il botta e risposta

Meloni: "La violenza e l'intolleranza sono a sinistra". Schlein: "Faccia i nomi"

Redazione

La premier alla convention di Vox tira in ballo i progressisti per l'assassinio di Charlie Kirk. La replica della leader del Pd, che sulle regionali dice: "Abituatevi, vinceremo"

"Voglio rendere omaggio a Charlie Kirk, un giovane, un padre coraggioso, che ha pagato con la sua vita il prezzo della sua libertà. Il suo sacrificio ci ricorda ancora una volta da che lato sta la violenza e l'intolleranza". E' con queste parole che intervenendo ieri alla convention di Vox, il partito dell'ultradestra spagnola, la premier Giorgia Meloni ha accusato (genericamente) la sinistra per il clima di violenza politica che si respira negli Stati Uniti, dopo l'assassionio del giovane attivista di Turning Point. Ma non solo. "Voglio dire alto e chiaro a tutti quegli odiatori, agli estremisti che spesso vediamo nelle piazze ma anche ai cattivi maestri in giacca e cravatta che si ritrovano nei salotti: non cadremo nella loro trappola, non faremo il gioco di chi vuole far precipitare le nostre nazioni in una spirale di violenza", prosegue Meloni nel suo messaggio. Innescando subito una serie di reazioni interne tra le forze politiche d'opposizione.

"Ho visto la strumentalizzazione di questo fatto tragico su cui sono intervenuta subito", ha risposto Schlein nelle scorse ore: "La violenza non deve trovare spazio in politica. Eppure sono due giorni che esponenti della maggioranza parlano di silenzio delle opposizioni", aggiunge Schlein prima di 'sfidare' la presidente del Consiglio. "Meloni faccia i nomi altrimenti rischia di fomentare altro odio". Per la leader del Pd, insomma, quello del governo è un "atteggiamento gravemente irresponsabile" che "addossa a tutta la sinistra la responsabilità di quello che è accaduto". E anche Giuseppe Conte, leader del M5s, invitato alla Festa del Fatto Quotidiano ha risposto al ministro degli Esteri Antonio Tajani che accusava i Cinque stelle di usare "un linguaggio di odio che punta ad additare personalmente alcuni personaggi politici come responsabili di nefandezze". Il M5s "è assolutamente contro qualsiasi forma di violenza, di linguaggio aggressivo e di odio. Inviterei anche il governo a moderare i toni. Parlo di Ciriani, di Tajani e di Meloni. La smettano di alimentare questo vittimismo che, paradossalmente, invece di abbassare i toni contribuisce ad alzarli. E' davvero sorprendente che da loro arrivino questi messaggi", ha replicato allora Conte. Nel weekend peraltro, il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ospite della Festa dell'Unità di Torino, è stato contestato da alcuni militanti del Pd. Meloni ha espresso solidarietà nei confronti del suo ministro. "Il confronto politico, anche acceso, non deve mai trasformarsi in aggressione verbale o mancanza di rispetto. Serve da parte di tutti la responsabilità di abbassare i toni e di contribuire a un dibattito pubblico civile e costruttivo", ha detto la premier in una nota.

Ma il confronto con Schlein è stato anche sul futuro delle due coalizioni. "Grazie al lavoro paziente con le altre opposizioni, siamo riusciti a chiudere la stessa alleanza progressista in tutte le regioni che andranno al voto, non succedeva da anni. Dico a Meloni: abituatevi, non vi faremo più il favore di dividerci. Vinceremo, prima alle regionali e poi alle elezioni politiche. Sono convinta che noi ce la faremo, che costruiremo l'alleanza progressista che batterà la destra alle prossime politiche", ha detto la leader del Pd. Al chè la premier ha controreplicato: "La differenza è semplice: noi siamo uniti da valori comuni e da una visione, loro solo dall'ossessione di battere noi". 

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