Il caso

Lo scudo di Mattarella, 500 milioni per l'Ucraina, i volenterosi allargati agli Usa: ecco la conferenza per Kyiv

Simone Canettieri

Al via oggi l'evento di Roma per la ricostruzione.  Mattarella ha ribadito a Zelensky l'importanza dell'ingresso nella Ue. Da Bruxelles un fondo per il paese martoriato dalla guerra. Intanto Meloni fa entrare l'inviato di Trump nel formato europeo

Scudo e bazooka. Per il primo occorre citofonare al Quirinale dove ieri pomeriggio il presidente ucraino Volodymyr  Zelensky  è stato ricevuto dal capo dello stato Sergio Mattarella. Cinquanta minuti di colloquio con le rispettive delegazioni (per Kyiv, tra gli altri, i ministri della Difesa e degli Esteri). L’ospite ha ribadito  l’importanza delle sanzioni alla Russia da perpetrare (con nuovi provvedimenti)  e di vigilare (rispetto ai vecchi provvedimenti)  affinché Putin abbia più problemi possibili nell’arruolare manovalanza militare da mandare in guerra. Il capo dello stato nel sottolineare l’amicizia fra i due popoli ha anche ribadito come la sicurezza dell’Ucraina sia la sicurezza dell’Europa fino a benedire l’ingresso di Kyiv nella Ue. Fin qui appunto lo scudo del Quirinale a Zelensky, arrivato in Italia per partecipare alla Conferenza di Roma sulla ricostruzione. Poi ci sono le manovre di Meloni. E il bazooka di Bruxelles  
La prima di dettaglio politico riguarda Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, alle prese con una mozione di sfiducia. Nel giorno del suo arrivo in Italia l’Eurocamera dovrà decidere sul suo destino. Fratelli d’Italia, il partito di Meloni che fa parte della famiglia dei Conservatori, alla fine non voterà la sfiducia alla presidente. “Sarebbe come bocciare l’operato del nostro vice Raffaele Fitto, facendo un favore alla sinistra”. Resta da capire il dettaglio finale della scelta: il gruppone di FdI, il più numeroso a Strasburgo, deciderà di non votare o addirittura voterà contro. Di sicuro il contrario  non sarebbe stato il migliore benvenuto di Ursula in Italia, proprio oggi. Anche perché la Commissione sta strolicando un nuovo strumento finanziario ad hoc per sostenere Kyiv. 

L’Europa è pronta a costituire un fondo equity per l’Ucraina. Ne fanno parte Commissione europea, Francia, Germania, Italia, Polonia e le quattro rispettive banche di sviluppo, fra cui Cdp, che oggi sottoscriveranno una dichiarazione di intenti per investire congiuntamente una somma di 220 milioni di euro per consentire la mobilitazione di capitale privato per un importo pari a 500 milioni di euro. Ciò consentirà all’Italia di essere presente sin dall’inizio, insieme ai principali partner europei, in un’iniziativa destinata ad essere strategica per la ripresa dell’Ucraina. L’investimento italiano è a valere sul Fondo rotativo per la Cooperazione allo Sviluppo. 

Poi ci sono le vere manovre, quelle geopolitiche di Giorgia Meloni. La premier ha fatto sapere che oggi a margine della prima giornata di lavori, l’unica a cui dovrebbe partecipare, si riunirà per la prima volta il formato dei volenterosi europei allargato anche agli Usa. L’inviato speciale del presidente Trump per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, che guiderà la delegazione statunitense all’Ukraine Recovery Conference, parteciperà anche, insieme a lei e al presidente ucraino Zelensky e agli altri leader presenti a Roma, alla riunione che coinvolgerà da Londra anche Keir Starmer ed Emmanuel Macron, in visita nel Regno Unito. “Si tratta della prima volta che gli Stati Uniti prendono parte al formato della coalizione dei volenterosi, in linea con quanto sin dall’inizio della creazione del gruppo è stato fortemente auspicato dall’Italia”, è il commento di Palazzo Chigi. Ora che l’ipotesi di un invio di truppe europee è sfumato del tutto, ora che Trump pare essersi stancato “delle stronzate di Putin” (citazione testuale). A Roma ci saranno il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro polacco Donald Tusk. Il resto della Conferenza, piena di bilaterali con tanti ministri ucraini arrivati a Roma, è ancora da decidere. A partire dalla conferenza a due di Meloni e Zelensky che ieri non era ancora confermata, con la possibilità che il presidente di Kyiv possa decidere di terminare il suo tour europeo volando a Londra per incontrare  Starmer e Macron. Europa e Usa questa volta sembrano molto allineati. Merito dell’Italia? Ecco il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Il cessate il fuoco è il primo passo per restituire speranza al popolo ucraino. Solo così si potranno creare le condizioni per una pace giusta e duratura. L’Italia continuerà a contribuire in modo concreto, rafforzando il proprio impegno per la stabilità e sostenendo una nazione colpita ogni giorno da attacchi sempre più intensi. In uno scenario internazionale interconnesso, serve una strategia condivisa e lungimirante. La sicurezza non può più fermarsi ai confini euro-atlantici: è una responsabilità globale”. Sono le parole del titolare della Difesa dopo aver incontrato ieri Kellogg. I numeri di questa due giorni alla “Nuvola” sono imponenti:  oltre  5.000 partecipanti, fra cui circa 100 delegazioni governative e 40 di organizzazioni internazionali – incluse le principali banche di sviluppo – e 2.000 aziende e rappresentati di autonomie locali e società civile e oltre 500 giornalisti accreditati. Lo scudo di Mattarella, il bazooka dell’Europa e il ponte dell’Italia se tutto andrà bene: saranno queste le immagini della Conferenza.
 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.