Il racconto

Tridico pinne e pedalò. Schlein gli dice: "Candidati in Calabria!", ma l'ex presidente Inps risponde: "Mia moglie non vuole"

Carmelo Caruso

L'ex presidente dell'Inps, eurodeputato del M5s è corteggiato dal Pd, che gli chiede di correre contro Occhiuto ma lui teme la fatwa dei giornali d'area e spiega che non può lasciare Bruxelles per non tradire gli elettori (e per la famiglia)

Roma. Operazione “Convincete la moglie!”. Uno verticale: fa di nome Pasquale. Due: ha guidato l’Inps, è papà reddito di cittadinanza e fa quello che dice Giuseppe Conte. Inizia con la T. “Pasquale, ti vuoi candidare in Calabria contro Occhiuto?”. Soluzione: Tridico. E’ lo Stiglitz di Cosenza, il Nobel Prize del sussidio. Elly Schlein (segretaria, il popolo vuole sapere: dove vai in vacanza?) ha già detto: “Con Pasquale ogni candidatura viene meno”. Solo che Pasquale sta scappando in pedalò (con le pinne e la signora). 


 Signora Tridico: la Calabria sogna Pasquale presidente e lei first governatrice. E’ perfetto, amato dalla coalizione peccato che … L’ostacolo? Il cuore. E il Fatto. Un Travaglio. Nico Stumpo il sovrano della Sila, deputato del Pd: “Se c’è Tridico in Calabria possiamo battere la destra”. Il segretario del Pd regionale, Nicola Irto, per Pasquale si farebbe da parte. Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, del Pd? Anche lui, se c’è Pasquale… Schlein, in questa partita astutissima, dice a Conte: “O Pasquale altrimenti uno del Pd”.

 

Era cominciata nel peggiore dei modi, con la rassegnazione, “in Calabria perdiamo”, ma ora è un fogliettone estivo: campo largo, nduja, mobili da traslocare e cavoletti di Bruxelles. Roberto Occhiuto governatore della Calabria si dimette perché, spiega, “io non mi faccio fermare dalle inchieste e dai pm”. Solito spaesamento a sinistra dove hanno finito le riserve civiche, esaurito le tonnare (l’ultimo candidato di centrosinistra? Il re del tonno, Pippo Callipo) solo che a Crotone, la meta estiva del 2025 (lo garantisce la destra di governo) il sole scioglie i rancori, il bergamotto profuma le avversità progressiste. Qui Pd, M5s e Avs dialogano come i fratelli Verri nella Milano dei lumi e organizzano tavoli di pace che l’americano Steve Witkoff si sogna. L’Alaska? Meglio la pace a Isola di capo Rizzuto. In uno di quei tavoli ecco nascere la soluzione: il Pd ha tre nomi (Irto, Falcomatà o Ernesto Alecci, sindaco di Soverato) ma perché non chiedere a Tridico di correre? Precisiamo: al professor Tridico di Roma Tre, fraterno amico dell’economista Stefano Fassina, un uomo che produce paper come Salvini produce ruspe di carta (gli è ripresa la fissa). Chi non conosce Pasquale?

 

E’ il beniamino del sussidiato, ha una passione per il riso bianco, ma è anche il Conte che fa i conti (un economista: “Guarda che li sbaglia sempre”) l’unico sopravvissuto alla fine dei mondi (Casaleggio, Grillo, Di Maio, Di Battista) ai San Sepolcristi del vaffa. Sul web circola ancora la lista dei fantaministri di Luigi Di Maio, lista che andrebbe esibita al Maxxi (ministro Giuli non fartela scappare, acquistala!). Ricordate? All’Economia, Andrea Roventini; alla Giustizia Alfonso Bonafede; allo Sviluppo Economico, Lorenzo Fioramonti; agli Interni, Paola Giannetakis, alla Pubblica amministrazione, Giuseppe Conte e al Lavoro, sì, lui, Tridico. Se solo l’avesse conosciuto Charles  Dickens… Nasce a Scala Coeli, in provincia di Cosenza, si laurea in scienze politiche, con le sue forze, con sacrificio, privazioni, va a studiare a Brighton fino a ottenere, prima, la cattedra di associato, poi, quella da ordinario. Quel giorno è un giorno da ricordare e lo ricordano ancora le matricole di Roma Tre. Arriva la comunicazione a Tridico, finalmente professore ordinario, e Pasquale ordina bottiglie di prosecco, invita gli studenti a brindare e racconta la sua parabola: “Cari ragazzi, sono partito da un paese sperduto della Calabria e oggi quel ragazzino diventa un professore ordinario. Questa è una lezione per tutti voi”. L’altra lezione è questa: tutti gli spostati hanno bisogno di un professore irregolare, l’irregolare promette di regolarizzare i desideri degli spostati. Nel giro di qualche anno si può finire all’Inps. Come Pasquale. Appoggia quota 100, ma si adatta: fa il leghista, l’economista di sinistra, e il draghiano. Per far posto a lui, mandano via Tito Boeri. All’Inps ricordano i caroselli per Di Maio, ma Di Maio passa, mentre Conte resta, al punto da candidarlo capolista alle europee, al sud per il M5s. La malalingua: “Tridico è uguale a Conte e infatti Conte lo ha spedito a Bruxelles”. Solo che Pasquale a Bruxelles ci sta bene.

 

Ci sta bene anche la moglie. Chiedono a Tridico: “Ti candidi?”. Lui, astuto: “In verità ho preso un impegno con i miei elettori”. La coalizione: “Non preoccuparti, ti candidi ma non ti dimetti da europarlamentare”. L’affare si complica. Pasquale risponde: “In verità, ci sarebbero motivi personali”. Sotto le  persiane abbassate di Crotone i calabresi raccontano: “La signora Tridico, giustamente, ha traslocato a Bruxelles, iscritto i figli a scuola e non vuole tornare a Reggio, come del resto non volle tornare la moglie del rettore Eugenio Gaudio nel 2020. Alla fine Gaudio rinunciò alla candidatura”. L’altra versione: “Non c’è solo la moglie di Tridico. Chi da sempre si oppone alla candidatura degli europarlamentari eletti è il direttore Travaglio. Pasquale, se dovesse candidarsi, teme la fatwa del Fatto, giornale che ama, la bussola del M5s. Cosa fare?”. Ci sarebbe Conte e come sempre ci guadagna. Senza far nulla avrebbe due candidati: Fico in Campania, e Tridico in Calabria. Se Pasquale accetta, e perde, si toglie un altro possibile rivale. Se Pasquale rifiuta, Conte risponderà che è una scelta libera di Pasquale. La signora Tridico non cambia idea, Schlein, testardamente generosa, non rinuncia alla possibilità di avere Tridico candidato ma Pasquale non vede l’ora di tornare a Bruxelles, in pedalò. Un’altalena. Si punta al Nobel per economia e si finisce alla soppressata. 

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio