Ansa

Il racconto

Schlein rimprovera Salis: “Così ti bruci”. La sindaca affida la comunicazione ad Agnoletti. E' sfida

Carmelo Caruso

La segretaria non gradisce il protagonismo della sindaca. Ma intanto il compleanno della prima cittadina di Genova, 40 anni, è stato un evento nazionale, con ex ministri e personaggi dello spettacolo.  Sta per iniziare un nuovo fogliettone a sinistra: I Salis per Elly

Portate i Salis a Elly Schlein. “Silvia Salis premier” vola al botteghino. Notizia uno: la sindaca di Genova si è già “misurata” con la segretaria del Pd. Notizia due: la segue adesso Marco Agnoletti, ex portavoce di Renzi, fondatore di Jump, il Pinturicchio della comunicazione. E’ il 29 luglio e Salis rilascia l’intervista a Vanity Fair, dal titolo “Adesso faccio la sindaca ma domani, chissà”. Schlein la legge, non gradisce, e le telefona: “Cara Silvia, non lasciare forzare le tue uscite. Rischi di bruciarti”. La sindaca dice ai suoi marinai: “Si occupa delle mie interviste? Con tutte le sfide che ha? Strano”. Sta per iniziare un nuovo fogliettone a sinistra, I Salis per Elly. Le nostre fonti camalle: “Mamma Salis ha chiamato il figlio Eugenio, come il nonno comunista, Mamma Salis si fa il giro dei circoli del Pd. Mamma Salis può fare la premier. Ci crede”. E’ la Nilde Iotti con giacca Armani.

 

Il suo compleanno, 40 anni, è stato un evento, nazionale. Ospiti? 200. Le star? Claudio Bisio, Evelina Christillin, Paolo Kessisoglu (c’era anche Vincenzo Spadafora, l’ex ministro M5s) Immaginate Genova illuminata a festa, immaginate questo Salone delle Grida, chiamato anche Palazzo della Borsa, in stile liberty, accendersi per Super Salis, la comunista un po’ centrista che compie 40 anni. L’ex ministra della Difesa, Roberta Pinotti, invitata, è splendida insieme a Lella Paita di Italia Viva, che è splendida, splendente. Da Torino arriva Paolo Damilano, l’imprenditore e amico di Giancarlo Giorgetti, che siede nel cda di Terna. L’esperienza di Andrea Orlando, anche lui invitato, è al limite del paranormale: di pomeriggio presenta un libro, a Firenze, con Rosy Bindi, e la sera si trova a Genova con Silvia Salis, Luca & Paolo (anzi solo Paolo) a ballare il valzer con Pinotti. Chi ha il video lo pubblichi! Agnoletti, il Pinturicchio dei comunicatori, che gestisce i talenti del Pd, parte anche lui da Roma, direzione Genova (è Agnoletti che segue adesso i media nazionali per Silvia Salis, insieme al portavoce Simone D’Ambrosio).

 

La festa? A fine serata, i voti degli ospiti: “Di qualità, sobria, misurata. Giusta”. Silvia, bellissima, incanta, ma c’è dell’altro. Le fonti camalle del Pd: “Il 6 settembre la sindaca era ospite, insieme a Stefano Bonaccini Antonio Decaro, alla Festa dell’Unità di Modena. Volete sapere come è andata? Si è fatta il giro delle cucine e tutte le zie, le nonne dell’Unità volevano la foto con Silvia. Decaro e Bonaccini? Sembravano due broccoloni. Li ha fatti invecchiare di colpo”. E’ lo stesso metodo che ha usato a Genova prima della candidatura. Come al solito, il Pd si frantuma. I rettori dicono no, i medici dicono no. Il M5s? Non vuole un candidato forte del Pd. Monta la paura. Il Pd nazionale ordina: chiudiamola qui, prendiamo un civico. Orlando che è l’emissario di Schlein chiede a Salis, e lei: “E’ ovvio che ci sono” (lo aveva detto anche a Forza Italia, ma Forza Italia ha altre priorità, si occupa ultimamente di storia. Da ieri ha inserito nel suo Pantheon la zia di Paolo Barelli, Armida Barelli, educatrice italiana e cofondatrice della Cattolica di Milano). I riformisti del Pd mostrano delle perplessità. Salis scatena Giorgio Gori, Gori chiama Bonaccini. E si chiude. Alla grande. Giuseppe Conte accetta. Solo che ora il racconto sfugge di mano.

 

Da ieri gli articoli su Silvia Salis si moltiplicano. Oggi, vedrete, ci sarà la notizia che un consigliere del Pd di Genova ha sbracato contro FdI (ha detto in consiglio comunale: “Vi abbiamo appesi per i piedi già una volta”) ma ci sarà anche la netta presa di posizione di Super Salis: “Ha sbagliato, ha detto una cosa grave”. Finora Salis ha rilasciato tre grandi interviste, una, quella, di Vanity Fair, l’hanno titolata magnificamente con tanto di “la sinistra deve trovare una guida”. Schlein la legge, e se permettete, di guida a sinistra, pensa, basta lei. Ricordate, a fine luglio, quando non rispondeva al telefono a Decaro? Era al telefono con Salis per spiegarle che i giornalisti “forzano” le parole e che da sindaca deve fare attenzione, deve coordinarsi. Le dava ripetizioni. Solo che Salis non vuole essere strattonata. E’ astuta. Renzi dichiara a La7 che vuole costruire “la quarta gamba con Salis-Manfredi-Onorato” e Salis fa sapere, ora, che da Genova non si muove. Scrivono che Salis apre la Leopolda di Renzi, ma alla Leopolda andrà solo sabato pomeriggio e non all’apertura. Sa cambiare anche opinione. Ha detto “no” allo Skymetro, di Genova, una delle tante grandi opere andate a male, ma ha spiegato che una parte del denaro si può utilizzare con un progetto ridimensionato. Ha aperto al forno elettrico Ilva a Genova (“chiedo ai cittadini di fidarsi un po’ di più non tanto di me, ma della scienza”) solo perché sapeva che era un bluff e non voleva passare per la sinistra che dice “no” a priori. I Salis per Elly? Sono in realtà lo zucchero della sinistra. 

Di più su questi argomenti:
  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio