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Riformare l'Italia con l'opposizione. Lettera di Arianna Meloni

Arianna Meloni

“È ora di superare lo schema delle contrapposizioni ideologiche”. Lavorare per la democrazia dell’alternanza si può. Con un’intesa sul premierato. Ci scrive la capa della segreteria politica di FdI e sorella della premier

Fino a poco meno di tre anni fa, Fratelli d’Italia sedeva ai banchi dell’opposizione, con determinazione e coerenza. I “sì” e i “no” seguivano – e seguono soprattutto oggi che siamo al governo – un’unica bussola: l’interesse nazionale. Giorgia Meloni è diventata presidente del Consiglio dopo anni di duro lavoro e di studio, animata sempre da un grande amore per l’Italia. Ha fondato un partito partendo da zero, che ha attraversato fasi in cui le percentuali elettorali sembravano un ostacolo insormontabile. Eppure, con caparbietà, visione e una tenacia fuori dal comune, ha saputo conquistare la fiducia degli italiani, portando Fratelli d’Italia a diventare il primo partito italiano, che oggi guida un centrodestra compatto più che mai. Non siamo ancora al giro di boa del terzo anno di governo e l’esecutivo di Giorgia Meloni è già il terzo più longevo, per giorni effettivi (per giorni in carica lo sarà tra un mese), della storia della Repubblica italiana. E non è un caso che i primi tre governi più longevi siano di centrodestra. Nell’ottobre del 2022 gli italiani, stanchi dei governicchi del decennio precedente, hanno dato un mandato chiaro a una coalizione che da più di 30 anni costituisce l’unica offerta politica credibile. 

Oggi Partito democratico e Movimento 5 stelle, attorno a cui gravitano anche altri partiti, si propongono come alternativa al nostro esecutivo. Questa è una bella notizia, perché la democrazia ha bisogno di un’opposizione capace di rappresentare un’alternativa a chi governa.

In questi anni abbiamo dimostrato con i numeri che la stabilità politica è un valore imprescindibile: basti pensare che il famigerato spread oggi si è notevolmente ridotto e in due anni abbiamo risparmiato circa 13 miliardi. Credo che sia interesse di tutti, ma soprattutto degli italiani, fare in modo che il sistema politico sia il più possibile basato sulla certezza che chi vince le elezioni possa governare per l’intera legislatura.

Per questo il governo Meloni è impegnato a portare avanti un processo di riforme che possano ridisegnare l’architettura istituzionale garantendo stabilità e scongiurando il riproporsi di quegli scenari paludosi che hanno danneggiato l’Italia.

Come dicevo, è un bene che le opposizioni si propongano come alternativa al governo di Giorgia Meloni, ma mi auguro che vogliano alzare davvero l’asticella e superare la logica della contrapposizione ideologica alla Meloni. Il vero problema è che non hanno un’idea d’Italia definita, chiara e credibile, si presentano agli appuntamenti elettorali definendosi “campo largo”, largo negli slogan, ma vuoto nei contenuti.

Un’opposizione è credibile solo se ha un progetto politico di lungo respiro, con degli obiettivi chiari. Invece l’unico obiettivo che sembra avere la sinistra è quello di mandare a casa Giorgia Meloni, poco importa cosa accade il giorno dopo. Probabilmente sperano di ripetere quella stagione post 2011, quando l’ultimo governo di centrodestra fu fatto fuori a colpi di spread e speculazioni finanziarie. Iniziò un lungo decennio di governi partoriti nei palazzi, totalmente scollati dai bisogni della gente e incoerenti rispetto al voto che gli elettori lasciavano nelle urne.

Questo è sempre stato un vulnus del nostro sistema democratico: i cittadini facevano delle scelte che poi venivano puntualmente sconfessate dalla formazione di governi sostenuti da maggioranze improbabili. Inutile ricordare che i governi duravano come gatti in tangenziale mentre l’economia andava a picco, sotto i colpi di misure propagandistiche e senza visione.

La riforma del premierato serve proprio a superare queste degenerazioni in maniera strutturale, sarà in grado di garantire che il responso delle urne sia perfettamente aderente alla nascita del nuovo governo, rispettando così l’articolo 1 della Costituzione che attribuisce la sovranità al popolo.

Sarebbe bello confrontarsi con le opposizioni su questo tema, magari senza i filtri dell’ideologia. Credo che sia interesse anche di una sinistra che si candida a essere forza di governo avere un orizzonte di legislatura per realizzare il programma elettorale. Ho utilizzato il condizionale perché purtroppo so che molto difficilmente su questo tema, come per tanti altri, dall’altra parte dello schieramento ci sarà la volontà di discutere di premierato nel merito. Perché è sempre più chiaro a tutti che l’unico vero collante che tiene unito il cosiddetto campo largo, è soltanto la volontà di far cadere il governo di centrodestra. Si rassegnino, abbiamo appena cominciato a cambiare l’Italia.

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