
(foto Ansa)
Il colloquio
Cirielli (FdI): “Sui dazi sosteniamo l'Ue. Mercosur? Nessun pregiudizio”
Il viceministro degli Esteri: "A trattare è l'Unione europea, noi possiamo aiutare facendo da ponte tra Bruxelles e Washington. Sull'accordo con il Sud America il governo è tradizionalmente favorevole ma ci vogliono correttivi"
“Al di là delle cose che si dicono per parlare ai propri elettori, è chiaro che nella maggioranza c’è unità d’intenti. Per cui le trattative con gli Stati Uniti le porta avanti l’Unione europea, non i singoli stati. Ed è per questo che l’Ue deve avere il nostro massimo sostegno. Poi certo, in più noi possiamo svolgere un ruolo da ponte tra Bruxelles e Washington, volendo anche sotterraneo, per cercare di migliorare l’esito di questa trattativa”. Il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli ha condiviso parola per parola l’intervento di martedì della premier Meloni. Quello in cui, sui dazi, la presidente del Consiglio è sembrata richiamare all’ordine pezzi della sua maggioranza: “Continueremo insieme con gli altri leader e in costante contatto con la Commissione europea a lavorare per una accordo che possa essere reciprocamente vantaggioso, che deve essere concluso prima del prossimo primo di agosto. L’obiettivo resta quello di rafforzare l’occidente nel suo complesso e rendere ancora più forti le nostre economie che sono già economie strettamente interconnesse. Tutti gli altri scenari sarebbero totalmente insensati nell’attuale contesto”. Dove per “tutti gli altri scenari” si faceva riferimento piuttosto esplicito alle posizioni espresse dalla Lega di Matteo Salvini, che chiedeva di bypassare la Commissione europea e trattare bilateralmente con l’Amministrazione Trump. “Fa sorridere che quelli che dicevano che l’Italia era poco europeista ad andare a parlare direttamente con Trump, adesso accusino il governo di schiacciarsi troppo sull’Ue. Le opposizioni stanno cavalcando le tensioni internazionali per cercare di approfittarne politicamente”. Anche se ieri è stato pure uno come Nicola Procaccini, co-presidente di Ecr al Parlamento europeo, a ricordare quanto sia un errore attaccare von der Leyen in questo momento. Esattamente quel che ha fatto la Lega a Strasburgo sostenendo la mozione di sfiducia nei confronti della presidente della Commissione. “Ma lo ripeto, al di là delle singole posizioni di partiti che sono pur sempre diversi tra loro, al governo abbiamo sempre dimostrato di essere compatti. Certe cose vengono dette soprattutto per cercare di parlare ai propri elettori. Ma poi remiamo nella stessa direzione”, ragiona ancora il viceministro. Convinto che “gli americani vogliano un riequilibrio commerciale in una fase di difficoltà per la loro economia. Ma sempre in un quadro di alleanza politica. Io per esempio sono convinto che a un accordo si possa ancora arrivare. Anche perché a ora c’è solo una lettera. C’è margine di trattativa. E’ quel che sta facendo l’Ue”.
A proposito di guerra commerciale e di tentativi per esplorare nuovi mercati, Cirielli era stato tra i primi all’interno del governo ad aprire alla firma del Mercosur, le cui bozze, secondo il Financial Times, sarebbero state aggiornate con una serie di clausole di salvaguardia che potrebbero convincere la Francia a firmarlo. “La posizione di questo governo è tradizionalmente favorevole a quell’accordo”, spiega allora Cirielli al Foglio. “Con la Francia abbiamo condiviso alcune preoccupazioni per quanto riguarda il settore agroalimentare. Ciò detto non abbiamo pregiudizi ideologici. Se saranno risolte rimarrà la nostra posizione più favorevole che contraria”.