
Una destra di proposte può esistere. Lezioni utili dalle giornate di Forza Italia
Senza toni estremistici ed esibizionistici, FI dà forma a una piattaforma moderata che pensa alle grandi battaglie di modernizzazione. Un manifesto con al centro la libertà
Forza Italia ha tenuto un convegno che non ha suscitato una grande attenzione mediatica perché ha evitato toni estremistici ed esibizionistici, ha elaborato proposte e dato forma a una piattaforma moderata, che non significa come pensano molti poco incisiva, dando la forza della ragione a grandi battaglie di modernizzazione, a cominciare da quella della giustizia. Antonio Tajani non ha fatto proclami, ma ha spiegato che ogni cittadino ha il diritto di essere difeso con la stessa forza con cui è accusato, con semplicità ed efficacia. Anche sul tema assai complesso della riduzione delle tasse, si è chiarito che questo può avvenire soltanto con la “meritocrazia”, cioè con un premio alla preparazione tecnica e culturale, che aumenta la produttività del sistema e diventa la base per una revisione al rialzo delle retribuzioni. La difesa dei conti in ordine viene coniugata alla spinta per una crescita non statalista ma reale, in cui un ruolo viene riconosciuto anche alle tanto bistrattate “libere professioni”: servono più medici ma non è necessario che tutti i medici diventino dipendenti del sistema sanitario. Al fondo c’è una visione liberale della società, che appare persino intempestiva in tempi di esaltazione del sovranismo e del centralismo, ma che corrisponde agli interessi e spesso alle convinzioni di gran parte del ceto medio e delle classi lavoratrici. Nell’aspirazione di Forza Italia a che “tutti diventino ceto medio” c’è la convinzione che il ruolo dei lavoratori dipendenti debba crescere e il loro status sociale debba uscire da una condizione di subalternità. Anche sul piano delle libertà civili c’è un forte appello a superare tutte le discriminazioni, comprese quelle contro gli stranieri o gli omosessuali, perché “nessuno deve sentirsi non libero in questo paese”.
Il manifesto elaborato in questo convegno ha al centro la libertà, coniugata sui vari terreni, economico, politico, civile e culturale. Sembra una ovvietà, ma la libertà è un valore che va difeso tutti i giorni, perché è sottoposta a un logoramento quotidiano su vari versanti, dalla preponderanza di alcuni soggetti nel sistema informativo alle tendenze alla semplificazione dei problemi politici attraverso scorciatoie che scelgono la strada ordinamentale anche quando non è necessario. La libertà non sopporta limitazioni inutili, anche quando si tratta di fenomeni innovativi, come l’intelligenza artificiale, rispetto alla quale bisogna ovviamente difendere la libertà della persona, ma non conculcare quella della ricerca e dell’innovazione.
Insomma Forza Italia ha dato un esempio lodevole di un’iniziativa politica priva di estremismi, senza risse ideologiche nemmeno con gli avversari (persino con Ilaria Salis, che non deve essere definita terrorista), con un posizionamento equilibrato anche su temi complessi (sul riconoscimento della Palestina si spiega che prima di tutto va liberata da Hamas). Una politica impegnata soprattutto nella costruzione di proposte sulle quali cercare pazientemente di ottenere le convergenze più ampie possibili. Se ragionare invece di gridare non fa notizia, questo non è un problema di chi ragiona ma di un sistema mediatico che preferisce fare da megafono alle urla.
