
L'intervista
Vannacci: "Trump in abito talare è un'immagine di pessimo gusto. Ora spero in un Papa conservatore"
Il generale ed eurodeputato della Lega critica la foto di Donald Trump e parla, a poche ore del Conclave, del Papa che vorrebbe. Un Papa nero, africano, conservarore? O magari l'unghesere Péter Erdő? "L'importante è che contrasti la fluidità e riaffermi i valori del cattolicesimo"
“Mi auguro un Papa che si batta per la difesa dei valori cristiani, per la loro conservazione e per la loro presenza”, dice il generale ed eurodeputato della Lega Roberto Vannacci a poche ore dall’inizio del Conclave. E poi precisa: “Spero che il successore di Pietro si batta per quei valori anche sotto forma di simbologia esteriore”. E allora, caro generale, che ne pensa di un papa conservatore? Un “Papa nero” potrebbe ben combaciare col profilo che lei tratteggia.
Proprio Giuliano Ferrara, ieri, su queste pagine, ha espresso l’augurio di un Papa africano. E’ nelle diocesi del continente più antico – ha scritto il fondatore del Foglio – che è oggi “il sale dell’evangelizzazione”. Insomma, uno zucchetto bianco su un pontefice nero (altro che mondo al contrario!) farebbe sperare che il mondo torni a quote più normali. O no? “Non sono un vaticanista né un appassionato di dottrina della chiesa”. Certo, ma cardinali come il congolese Besungu, il ghanese Turkson e il guineano Sarah potrebbero rinvigorire il cattolicesimo stanco, omologato al mondo. Lei che ne pensa? “La verità è che non ho un favorito nell'elenco dei papabili nuovi pontefici. Però, certo, mi piacerebbe una cristianità ringiovanita nel suo aspetto esteriore ma sempre orgogliosa e fiera di prevalere di fronte all'espandersi, all'interno dei confini europei, dell'islamismo e di altre confessioni il cui dilagare rischierebbe di snaturare l'identità e la fisionomia del vecchio Continente”.
“Proprio oggi – continua Vannacci – quando tutto è messo in discussione tra utero in affitto, ideologia di genere, famiglia e geometria variabile, religione dei diritti umani e accoglienza senza frontiere, auspicherei un pontefice che ristabilisca dei riferimenti morali ed etici sicuri. Un soglio che si batta per una cristianità non succube di altre confessioni, ideologie, fluidità o pseudo religioni”. Sì. E proprio avversi a fluidità e culto Lgbt sono i cardinali africani che tanto ci affascinano. E che forse la sensibilità leghista potrebbe ritenere papabili insieme al cardinale ungherese Péter Erdő. “Guardi, mi appassionano poco i nomi”, taglia di nuovo corto l’eurodeputato. Che del suo papa traccia una chiara – e verosimilmente nera – sagoma. Pur senza avventurarsi nel totonomi. “Non ne conosco alcuno e senza bussola non m’immergo in acque buie”, ribadisce. Ma, accantonando adesso il potere spirituale e venendo a quello temporale, che effetto le ha fatto la foto del presidente Donald Trump vestito da papa? “Trump in abito talare? L’ho trovata un’immagine di pessimo gusto. Che tuttavia, di questi tempi, rientra quasi nei canoni della normalità”.
Ma cos’era? Blasfemia o goliardia? “Ripeto: nell’era dell'Intelligenza artificiale diffusa che trasforma e distorce la realtà facendo prevalere la percezione, secondo i dettami della sinistra fluida e globalista, una foto di Trump vestito da papa potrebbe rientrare quasi nei canoni della normalità. Pensare poi che Papa Francesco è sepolto a pochi metri da Junio Valerio Borghese colorisce di acre sarcasmo questa macchietta ironica”. E’ il mondo al contrario? “Lei mi chiede se è blasfemia… Ma insomma, come si fa a parlare di blasfemia in una società che si definisce progressista e che ha sdoganato qualsiasi tipo di offesa e di vituperio?”.
Trump papalino è volgare, ma non la scandalizza. “Il punto è che, oggi, si possono vilipendere poliziotti e carabinieri, si può bestemmiare il Cristo, ci si può dimenare con le natiche di fuori in una piazza cittadina facendo passare una simile manifestazione come espressione di orgoglio, si possono occupare le case e trattare male gli anziani e persino bruciare in pubblico le immagini di capi di stato e politici. Magari avendole prima appese a testa in giù. Si può ledere la dignità di chiunque… No, non proprio di chiunque... Non delle minoranze. Quindi accenniamo un sorriso di fronte a quest’immagine di cattivo gusto ma in linea col mondo. E andiamo avanti. Pensando alle cose serie”.