L'intervista

Guerra (Pd): “Bene l'apertura di Meloni ai sindacati sulla sicurezza dei lavoratori. Vigileremo”

Gianluca De Rosa

La responsabile Lavoro del Pd di Schlein assicura: "Così non si indeboliscono i referendum che anzi, forse hanno spinto l'esecutivo ad ascoltare finalmente le parti sociali"

“Ci sono delle premesse per un confronto possibile tra governo e sindacati che su un tema così rilevante sarebbe davvero una buona cosa, vediamo...”.  Maria Cecilia Guerra, deputata e responsabile Lavoro del Pd diSchlein ammette che il confronto di mercoledì tra Cgil, Cisl e Uil e Palazzo Chigi sulla sicurezza dei lavoratori “va nella direzione giusta”. Durante l’incontro è stato annunciato anche l’aumento dei fondi Inail destinati proprio a cercare di ridurre incidenti, infortuni e morti: si tratta di extra risorse per circa 650 milioni di euro. “L’aggiunta di questi fondi – dice Guerra – è senz’altro una buona cosa che va nel solco di quanto fatto in passato con le eccedenze delle risorse Inail. Ma la vera novità positiva è l’apertura che l’esecutivo ha fatto a un cambiamento delle regole sulla catena di appalti e subappalti: è ora di mettere fuori legge quelle imprese che non hanno una struttura propria ma solo manodopera da mettere a disposizione del committente con contratti meno tutelanti, sia sotto il profilo economico, sia sotto quello della sicurezza. Su questo – rivendica la parlamentare dem che sostiene con convinzione i referendum della Cgil – senz’altro uno dei quesiti, quello sulla responsabilità in solido dei committenti, può avere influito nello smuovere il governo. Certo una modifica organica della normativa consentirebbe di intervenire più puntualmente:  il caso tipico è quello della strage dell’Esselunga dove, a fronte di decine di appaltatori, non possiamo pensare che la sicurezza possa essere responsabilità delle singole imprese, ma serve invece un approccio integrato. Vediamo se il governo rispetterà queste promesse”.

 

Intanto così non si indeboliscono, a meno di un mese dal voto, i referendum che pure il Pd sostiene? Il Jobs Act è già stato colpito dalla Consulta, sugli appalti si preannuncia un intervento, cosa resta? “Sui referendum si dicono molte sciocchezze”, risponde Guerra. Perché? “Innanzitutto perché non sono, a parziale eccezione del primo sui licenziamenti illegittimi, referendum sul Jobs Act, ma hanno lo scopo di rafforzare le tutele dei lavoratori. Le faccio un altro esempio: sui contratti a termine si interviene non per introdurre nuove causali per legge, come pure è stato detto sbagliando, ma per prevedere che non si possano fare contratti a termine, neppure di breve durata, senza causali decise dalla contrattazione collettiva nazionale. Oggi invece basta che ci sia un accordo tra datore e lavoratore, quando sappiamo bene che la forza contrattuale non è la stessa”. Guerra ne fa anche una questione di sicurezza “I dati Inail mostrano che l’incidenza di incidenti e infortuni sui contratti a termine è doppia”. E se deve trovare cos’è mancato all’incontro tra sindacati e governo di mercoledì, la deputata Pd punta proprio su una serie di provvedimenti che apparentemente vertono su altro: “Penso – dice – ai ritardi sugli investimenti in impresa 5.0. Consentirebbero di migliorare, attraverso la tecnologia, la sicurezza dei lavoratori, come nel caso dell’installazione di sistemi anti ribaltamento nei trattori che eviterebbero moltissimi incidenti in agricoltura”.