a Palazzo Madama

Il testo del botta e risposta tra Boccia (Pd) e Meloni in Senato

L'intervento del capogruppo dem e la risposta della presidente del Consiglio durante il question time

Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale del botta e risposta avuto ieri al premier time Tra Francesco Boccia e Giorgia Meloni.


 

BOCCIA (PD-IDP). Signor Presidente, do il bentornato in Parlamento al presidente Meloni per il Premier question time. Vorremmo vederla più spesso: è passato un anno e mezzo dall'ultimo Premier question time.

Se non le dispiace, presidente Meloni, vorremmo tornare a parlare dei problemi delle italiane e degli italiani. Lei negli Stati Uniti si è quasi scusata del nostro surplus commerciale, mentre - voglio dirlo - ne dovrebbe essere orgogliosa quando parla con Donald Trump, perché è il risultato della grande storia industriale del nostro Paese. Non dobbiamo giustificarci con il Governo americano del nostro surplus commerciale, ma dobbiamo rivendicarlo. (Applausi).

Presidente Meloni, il suo Governo, proprio in quelle ore, tanto per cambiare, apriva un conflitto con le Regioni sulla sanità: 4,5 milioni di cittadini rinunciano alle cure. Il tanto strombazzato decreto sulle liste d'attesa, approvato in fretta e furia - come ricorderà - non era servito a nulla, tanto che il ministro Schillaci, seduto ai banchi del Governo, apriva un conflitto con il presidente Fedriga.

Torniamo però ai nostri quesiti, al caro-bollette e al carovita. Mentre noi le chiediamo quali misure intenda adottare per neutralizzare in bolletta i maggiori costi che ora le ricorderò, per contenere e invertire il trend dell'incremento delle tariffe, lei prometteva a Trump di acquistare più GNL. Presidente Meloni, noi dobbiamo acquistarne meno. Il fatto che fossero i secondi non significava che dovevamo aumentare l'acquisto: noi avremmo dovuto diminuirlo.

Dico ciò anche alle forze politiche che erano nel Governo precedente, che lei contesta. Mi riferisco a Lega e Forza Italia, che erano nel Governo precedente. Non lo critichi tanto, presidente Meloni, altrimenti in Consiglio dei ministri dovrebbe ricordare al vice presidente Tajani e al vice presidente Salvini che hanno condiviso una parte delle questioni che lei oggi critica e contesta.

Tutto questo, presidente Meloni, con un DEF fantasma. Lo chiamiamo ancora così perché la legge in vigore, signore senatrici e signori senatori, è ancora quella che lo prevede. Noi, però, abbiamo approvato il Documento di finanza pubblica. Il ministro Giorgetti, che è un fantasma anche oggi, lo cerchiamo da due mesi e oggi dobbiamo ringraziare il presidente La Russa per averci indicato la data del 28 maggio: addirittura due mesi ci metterà il Ministro dell'economia per venire in Aula.

Il Ministro dell'economia ha approvato un DEF senza dati programmatici, quindi le opposizioni e il Parlamento tutto non possono controllare quanto taglierete e dove taglierete e la cosa peggiore, signor Presidente, è che, varato l'ultimo decreto bollette, qualche giorno fa, il problema del costo dell'energia non è stato risolto. Nel primo trimestre del 2023, qualche mese dopo che lei si era insediata, ci attestavamo a 23,75 centesimi per kilowatt ora; oggi, signor Presidente del Consiglio, costa 30,54 centesimi per kilowattora.

Confindustria, e non un gruppo di bolscevichi pericolosi, ha espresso forte contrarietà per l'assenza di misure concrete a sostegno del cuore produttivo del Paese, definendo il vostro ultimo provvedimento una pazzia. Non sono parole nostre, signor Presidente: sono le parole del presidente di Confindustria.

Questo Governo sarà ricordato, almeno per questi due anni e mezzo, per aver tagliato gli oneri di sistema, aver diminuito il bonus sociale per le famiglie con ISEE basso e avere introdotto il piano Transizione 5.0, che il presidente Patuanelli vi ha ricordato essere stato un fallimento. (Applausi).

 

PRESIDENTE. Il presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Meloni, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.


MELONI, presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, anche qui non mi è chiarissimo quale sia la domanda che mi viene formulata, ma cerco di rispondere nel merito delle varie questioni. (Commenti).

Perfetto, senatore Boccia, arriviamo al tema del costo dell'energia, ma mi faccia prima fare un paio di passaggi. Nella domanda dite un sacco di cose, mi consenta di rispondere.

Intanto, un passaggio lo voglio fare sulla questione della sanità e delle liste d'attesa, perché qui devo fare io un appello alle Regioni. Ogni anno stanziamo risorse, ma non gestiamo quelle per le liste d'attesa: le gestiscono le Regioni, ma la responsabilità, per quello che riguarda voi, è tutta del Governo.

Allora, che cos'ha fatto il Governo? Ha approvato un decreto sulle liste d'attesa e ha chiesto in quel provvedimento di poter fare alcune cose, visto che la responsabilità, anche secondo voi, è sempre la nostra, potendo eventualmente intervenire con poteri sostitutivi quando non si riescono a governare le liste d'attesa, come riteniamo, cercando di dare una mano. (Applausi).

Le Regioni, trasversalmente in questo caso, sul punto non sono d'accordo: almeno gli italiani sappiano che abbiamo queste difficoltà, altrimenti siamo semplicemente quelli che devono stanziare i soldi ed essere responsabili di quello che non funziona. (Applausi). C'è un problema in questa cosa, che segnalo trasversalmente. (Commenti). Dopodiché, sul tema… (Vivaci commenti del senatore Licheri).

MELONI, presidente del Consiglio dei ministri. Sul tema del GNL americano, ho già risposto e quindi non ritengo di doverci tornare, salvo farlo velocemente per ricordare solo una cosa: stiamo facendo e abbiamo fatto un lavoro di diversificazione che stavo dicendo che non è neanche iniziato con noi. (Commenti). Siamo d'accordo sul fatto che l'Italia debba continuare a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento, perché questo garantisce maggiore sicurezza? Perfetto.

Allora, quelle forniture con cui abbiamo diversificato per liberarci dalla dipendenza russa - come si sa - arrivano dal Nord Africa, dal Caucaso e anche dal GNL americano. Banalmente, continuiamo a portare una strategia che abbiamo condiviso, benché fossimo all'opposizione, perché qualcosa con l'opposizione siamo riusciti a condividere nella nostra vita (Applausi), e che continuiamo a portare avanti. Altrimenti, ditemi qual è la strategia. Mi state dicendo, altrimenti, che, siccome negli Stati Uniti hanno vinto i repubblicani, riprendiamo il gas dalla Russia? (Applausi). Non vi sto seguendo. Continuiamo con una strategia che riguarda il Nord Africa, il Caucaso e anche il GNL americano.

Sul tema dei prezzi dell'energia, torno un attimo al testo dell'interrogazione, senatore Boccia, in cui, tra le altre cose, chiedete quali siano i motivi ostativi a iniziare il percorso per arrivare al disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell'energia e ci si accusa - tra le varie cose di cui ci si accusa - di non prendere una posizione chiara in merito. Questo però non è vero, perché il disaccoppiamento del prezzo di gas da quello dell'energia elettrica è una questione che il Governo ha posto fin dal suo insediamento. Sapete bene che la materia è di respiro europeo, ma su questo, sulla proposta italiana del disaccoppiamento, vogliamo fare una battaglia insieme, maggioranza e opposizione, in Europa? Io sono totalmente d'accordo, quindi, una volta tanto, possiamo lavorare insieme, tutti quanti, l'Italia nel suo complesso, per arrivare a soluzioni che interessano i nostri cittadini. (Applausi). Mi dichiaro disponibile davanti all'Italia intera.

Dopodiché, chiaramente, in ambito nazionale intanto abbiamo modificato la disciplina del cosiddetto Electricity release, che pone le basi per il disaccoppiamento della remunerazione di lungo termine dell'energia da fonti rinnovabili rispetto al prezzo di mercato. Il recente decreto bollette, tanto vituperato, contiene anche interventi di carattere più strutturale sul versante della formazione del prezzo al dettaglio di energia elettrica e gas, in particolare a tutela dei clienti più vulnerabili. Penso anche che sia importante quella norma di civiltà sull'obbligo di trasparenza delle bollette alla quale curiosamente nessuno prima di noi aveva pensato.

Dopodiché, concludo, signor Presidente, scusandomi per i tempi, ma vengono aggiunti altri temi: dall'inizio di questo Governo abbiamo destinato complessivamente oltre 60 miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese. Sappiamo bene che la questione, se non si risolve strutturalmente, non la potremo mai continuare ad affrontare semplicemente mettendo risorse, perché non saranno mai sufficienti. Per esempio, questa è la ragione per la quale, tra le altre cose, oltre al disaccoppiamento e alle altre norme che vi ho elencato, il Governo ha avuto il coraggio di varare anche un disegno di legge che riapre la possibilità di produrre energia nucleare con minireattori sicuri e puliti, che penso possano consentirci di avere energia a basso costo e indipendenza strategica.

Quindi, c'è sicuramente molto altro lavoro da fare, ma penso che sia dimostrato come la materia è stata per noi fondamentale fin dall'inizio. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Boccia, per due minuti.

BOCCIA (PD-IDP). Signor Presidente, sul disaccoppiamento tra prezzo del gas e dell'energia ci trova già lì. Il tema è che mentre in Europa non si fa quella battaglia che lei dice di fare, in Italia avete varato provvedimenti che non sono serviti a nulla, perché le ho letto i costi delle bollette e chi ci guarda in questo momento, se apre una bolletta, troverà i costi che ho citato. Quei costi fanno purtroppo il paio con la condizione dei salari. Per questo mi permetterà di ringraziare ancora una volta il Presidente della Repubblica (Applausi) che, nei giorni scorsi, ha ricordato a tutti noi che fondamentale resta il tema della dignità del lavoro e che i salari in questo Paese non sono sufficienti. Sono insufficienti, non bassi, colleghe e colleghi.

Ecco perché, signora Presidente, ho il dovere in questa replica di ricordarle che le accise sulla benzina non sono state abolite, ma purtroppo sono aumentate. A parità di costo al litro - da quando lei non governava ad oggi che governa, perché è andato su e giù in base a fenomeni che lei conosce - oggi paghiamo una tassa di 1,053 euro, che quando lei era all'opposizione era di 0,867 euro. Intervenga, signora Presidente, perché con quei salari non si riesce a pagare questa benzina.

Allo stesso modo, le chiediamo di intervenire sulle casse integrazioni: il presidente Patuanelli le ricordava i 25, 26 e 27 mesi consecutivi di produzione industriale negativa, ma purtroppo siamo anche nel terzo anno consecutivo di aumento delle casse integrazioni complessive, con un incremento di circa 170 milioni di ore, che sono già aumentate rispetto ai circa 490 milioni dell'anno scorso ed è tutto accaduto in questi tre anni. Ora potete dare tutte le responsabilità che volete a chi c'era prima, ma dopo tre manovre su cinque, quattro DEF - che poi avete chiamato DFP - su cinque e dopo metà legislatura, penso sia arrivato il tempo semplicemente di assumersi le proprie responsabilità. (Applausi).

Concludo, signor Presidente, dicendo solo una cosa: chiediamo più attenzione e più rispetto per il Parlamento. Come sa, oggi avremmo voluto parlare di Gaza, ma chiediamo al Presidente del Consiglio di convincere il vice presidente Tajani a venire presto qui a rispondere a un'informativa che abbiamo chiesto, ma per ragioni regolamentari non potevamo farlo oggi, perché tali quesiti, come sa, sono stati presentati tempo fa.

Signora Presidente, un consiglio dall'opposizione, ovviamente gratuito, quindi non richiesto, che non accetterà: governare con la propaganda rischia di provocare un'illusione ottica. Si proclamano riforme sulla Costituzione che poi speriamo non si facciano. Si parla di sicurezza, si lascia l'Italia isolata in Europa, impoverita e repressa. Lei oggi è apparsa concentrata sicuramente sul consolidamento del potere della vostra maggioranza (Commenti) più che sul benessere dell'Italia e degli italiani. (Applausi. Commenti).

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