
Silvia Salis (foto Ansa)
"Gioco da maschi non adulti"
“Si smetta di tirare Silvia Salis per la giacchetta”, dice Roberta Pinotti
L'ex ministro dem della Difesa dice che la sindaca di Genova "non è frutto di qualche trama" e che cammina da sola. "Il disegno è il suo: fare il sindaco".
Il "gatto e la volpe", la mano di Franceschini: c'è chi vede la sindaca di Genova pronta per combattere contro Meloni. Ma lei smentisce: "Questo gioco non fa bene a chi vuole che il campo progressista vinca le elezioni"
rob “Non se ne può più di questo atteggiamento da maschi non abbastanza adulti, anche se avvezzi alla politica, che vogliono rivendicare la scoperta, mettere il cappello e tirare per la giacchetta Silvia Salis, come per attribuirsela – cosa difficile, con una donna come lei”. E’ Roberta Pinotti a parlare, l’ex ministra della Difesa dem, l’esponente storica del Pd di area riformista. E insomma: “Sarebbe sbagliato che una personalità politica con le potenzialità di Salis”, dice ancora Pinotti, “potesse apparire come il frutto di qualche trama romana o dei movimenti del gatto e della volpe”. Passo indietro, a ieri e all’altroieri, giorni in cui è scoppiato il caso: sono tutti pazzi per Silvia Salis, sindaca dem di Genova neoquarantenne, mamma del piccolo Eugenio, bimbo che porta il nome del nonno, custode dell’impianto genovese di Villa Gentile e militante comunista. Silvia Salis, cioè l’ex atleta olimpica di lancio del martello, poi alto dirigente Coni. Che a un certo punto – di punto in bianco – ha cominciato a essere descritta, addirittura, come la prossima possibile antagonista interna della segretaria pd Elly Schlein, in chiave di futuribile candidata premier contro Giorgia Meloni. Lei, da Genova, ha smentito e ri-smentito, definendo l’ipotesi “esercizio inutile”. “Io”, ha detto Salis, “sono la sindaca di Genova e non voglio essere messa in contrapposizione con Elly – che mi ha sostenuta e fa grandi sforzi per unire il centrosinistra. Questo gioco non fa bene a chi vuole che il campo progressista vinca le elezioni”. Detto questo, sono comunque tutti pazzi per Salis. Anche troppo, magari, nel senso del pericolo di sovraesposizione per interposta persona, a giudicare dai toni con cui questo, quello e quest’altro fanno intendere di intravedere dietro alla determinazione di Salis nientemeno che l’ex ministro e plenipotenziario dem Dario Franceschini, principale indiziato per il ruolo di gatto e volpe insieme, per via dell’intervista a Repubblica in cui ha detto che sì, serve un’area moderata, e che sì, se cambia la legge elettorale, le primarie di coalizione sono ipotesi probabile e che sì, Salis, oltre a Ernesto Maria Ruffini, Alessandro Onorato e Damiano Tommasi, può dare “un contributo”. C’è poi chi pensa che l’ascesa di Salis possa incontrare il progetto dell’ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi (per la gamba centrista del centrosinistra). E ancora, si pensa: se dietro Salis ci fosse pure l’ex ministro M5s Vincenzo Spadafora, ora presidente dell’associazione Primavera? E se ci fosse, oltre al marito della sindaca (il regista Fausto Brizzi), il duo di comici genovesi Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, il tutto sotto l’occhio benevolo di una parte dei centristi di destra, del quotidiano Repubblica e di Giovanni Malagò? Non ci sarà da stare attenti? “Salis agisce con la sua testa”, dice il leader di Azione Carlo Calenda. Pinotti – che le potenzialità le ha viste per tempo e sul campo, dice: “Salis è una giovane leader che governa una città complicata, sa come non farsi logorare. E’ vispa e tosta; non a caso lanciava il martello. Il disegno è il suo: fare il sindaco, lo sogna da quando era bambina. E infatti sta lavorando per Genova pancia a terra, giorno e notte, nonostante sia madre di un bimbo piccolo. I cittadini non sono sciocchi, vedono l’impegno, sanno che i problemi incancreniti da anni non si possono risolvere con la bacchetta magica”. E a chi vede dell’altro, l’ex ministra della Difesa dice: “L’ambizione è sempre positiva, e di Salis si percepisce l’energia. Ma questa evocazione della ragnatela romana e del deus ex machina che agisce nell’ombra è fastidiosa. Altra cosa è dire: bene che emerga una personalità fresca e giovane che, dal ruolo di sindaco, può dare una mano al centrosinistra”.