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la dichiarazione

L'appello di Mattarella alla Flotilla: "Accolga la mediazione del card. Pizzaballa". Il no degli attivisti

Redazione

Il capo dello stato invita a raccogliere la proposta del Patriarcato Latino di Gerusalemme per "far pervenire gli aiuti alla popolazione" ma senza "porre a rischio l'incolumità" degli attivisti. Il movimento: "Pronti a valutare mediazioni ma non a cambiare rotta". Landini (CGIL): "Pronti allo sciopero generale se Israele interverrà"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia un appello alla Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale che sta portando aiuti umanitari ai civili palestinesi e che ora si trova a Creta, affinché accolga la mediazione del cardinale Pizzaballa, evitando ulteriori rischi. "Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l'incolumità di ogni persona", dice in una nota il capo dello stato. 

"A questo scopo e al fine di salvaguardare il valore dell'iniziativa assunta – valore che si è espresso con ampia risonanza e significato – appare necessario preservare l'obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza. Mi permetto  – prosegue la nota del Quirinale - di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme – anch'esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla  popolazione di Gaza – di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza". 

  

La risposta della Flotilla: "Pronti a valutare mediazioni ma non a cambiare rotta"

Ma subito arriva il niet della Flotilla: in un video pubblicato sui social, la rappresentante italiana, Maria Elena Delia, spiega che il movimento non può accettare la proposta di Mattarella di deviare la nostra rotta e affidare al Patriarcato Latino di Gerusalemme il compito di consegnare gli aiuti a Gaza. "Abbiamo ricevuto la proposta di mediazione, da parte del presidente Mattarella, di accettare di deviare la nostra rotta e di portare gli aiuti a Cipro. Noi non possiamo accettare questa proposta perché arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio di essere attaccate", dice Delia nel video messaggio. L'attivista sostiene che la proposta sia "come dire che se ci vogliamo salvare ci dobbiamo scansare, perché chi governa non può chiedere a chi ci attaccherà di non farlo, anche se è illegale".

 

"La questione degli aiuti è fondamentale, e siamo pronti a valutare mediazioni, ma non a costo di cambiare rotta", si legge nel poist sul profilo Instagram del movimento. "Cambiare rotta significherebbe ammettere che Israele può continuare ad agire nell’illegalità, indisturbato, senza che nessuno possa (o voglia) far nulla".

 

  

Le reazioni politiche

Intanto, dai riformisti del Partito democratico e da Azione e Iv arriva il sostegno all’appello lanciato dal presidente della Repubblica alla Global Sumud Flotilla. “Accogliete la disponibilità offerta dal Patriarcato di Gerusalemme impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza”, ha sottolineato il senatore dem Graziano Delrio, definendo le parole del capo dello stato “forti e condivisibili” perché riportano al centro “la vita e la sofferenza del popolo di Gaza”. Sulla stessa linea il collega di partito Filippo Sensi, che sui social ha commentato: “Meno male che Mattarella c’è”.

Dall’altra parte del fronte riformista, il leader di Azione Carlo Calenda ha parlato di “parole di saggezza” che dovrebbero essere “raccolte e rilanciate almeno dai partiti che hanno parlamentari a bordo delle barche della Flotilla”. 

Anche Italia Viva si unisce al coro di sostegno: “Le parole del presidente Mattarella sul caso Flotilla ancora una volta sono espressione di saggezza ed equilibrio”, scrive sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente del partito. Secondo Borghi, “l’obiettivo politico del viaggio è stato nei fatti raggiunto, perché è stata richiamata l’attenzione della pubblica opinione sulla esigenza di un sostegno umanitario rispetto al dramma di Gaza e sulla richiesta dell’apertura di un canale che ha nei fatti obbligato governi e istituzioni internazionali a intervenire per garantire la consegna degli aiuti, oltre che innescare sentimenti di solidarietà in molti settori della pubblica opinione”. A questo punto, ha avvertito, “mettere alla prova il ‘blocco navale’ imposto da Israele davanti alla Striscia di Gaza rischierebbe di vanificare tali obiettivi”, mentre “appare saggio, seguendo l’invito del presidente della Repubblica, affidarsi alla mediazione della Chiesa”, che agisce come soggetto di diritto internazionale ed è già intervenuta con aiuti concreti. Una via che, conclude, “garantirebbe il perseguimento degli obiettivi umanitari della missione senza un riconoscimento implicito della legittimità del blocco israeliano”.

Respingere le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è da irresponsabili. Ci appelliamo al buon senso delle persone a bordo della Flotilla, soprattutto dei parlamentari, affinché ci ripensino'', afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.

Dalla Flotilla, l'eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi rivolge "un profondo ringraziamento" a Mattarella "per le parole utilizzate nei confronti della Flotilla" che "sottolineano l'importanza della missione, a differenza di chi, come la premier Meloni, ha parlato di irresponsabilità". E chiede al presidente di "sostenere la richiesta di aprire corridoi umanitari sotto il controllo dell'Onu. Il nostro obiettivo è che si riesca a riaffermare pacificamente il primato del diritto internazionale laddove a prevalere invece sono purtroppo ancora le armi e la violenza".

  

Landini: pronti allo sciopero generale se Israele interverrà contro la Flotilla

"Se ci dovesse essere un intervento dell'esercito israeliano che sequestra, blocca, arresta, noi siamo pronti a reagire con la proclamazione dello sciopero generale perché pensiamo che un'azione di quel genere li del governo israeliano significhi confermare le porcherie che stanno facendo", annuncia il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, a margine di un incontro dei sindacati con Confcommercio a Roma. "Per noi - continua Landini - l'importante oggi è Fare arrivare il cibo, sicuramente, ma allo stesso tempo è importante dire basta al governo Netanyahu e quindi no all'invasione e soprattutto è necessario che gli Stati, compreso il nostro, oltre che l'Europa, assumano le stesse sanzioni che hanno assunto nei confronti della Russia. Non riesco a capire questa diversità di atteggiamento. E insisto, noi continuiamo a sostenere una cosa che oggi può apparire una delle più difficili in assoluto, ma per noi l'obiettivo finale deve essere quello di due popoli e due stati".

  

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