
(foto Ansa)
l'intervista
Fumarola (Cisl): “Landini e lo sciopero su Gaza? Stando con gli antagonisti rischia di favorire l'estremismo”
La segretaria generale del sindacato di via Po: "L’uso compulsivo dello sciopero generale svilisce questo strumento di ultima istanza nelle relazioni sociali e industriali, facendolo diventare altro. Noi abbiamo scelto di costruire e di non incendiare il clima del paese"
“Noi rispettiamo le decisioni degli altri sindacati. Ma l’uso compulsivo dello sciopero generale rischia di svilire questo strumento di ultima istanza nelle relazioni sociali e industriali, facendolo diventare altro, qualcosa di slegato da proposte, obiettivi concreti, e da risultati tangibili per milioni di persone che il sindacato rappresenta. Non è la strada che un sindacato pragmatico, riformista e partecipativo come la Cisl può praticare”. Daniela Fumarola, segretaria gnerale della Cisl, al Foglio confessa senza remore la sua contrarietà rispetto ai sindacati di base e alla Cgil, che hanno convocato per oggi uno sciopero generale improvviso, con meno di 48 ore di preavviso, per manifestare solidarietà alla missione della flotilla e generalmente verso il popolo di Gaza. Mobilitazione che il garante per gli scioperi ha giudicato illegittima e per cui le sigle promotrici vanno incontro a sanzioni pecuniarie.
Proprio nel merito della solidarietà a Gaza, Fumarola argomenta la scelta della Cisl: “Condanniamo da sempre e duramente il massacro in corso a Gaza, così come continuiamo a condannare l’invasione russa dell’Ucraina. La solidarietà deve esprimersi in termini tangibili, sensati, senza possibili strumentalizzazioni. Abbiamo scelto di non incendiare il clima sociale del paese e di costruire un percorso di aiuti concreti per i bambini, le donne, la popolazione di Gaza attraverso il ruolo di istituzioni umanitarie come la Croce Rossa, una grande rete istituzionale, attiva in tutto il mondo, che svolge questo ruolo in maniera efficiente. Il sindacato deve fare il suo mestiere, costruire sempre condizioni di dialogo, non incentivare rotture sociali o strizzare l’occhio ai movimenti radicali”. Una dura critica a scelte come quella di Landini, che ancora ieri, dopo il pronunciamento del Garante, ha annunciato l’impugnazione davanti al giudice del lavoro e la volontà di andare avanti con lo sciopero. Ci sarebbe bisogno di una maggiore responsabilità da parte sua? “Non voglio dispensare consigli a Maurizio”, premette allora la segretaria Fumarola. “Mi limito a dire che costruire un fronte unitario con alcune sigle sindacali che fanno dell’antagonismo estremo la loro ragion d’essere, rischia di far perdere ruolo e rappresentanza alla tradizione del sindacato confederale italiano. Un andamento che può innescare ulteriori derive estremistiche, al di là ovviamente delle intenzioni degli organizzatori. Dobbiamo disarmare le parole”. Da questo punto di vista, ragiona ancora la segretaria, sarebbe stato meglio seguire le parole di Mattarella. “Noi apprezziamo la volontà di tanti giovani di voler fermare la guerra, e anche il valore simbolico e mediatico di una spedizione che però, con tutta evidenza, non poteva avere grandi ambizioni sotto il profilo del sostegno concreto alla popolazione. Ora però bisogna accelerare sul piano politico, con un’azione che veda la comunità internazionale protagonista di una pace concreta, duratura, che guardi all’obiettivo di due stati liberi e democratici”.
Anche la Uil ha scelto di non aderire. La Triplice, che negli scorsi mesi aveva inviato un messaggio congiunto al governo sulla situazione a Gaza, è già tornata a procedere in ordine sparso, ognuno per conto suo? “Il pluralismo sindacale rappresenta una ricchezza sociale e culturale per il nostro paese. Il pensiero unico o l’egemonia presunta di alcune sigle non sono mai piaciute alla Cisl. Ben venga un rapporto franco e dialettico, libero da ogni condizionamento politico ed ideologico”, aggiunge ancora Fumarola. La quale è convinta che l’eccesso di mobilitazioni di queste settimane potrebbe indebolire ancor di più l’uso dello sciopero generale. La Cgil, per esempio, ne ha già annunciato uno sulla legge di Bilancio, ancor prima di leggerla. Anche quest’anno non aderirete? “La Cisl non ha mai proclamato scioperi o mobilitazioni preventive. La nostra linea è chiara”, conclude Fumarola. “Abbiamo chiesto al governo di aprire un confronto in vista della manovra dove porteremo le nostre richieste con senso di responsabilità. Bisogna partire dai bisogni veri delle persone, rinnovando tutti i contratti e tagliando le tasse a chi paga fino all’ultimo centesimo. Dobbiamo dare un segnale al ceto medio, riducendo di tre punti l’aliquota del 35 per cento, detassare le tredicesime, il lavoro scomodo e il salario legato alla produttività. E bisogna fare di più per la sanità, la scuola, la ricerca, gli investimenti pubblici. Vedremo quali saranno le risposte del governo”.

le mobilitazioni per Gaza