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Il caso

Il centrodestra litiga sul Terzo mandato in Friuli: è crisi nella giunta Fedriga

Redazione

Gli assessori di Lega, Forza Italia e liste civiche hanno rimesso il mandato, aprendo una crisi sull'ipotesi di ricandidatura del presidente. Oggi il governo dovrebbe impugnare la legge regionale che dava questa possibilità al presidente del Trentino

Sette assessori di Lega, Forza Italia e della lista civica che sostiene il presidente Fedriga nelle scorse ore hanno rimesso il loro mandato, dicendosi disposti a dimettersi dalla giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia. In sostanza, in regione, si è aperta una crisi nella maggioranza di governo, tutta incentrata sull'ipotesi che Massimiliano Fedriga possa correre per un terzo mandato. Negli scorsi giorni il clima all'interno del centrodestra locale si è surriscaldato anche in seguito a un'intervista concessa dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, di Pordenone, che se la prendeva per l'inaugurazione in anticipo sui tempi proprio dell'ospedale di Pordenone, definita "uno scherzo". Secondo i plenipotenziari locali della coalizione, però, quelle parole servivano a far emergere un malumore che è alimentato soprattutto dalla questione terzo mandato.

Quando il governo impugnò la legge regionale della Campania che voleva estendere il numero dei mandati di Vincenzo De Luca, ottenendo poi la bocciatura della legge campana anche dalla Corte Costituzionale, Fedriga si disse disposto, da par suo, a considerare l'ipotesi di correre per un terzo mandato. Questo perché il Friuli-Venezia Giulia è una regione a statuto speciale e il pronunciamento della Consulta, come poi specificato in seguito, si applica solo alle regioni a statuto ordinario. Ma anche perché nel frattempo pure la provincia autonoma di Trento si è dotata di una sua legge per consentire al presidente Maurizio Fugatti, leghista, di correre per un terzo mandato.

Solo che Fratelli d'Italia, così come Forza Italia, sono sempre state contrarie al terzo mandato. E dopo aver incassato la bocciatura della Consulta, vorrebbero che la materia fosse uniformata a livello nazionale. Per questo oggi la maggioranza starebbe pensando di portare in Consiglio dei ministri l'impugnazione nei confronti della legge del Trentino. Di modo da far esprimere i giudici costituzionali anche sulle regioni a statuto speciale. E così cercare di bloccare la strada a possibili fughe in avanti, come potrebbe essere quella di Fedriga nella sua regione.

Per adesso, peraltro, il presidente del Friuli-Venezia Giulia, esponente di un partito come la Lega che negli ultimi tempi si è fatto grande promotore del terzo mandato perché "devono scegliere i cittadini", non ha ancora deciso il da farsi. Si è preso un paio di giorni per capire come dare risposta alla crisi che si è aperta in regione. Martedì avrà modo anche di vedersi con la premier Giorgia Meloni, che presenzierà al Festival delle Regioni e delle province autonome in corso a Venezia. Sapendo pure che, nel caso in cui la sua maggioranza si sfaldasse e lui cadesse, potrebbe correre già adesso per un nuovo mandato, avendo governato per meno di due legislature e mezzo.