Il caso

La vita delle Camere in un libro: ecco "Il Codice parlamentare"

Redazione

Giovedi a Palazzo Madama la presentazione dell'opera di Federico Toniato, segretario generale del Senato 

Il Parlamento si dà un codice. Non accade spesso che la vita delle Camere produca un oggetto che non sia immediatamente politica, polemica o cronaca di votazioni. Giovedì 18 settembre, a Palazzo Madama, sarà presentato il Codice parlamentare, un lavoro edito da Lefebvre Giuffrè che ha richiesto anni di studio e che porta la firma istituzionale del Senato, ma soprattutto la determinazione del suo segretario generale, Federico Toniato.

Non è un manuale né un semplice repertorio normativo. È piuttosto un’operazione culturale: attraverso la “Raccolta sistematica delle disposizioni rilevanti per l’attività parlamentare” si è arrivati alla ricognizione capillare delle fonti che regolano la vita parlamentare – regolamenti, prassi, giurisprudenza – ordinate in un corpus unico, coerente e sistematico.

Dietro c’è un’idea precisa: riportare il Parlamento al centro della democrazia costituzionale. In un tempo segnato dall’ urgenza legislativa, Toniato sceglie di riaffermare la “prevalenza del diritto” come fondamento del processo decisionale. La centralità della norma scritta e del lavoro di interpretazione continuo che le istituzioni devono stimolare intorno ad essa.

Uno strumento di studio e lavoro non solo per “addetti ai lavori”, ma per tutti coloro i quali si avvicineranno alla delicata materia del diritto Parlamentare.

Il Codice è, insieme, strumento e manifesto. Strumento, perché mette a disposizione di parlamentari, funzionari e studiosi un quadro aggiornato e organico. Manifesto, perché dichiara che la centralità del Parlamento non è un relitto retorico ma una necessità istituzionale. La verticalizzazione del potere, la proliferazione dei decreti, il linguaggio delle emergenze hanno progressivamente eroso la forza del Parlamento come luogo del confronto e della mediazione.

Questa pubblicazione inverte la rotta, ricostruendo un orizzonte di regole stabili. Non un atto nostalgico, ma la consapevolezza che senza la grammatica del diritto la politica rischia di diventare puro linguaggio performativo. Se il Parlamento vuole tornare a essere “il centro”, deve anche dotarsi degli strumenti per riaffermare la propria autorevolezza. Il Codice parlamentare è, in questo senso, un gesto politico: un invito a rimettere le istituzioni in sintonia con la loro vocazione originaria.

Ultima curiosità finale: nella densa prefazione curata da Federico Toniato, tra le citazioni di professori e intellettuali, spicca quella dell’allora titolare del Corso di Diritto Parlamentare dell’Università di Palermo, Sergio Mattarella.