Il discorso
Meloni all'Assemblea di Confindustria: “L'Ue rimuova quei dazi interni che si è autoimposta"
Per la premier, “oggi l'Italia si presenta credibile davanti a un quadro economico e finanziario di estrema difficoltà”. Il rapporto con gli Stati Uniti è dunque fondamentale “per mantenere la forza dell'Occidente, i nostri destini sono interconnessi". L'intervento a Bologna
Il confronto con le categorie produttive “è la cifra di questo governo, è importante sottolineare la centralità del tessuto produttivo e industriale italiano per la ricchezza e il futuro della nazione". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento all'Assemblea 2025 di Confindustria, al Teatro EuropAuditorium di Bologna.
L'Italia si presenta “credibile di fronte a un quadro economico-finanziario di straordinaria complessità. Abbiamo restituito centralità al nostro paese"– ha proseguito la presidente del Consiglio –"Lo testimonia il livello dello spread, la Borsa, l'appeal dei tutoli pubblici italiani, l'attrattività per gli investimenti, i giudizi delle agenzie di rating, in particolare Moody's, che ha rivisto in positivo il giudizio dell'Italia, una cosa che non accadeva da 25 anni”. Secondo la premier, da questi risultati si evince che “la rotta si può invertire”, ma “serve tempo, serve tantissimo lavoro, serve che lavoriamo insieme, serve che remiamo tutti nella stessa direzione"
A preoccupare gli investitori c'è sicuramente il nodo dei dazi applicati (e minacciati) dagli Stati Uniti. "Quando poco più di un mese fa sono stato ospite del presidente degli Stati Uniti a Washington avevo proposto un incontro a Roma tra Unione Europea e Stati Uniti”, ha spiegato Meloni, ricordando il primo incontro avvenuto il 18 maggio a Palazzo Chigi tra il vicepresidente JD Vance e la presidente Von der Leyen: “È stato l'inizio di un dialogo che l'Italia ha continuato a facilitare anche in questi giorni e che va portato avanti con saggezza e con buon senso. E, se posso permettermi - ha aggiunto - anche con un approccio più politico che burocratico e non solo sul fronte delle relazioni commerciali. Ma su molti ambiti sui quali abbiamo bisogno che Europa e Stati Uniti lavorino nella stessa direzione, nel segno della libertà, della democrazia, dei valori che uniscono le due sponde dell'Atlantico".
Il rapporto con gli Stati Uniti è dunque fondamentale “per mantenere la forza dell'occidente, i nostri destini sono interconnessi". Ma sul fronte dei dazi, anche l'Unione europea deve fare la sua parte: L'Europa “abbia il coraggio di rimuovere quei dazi interni che si è autoimposta".
La premier ha anche ringraziato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che nel suo precedente intervento aveva elogiato la sua leadeship, ringraziandola “per la sua amicizia e la sua franchezza". Mestola aveva iniziato il suo discorso con un messaggio agli imprenditori: l'Europa è dalla vostra parte. Su questo Meloni ha puntualizzato, rivolgendosi a Metsola: "Sarò onesta, dipende dalla maggioranza, ma sicuramente tu sei stata dalla nostra parte e sei dalla nostra parte".
La nostra economia è solida e resiliente, ha continuato la premier: “Lo abbiamo dimostrato e questo non dipende dalla politica, lo avete dimostrato voi, lo avete dimostrato nei momenti di grande difficoltà. Quello che oggi la politica aggiunge però è la stabilità, la stabilità del sistema e la continuità di una visione”, ha detto rivolgendosi alla platea di imprenditori, sottolineando che la stabilità è importante “perché, voi sapete meglio di me, che se non è prevedibile quello che accadrà negli anni successivi è molto più difficile che qualcuno investa e quindi abbiamo tentato di rafforzare questa capacità dell'Italia di attrarre investimenti” e, per Meloni, i risultati si sono visti.
Fra i problemi più sofferti da famiglie e imprese, come sottolineato anche nell'intervento del presidente Emanuele Orsini, c'è il caro energia. “Bisogna avere la forza, il coraggio, la visione, la lucidità per affrontare una volta per tutte la questione più urgente che è il nodo del costo dell'energia, che il presidente Orsini ha ampiamente affrontato nel suo intervento" ha detto Meloni. “È evidente che continuare a cercare di tamponare spendendo soldi pubblici non può essere la soluzione. Per questo abbiamo accompagnato le risorse con diversi interventi, alcuni dei quali rispondono anche alle necessità richiamate proprio dalla Confindustria”, ha aggiunto. Per Meloni è dunque importante “comprendere se eventuali anomalie nella formazione del prezzo unico nazionale possano essere la causa di aumenti ingiustificati, perché sarebbe inaccettabile se ci fossero speculazioni sulla pelle di chi produce e crea occupazione”, ha paventato la premier.
Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha proposto un piano industriale straordinario per l'Italia: “Sono d'accordo, il governo sta lavorando già per delineare le linee di una politica industriale di medio-lungo periodo". La premier ha confermato la disponibilità del governo a tale proposito: “Ci siamo, a partire dalle semplificazioni. Penso che bisogna procedere in modo più spedito, mi prendo personalmente l'impegno a occuparmene".
Per quanto riguarda le difficoltà l'ex Ilva, “nonostante la situazione sia oggettivamente molto complessa – situazione che abbiamo ereditato– il governo continuerà a fare la propria parte, sono certa che ognuno farà lo stesso per garantire il futuro dell'acciaio, per difendere i livelli occupazionali, per tutelare l'indotto”. Per raggiungere l'obiettivo, ha aggiunto, “c'è anche bisogno che tutti gli attori diano una mano e non ci siano attori che preferiscono mettere i bastoni tra le ruote, credo che tutti comprendano cosa c'è in ballo”.
Meloni ha poi aggiunto elementi sul rapporto con il governo tedesco: "Con il cancelliere Merz abbiamo cominciato a confrontarci. Se Italia e Germania, le due principali manifatture
d'Europa, riescono a collaborare e trovano una piattaforma d'azione, allora ci sono le condizioni per ottenere ottimi risultati".