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il personaggio

Gli scogli di Salis. Il no allo Skymetro, il traffico in tilt, “Stazzema come Gaza”: tutte le rogne della sindaca di Genova

Luca Roberto

I centristi sognano per la prima cittadina un ruolo nazionale. Ma le fatiche dell'amministrare, per Salis, si fanno già sentire. A 100 giorni dall'insediamento

Dai banchi delle opposizioni c’è chi mugugna (forse con troppo “anticipo sul suo stupore”) che si sia già incartata. E certo è presto per sostenere un giudizio così netto. Fatto sta che mentre c’era chi già la tirava in ballo in questioni nazionali, investendola del ruolo di nuova icona della sinistra che piace, alla sindaca di Genova Silvia Salis è toccato scoprire cosa voglia dire davvero governare una città, passando dai festeggiamenti per la conquista del comune a un primo bilancio delle cose fatte, dopo 100 giorni di amministrazione. E cioè: la conta delle prime scelte divisive che in qualche modo hanno già scontentato pezzi di città. Soprattutto, Salis si è acclimatata con una caratteristica non rinunciabile dell’essere sindaco: fare da terminale ultimo delle lamentele dei cittadini, in questo caso dei genovesi, che per loro indole già di per sé, alle volte, tendono al lamento facile.

 

L’ultima, recentissima polemica in cui Salis è incappata è l’intervento per le commemorazioni a 81 anni dall’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema, le cui “barbarie sono come quelle che devastano Gaza e Kyiv”, ha detto la sindaca nel suo intervento. Parole che non hanno fatto piacere alla locale comunità ebraica. Ma il primo vero “bagno di realtà” con l’amministrare la cosa pubblica  Salis ce lo ha avuto, guarda caso, proprio su uno dei dossier per cui il centrosinistra aveva dovuto affrontare una serie di accuse in campagna elettorale: tanto alle regionali che hanno incoronato l’ex sindaco Marco Bucci come successore di Giovanni Toti. Tanto alle comunali dove Salis l’ha spuntata sull’ex vicesindaco Pietro Picciocchi: le infrastrutture. Dopo poco più di un mese dal suo insediamento e dopo aver promesso prima delle elezioni che avrebbe fatto di tutto per rivedere il progetto dello Skymetro, una metropolitana sopraelevata che dovrebbe attraversare soprattutto la Val Bisagno, l’8 luglio Salis con un messaggio sui suoi social ha chiuso alla partecipazione del comune al bando. “Non abbatteremo nessuna scuola per un progetto fantomatico non cantierabile su cui il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non intende concedere proroghe, neppure quella chiesta dalla precedente amministrazione”, giustificò la sua scelta la Salis. E il riferimento era al fatto che per realizzare l’opera si sarebbe dovuta abbattere una scuola superiore, la Firpo-Buonarroti, che l’amministrazione comunale ha preferito preservare. Una decisione, quella della Salis, che ha portato a una netta contrarietà in alcuni ambienti cittadini. “Come precisato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il progetto dello Skymetro in Val Bisagno è stato approvato all’unanimità dal Consiglio superiore dei lavori pubblici con prescrizioni, Confindustria Genova manifesta la propria contrarietà all’ipotesi di rinunciare al progetto”, è stata infatti la posizione espressa subito dagli industriali genovesi. Che hanno ricordato come “rinunciare al progetto significherebbe perdere i finanziamenti per un’occasione di crescita e sviluppo per il territorio, tenuto conto delle positive ricadute economiche e occupazionali che la realizzazione di un’opera come questa comporta”. Anche per questo in un successivo Consiglio comunale Salis ha aperto alla possibilità di partecipare a un nuovo bando per il 2026, sempre per lo skymetro, ma in versione ridotta. Infrastrutture carenti che sono anche la causa del congestionamento del traffico in città in queste settimane, a causa del caos per l’imbarco dei traghetti. Tanto che il sito Primocanale ha mandato una lettera aperto tanto alla sindaca quanto al presidente dell’autorità di sistema portuale Matteo Paroli chiedendo di risolvere la situazione quanto prima. Anche perché il traffico fuori controllo ha portato a una serie di ritardi e disagi per i turisti di passaggio in città.

 

Ma tra le beghe politiche che nelle prossime settimane si ritroverà ad affrontare la sindaca di Genova c’è anche la questione Ilva, visto che il piano per la decarbonizzazione in discussione per lo stabilimento di Taranto avrà delle ricadute, in termini di investimenti, anche sulle acciaierie di Cornigliano, per cui nelle ultime ore si è ipotizzato anche un “divorzio” dall’omologo pugliese.  Sono tutti dossier sul tavolo di Salis, la sindaca che più di un leader centrista (leggi Renzi e Franceschini) vorrebbe già pronta al gran salto nazionale. Ma che nel frattempo non deve dimenticarsi che una grande città non si manda avanti da sola.

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  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.