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il colloquio

Moratti (FI): “La difesa di Ursula? Voto responsabile e maturo. Così FdI si avvicina al Ppe”

Luca Roberto

L'europarlamentare di Forza Italia: "Il ruolo sempre più centrale del governo italiano agisce a più livelli in Europa ed è un bene. Pier Silvio Berlusconi? Totale sintonia con Tajani"

“È un voto che dimostra la maturità dell’Europa, in un momento molto importante dal punto di vista geopolitico, con il riaffacciarsi sulla scena delle super potenze. E certo, si può leggere come un avvicinamento di una parte di Ecr, ovvero Fratelli d’Italia, alle politiche di centro che sta cercando di portare avanti il Partito popolare europeo”. E se a dirlo è una come Letizia Moratti, che in quel partito Popolare ci è iscritta da tempo, attraverso Forza Italia che ne è uno dei principali aderenti, forse bisogna crederci davvero. Ieri il Parlamento europeo ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. 360 voti contrari (175 quelli a favore) che hanno restituito un ridisegno dei diversi gruppi che siedono tra Strasburgo e Bruxelles. Questo perché la mozione, che era stata presentata da un parlamentare dell’Alleanza per l’unità dei rumeri (Aur), appartenente ai Conservatori, non è stata sostenuta da FdI, che non ha partecipato al voto. “Nel momento in cui c’è una trattativa commerciale in corso sui dazi con gli Usa, immaginate cosa avrebbe potuto significare un voto di sfiducia alla presidente della Commissione”, rileva Moratti parlando col Foglio. “Per questo credo che l’esito del voto sia stato un gesto di responsabilità e maturità”, spiega ancora l’esponente forzista. “Ciò ovviamente non toglie molte delle cose che sono emerse nel dibattito che c’è stato sulla mozione. E cioè che su molte questioni la Commissione ha ancora un approccio troppo timido rispetto a un quadro internazionale che è cambiato rapidamente. E che è completamente diverso rispetto a quando, per fare un esempio, si sono avviate le riforme relative al pacchetto del green deal”. Per questo, spiega ancora l’ex sindaca di Milano, “il voto di oggi non significa che da parte di certe forze ci possa essere un sostegno senza se e senza ma a questa Commissione”.

 

Di certo c’è che il posizionamento di Fratelli d’Italia, che ha detto no alla sfiducia di von der Leyen accusando i colleghi di Ecr di “voler fare un favore alle opposizioni” e difendendo il lavoro del vicepresidente Raffaele Fitto, segna sicuramente un cambio di fase. E’ un varco affinché FdI sia sempre più vicina alle posizioni del Partito popolare europeo? “Io credo che l’avvicinamento ci sia già stato su questioni molto specifiche come il caso della direttiva sul green claim, dove come Ppe abbiamo cercato di portare avanti un lavoro di sburocratizzazione importante”, risponde Moratti. Che volge lo sguardo a un discorso più complessivo, d’insieme delle istituzioni europee. “Perché è chiaro che un ruolo più centrale dell’Italia, non solo all’interno del Parlamento europeo ma anche nella Commissione e nel Consiglio europeo, è qualcosa che aiuta a tutti i livelli quel riequilibrio che ci aspettavamo dopo la scorsa legislatura europea”.

Chi non ha adottato le posizioni di Forza Italia e del partito di Giorgia Meloni invece è la Lega di Matteo Salvini. Che come il resto dei Patrioti ha sostenuto la mozione di sfiducia a von der Leyen. Potrebbero esserci ripercussioni interne a livello nazionale, come preconizza qualcuno? “Io credo proprio di no”, dice allora Moratti. “Non vedo nessun pericolo di ripercussioni sul governo italiano, che in questo momento è il più stabile d’Europa. Già in numerose occasioni i tre partiti di maggioranza, che appartengono a famiglie politiche diverse, hanno assunto posizioni diverse. Ma poi a Roma le forze politiche sono riuscite sempre a trovare una quadra”.

 

A Moratti, che è una profonda conoscitrice e del partito e della famiglia Berlusconi, infine non possiamo non chiedere un commento sulle parole di Pier Silvio Berlusconi. Che è sembrato sferzare Forza Italia perché si occupi di temi più concreti. E ha aperto a un ricambio generazionale ai vertici del partito. “Io credo che ci sia una totale sintonia tra quello che ha detto Pier Silvio Berlusconi e il presidente Tajani. Siamo un partito che non ha avuto paura del confronto con gli elettori, radicandosi sui territori e procedendo a un allargamento nazionale e locale, fatto di nuovi ingressi”, ragiona Moratti in conclusione. “Aggiungo anche che Berlusconi ha indicato tre tematiche prioritarie per Forza Italia: la giustizia, l’economia e la sanità. Sulla giustizia il nostro lavoro è sotto gli occhi di tutti. Sull’economia, siamo il partito che ha più a cuore le esigenze del ceto medio. E sulla sanità proprio oggi lanceremo una serie di nostre proposte”.

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  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.