sintonie in musica

Il Team Vannacci sbarca negli Usa e colonizza (con una canzone) la trasmissione di Steve Bannon 

War room, il podcast dell'ex stratega della Casa Bianca, trasmette un brano in memoria di Charlie Kirk composto (con l'AI) da un membro pugliese del direttivo del “Mondo al contrario”, sodalizio che riunisce i fedelissimi del vicesegretario leghista

Gabriele De Campis

Da Pontida agli Stati Uniti, passando per Venosa: il vicesegretario federale della Lega, Roberto Vannacci, e i suoi creativi sodali hanno colonizzato anche la trasmissione-podcast dell’ideologo sovranista Steve Bannon “War Room”, che ha trasmesso con sottotitoli una canzone in memoria di Charlie Kirk realizzata con l’intelligenza artificiale da un componente del direttivo del sodalizio “Il mondo al contrario”, che riunisce i fedelissimi dell’europarlamentare leghista. Tutto parte dall’identificazione da parte del generale dell’influencer ucciso sul palco della Utah Valley University come nuova icona identitaria: il generale ha indicato questa rotta sia nell’ultimo incontro con i giovani del Carroccio che sul palco della festa tradizionale del partito nella cittadina bergamasca. "Non dobbiamo solo parlare di Charlie Kirk, dobbiamo esserne gli eredi nei palazzetti dello sport, nelle scuole, nelle strade e nelle piazze. Qualsiasi idea si combatte con il dubbio, le domande e le spiegazioni, non con la censura, con i tribunali e tanto meno a fucilate".
  
Da queste parole si sono mossi i suoi per politicizzare la memoria del leader social trumpiano. Si è messo al lavoro Giulio Curatella da Venosa, dirigente nazionale de “Il mondo al contrario” che smanettando con le nuove tecnologie ha scritto e composto la canzone “Charlie, Man of Freedom – Uomo di Libertà”. Poi si è attivata la rete identitaria e così, durante una delle ultime puntate della trasmissione di Bannon la composizione è stata presentata, con i sottotitoli in ingliese, da Benjamin Harnwell, già referente romano dell’ideologo trumpiano e protagonista della complicata vicenda della abortita scuola populista nella Certosa di Trisulti.
 
Il testo mette insieme una serie di suggestioni care al mondo del sovranismo europeo che guarda oltreoceano, cogliendo sfumature evangeliche estranee al pantheon dell’area della destra radicale italiana: “Camminavi tra piazze e università,/con la Bibbia nel pugno e la voce che brucia, non cercavi applausi né medaglie di gloria,/ soltanto verità da lasciare in eredità”. Il ritornello: “Charlie, uomo libero,/ti hanno colpito perché non hai avuto paura. Charlie, fratello nostro,/il male non vince, la tua voce resta pura./Charlie, guerriero di Dio,/la tua croce diventa bandiera sicura”.
 

La canzone per Kirk segna la sintonia che si va consolidando tra il team Vannacci e l’arcipelago Maga, perché, secondo il compositore Curatella (nella vita consulente finanziario) “la sua testimonianza di fede e di libertà non appartiene a un singolo popolo, ma a tutti coloro che credono nel coraggio delle idee. Il mio intento è che questo inno diventi patrimonio comune, voce di una battaglia che travalica confini e generazioni”.

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