “è consolidare e passare dai sondaggi ai voti veri, parlando a tutti gli elettori moderati che non si sentono ancora rappresentati. E non farò lotte intestine: con FI sediamo nel Ppe, ma siamo diversi e crediamo di poter dare un contributo, con la nostra diversità, in tutte le competizioni elettorali, rivendicando le nostre radici popolari”.