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campo largo

Avs denuncia il governo alla Cpi su Gaza. Dal Pd: “Complicità oggettiva”

Luca Roberto

L'Alleanza Verdi e sinistra presenterà una denuncia dell'esecutivo nei confronti della Corte penale internazionale per il sostegno a Netanyahu. Tra i dem: "Le responsabilità ci sono e vanno accertate"

Siamo alleati ma non siamo una caserma. E’ un’iniziativa non concordata con le altre opposizioni. Siamo contenti di costruire ogni convergenza possibile se le altre forze sono d’accordo, altrimenti la porteremo avanti da soli come Avs”. Nicola Fratoianni spiega così al Foglio l’iniziativa presentata ieri alla Camera: la denuncia che il gruppo di Alleanza verdi sinistra farà nei confronti del governo italiano davanti alla Corte penale internazionale (Cpi) per complicità in crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio a Gaza con il governo israeliano. “Stiamo vedendo l’impunità con cui il criminale Netanyahu sta utilizzando le sue potenti armi per radere al suolo Gaza. Noi non vogliamo che il nostro paese sia complice e che gli italiani possano alienarsi alla morte, vorremmo che il nostro Governo costruisse il dialogo”, ha spiegato in conferenza stampa il leader dei Verdi Angelo Bonelli. “Abbiamo chiesto di revocare l’accordo Ue-Israele, hanno detto di no. La presidente Meloni non ha nemmeno il coraggio di dire sì alle sanzioni. Ma l’Italia ha aderito alla Cpi e lo statuto prevede che quando ci sono complicità queste vanno indagate e noi abbiamo deciso di segnalare il governo italiano per vedere se ci sono delle responsabilità. Vogliamo portare il governo di fronte alle sue responsabilità”. La denuncia, come sottolineato dai diretti interessati, non sarà mossa verso figure singole. Ma inevitabilmente, qualora dovesse andare in porto, aprirà un altro fronte nel rapporto dell’esecutivo con la Cpi, già particolarmente burrascoso dopo gli sviluppi del caso Almasri.

 

A ogni modo, questa denuncia è anche una questione che investe il rapporto con le altre forze d’opposizione, visto che molte delle rivendicazioni avanzate da Avs sono in realtà già state proposte da tutto il campo largo in Parlamento, attraverso specifiche mozioni su Gaza. Ieri, in più, i parlamentari di Avs e M5s si sono vestiti, in Aula alla Camera, con i coloti dellabandiera palestinese. Il Pd sosterrà l’iniziativa davanti alla Corte penale? “Non ne abbiamo discusso, se ci sono sviluppi valuteremo”, fanno sapere dall’entourage ristretto vicino alla segretaria Elly Schlein. Ma certo un’aderenza alle richieste portate avanti da Avs nel partito s’intravede. “Non conosco i dettagli e all’interno del Pd non c’è ancora stata una discussione, ma la mia opinione personale è che non avendo interrotto il memorandum sulle armi con Israele, non avendo applicato alcun embargo sulla vendita di armamenti, mi sembra che ci siano elementi oggettivi di complicità da parte del governo italiano, anche perché non ci si è avvicinati ad alcuna posizione espressa da altri governi europei”, ragiona parlando col Foglio il deputato Arturo Scotto, uno degli esponenti del Pd che si è recato in più occasioni al valico di Rafah per seguire lo stato delle missioni umanitarie. “Poi se il terreno più favorevole per giudicare le responsabilità sia quello della Corte penale internazionale non lo so, valuteremo. Ma, e lo ripeto, la complicità nei confronti delle atrocità commesse dal governo Netanyahu è oggettiva”.

 

Anche l’onorevole e collega di partito Laura Boldrini la pensa allo stesso modo. “Non so valutare i termini dell’iniziativa di Avs perché non ne conosco i dettagli”, dice al Foglio. “Dico che però alcuni organi come la Corte internazionale di giustizia si sono già espressi in via cautelare chiedendo a Israele di evitare il rischio di genocidio. Anche la convenzione sulla prevenzione di genocidio impone a tutti gli stati che vi aderiscono di fare di tutto perché quel genocidio si concretizzi. Ora io mi domando: il governo italiano ha messo in campo tutte le iniziative per cercare di prevenire il genocidio che vediamo a Gaza? Ha interrotto il memorandum con Israele, ha votato a favore della sospensione dell’accordo tra Ue e Israele, ha assunto forme di pressione internazionale come il riconoscimento della Palestina? La risposta per tutte queste domande è no. E allora io credo – conclude l’ex presidente della Camera – che gli elementi di complicità ci siano tutti. E che il governo italiano debba essere chiamato di fronte alle proprie responsabilità”.

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  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.