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Al voto
Treni e Flotilla: nelle Marche Ricci punta su Gaza per battere Acquaroli
Non solo sanità. Il candidato dem fa all in sulla Palestina ("La riconosceremo al primo consiglio regionale") e intanto gira in treno la regione per chiudere la campagna elettorale. Gli altri candidati governatori di sinistra prendono appunti. FdI attacca il Pd (e Morani) per un sondaggio falso
Treni, Flotilla e Palestina. Il Pd ci spera davvero: nelle Marche – “l’ago della bilancia”, secondo Schlein – l’effetto Gaza può ribaltare il pronostico. Da qualche giorno Matteo Ricci ripete: “Nel primo consiglio regionale riconosceremo la Palestina”. Lo ha fatto anche ieri nel corso del tour ferroviario per le province – un “Treno per Gaza” – nelle stesse ore in cui scoppiava la polemica sulla diffusione di un sondaggio falso, con tanto di esposto di FdI.
La sanità, tema centrale per l’ex sindaco di Pesaro, ha lasciato il passo allo scenario internazionale. La spinta è arrivata da una settimana di mobilitazioni, dalle notizie che arrivano dalla Flotilla. Così, dopo giorni complicati, nel quartier generale di Ricci si è diffuso un cauto ottimismo, sostenuto da rilevazioni a uso interno: spingere sulla causa palestinese, contro Acquaroli che sul tema è più imbrigliato, può fare la differenza. Una strategia a cui pensano anche gli altri candidati governatori di sinistra.
Martedì scorso, all’indomani dello sciopero generale, è stato Eugenio Giani a inaugurare le danze. “La Toscana ha riconosciuto lo stato di Palestina”, ha annunciato il governatore dem a caccia di una (quasi certa) conferma il prossimo 12-13 ottobre. Una settimana prima toccherà a Pasquale Tridico in Calabria: qui la sfida è più complicata e chissà che non si punti anche Gaza per tentare l’impresa. L’ex presidente dell’Inps e attuale europarlamentare 5 stelle intanto si fa fotografare con la bandiera palestinese, invitava ad aderire allo sciopero generale. E pure Roberto Fico, confermano dal suo staff, è pronto a far planare in Campania la battaglia su Gaza.
Del resto varie rilevazioni dicono che due italiani su tre sono a favore del riconoscimento della Palestina. Il sondaggista e sociologo Antonio Noto tuttavia ricorda al Foglio che “difficilmente si sceglie un candidato per una contesa locale sulla base di questioni internazionale”. Teoria che cozza con la strategia utilizzata dai dem per questo rush finale marchigiano. E a cui si somma un piccolo giallo: Swg ieri è stato costretto a diffondere una nota in cui smentiva, minacciando azioni legali, un sondaggio in base al quale Ricci sarebbe stato in leggerissimo vantaggio. “Tale rilevazione non è stata realizzata, né commissionata, né diffusa da Swg”, ha scritto in una nota l’istituto di sondaggi. Subito dopo Giovanni Donzelli, colonnello di FdI, ha annunciato un esposto all’Agcom, attaccando il Pd e Alessia Morani. Polemiche e veleni che hanno animato l’ultima giornata di campagna elettorale.
“La partita si giocherà per un pugno di voti. Si voterà anche per Gaza”, ha detto Ricci durante il tour che in treno l’ha portato da San Benedetto del Tronto a Pesaro. “Questo viaggio è dedicato anche alla Flotilla”. Oltre che sulla sanità, nella volata finale l’europarlamentare del Pd ha puntato molto – quasi tutto – su Gaza, convinto in questo modo di mobilitare e allargare il suo elettorato. Magari smuovendo i più giovani. Giovedì, sul palco di Ancona – c’erano anche le governatrici di Umbria e Sardegna (regioni strappate alla destra), Stefania Proietti e Alessandra Todde – campeggiava una grande bandiera della Palestina. Ed è su questo che Ricci ha lanciato uno degli ultimi attacchi ad Acquaroli: “E’ riuscito a non dire neanche una parola sulla tragedia di Gaza”. Accuse che il candidato di centrodestra ha rispedito al mittente, preferendo tematiche più locali. Qualche timore per una rimonta progressista in realtà c’era anche nel centrodestra, che fino all’ultimo ha mandato ministri e pezzi da novanta nella regione adriatica. Da questo risultato deriveranno anche le scelte in altre regioni, il Veneto forse passa anche da qui.
Solo nelle ultime 48 ore a tirare la volata ad Acquaroli sono arrivati Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci e Matteo Salvini. Il governo ha esteso la Zes alle Marche e sbloccato ingenti risorse per la regione. Prima ancora c’era stato il comizio unitario dei leader, con Giorgia Meloni nelle Marche per la seconda volta in poche settimane. La situazione a Gaza era già drammatica, ma dopo la brutale escalation di Netanyahu Ricci ha deciso di fare all in per rovesciare la prima regione conquistata dai meloniani. Mentre gli altri candidati del centrosinistra prendono appunti, pronti a replicare la strategia. Sempre che non abbia ragione Antonio Noto.