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Editoriali

Ascoltare Mattarella sulla Flotilla

Redazione

Dopo l'invito del presidente della Repubblica di raccogliere la proposta del Patriarcato Latino di Gerusalemme, la risposta negativa della Flotilla rende esplicito che lo scopo umanitario è solo un pretesto. Il vero obiettivo è provocare incidenti con Israele per poi chiedere l'intervento della Marina dei paesi europei 

Sergio Mattarella ha rivolto un invito ai membri della Flotilla che naviga verso Gaza ad accettare la proposta del cardinale Matteo Maria Zuppi di consegnare a Cipro gli aiuti umanitari che sarebbero poi trasferiti sul territorio palestinese in sicurezza attraverso i canali della Cei, tuttora funzionanti. Si tratta di un’iniziativa politica di alto valore (proprio perché è politica, il presidente si è consultato con Giorgia Meloni prima di annunciarla) che rappresenta una via di uscita onorevole per la Flotilla, che otterrebbe di realizzare con successo la propria iniziativa umanitaria senza innescare un confronto con la Marina israeliana denso di pericoli. La risposta negativa della Flotilla rende esplicito che lo scopo umanitario è solo un pretesto: l’operazione ha un altro obiettivo, quello di provocare incidenti con le forze israeliane per poi chiedere l’intervento della Marina dei paesi europei, il che aprirebbe una crisi dagli esiti sicuramente catastrofici.

  

La risposta arrogante della Flotilla all’appello della massima autorità istituzionale del paese (che ha ricevuto il consenso di tutte le forze politiche responsabili) conferisce all’iniziativa del Quirinale un significato inequivocabile di denuncia implicita dell’irresponsabilità di chi ha scelto di far prevalere un confuso disegno che punta a coinvolgere lo stato in un’azione di forzatura delle acque territoriali israeliane sulle asserite intenzioni di sostegno materiale alle popolazioni civili. Il tono dell’appello di Mattarella, il riconoscimento del valore dell’iniziativa umanitaria, rappresenta un esempio di moderazione e di responsabilità che va apprezzato anche perché mette in evidenza l’estremismo e l’irresponsabilità di chi ha deciso di rifiutarlo. Resta il fatto che la via indicata da Zuppi e da Mattarella è l’unica possibile, il che la rende attuale e stringente nonostante il rifiuto. Si vedrà nei prossimi giorni se la forza della realtà avrà il sopravvento sulle esasperazioni ideologiche.

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