L'intervista
“Io di sinistra dico che Meloni ci dà le piste”. Parla Cathy La Torre
L'avvocata Lgbtq, Avs e altre progressiste sigle, applaude a scena aperta "il talento politico e comunicativo di Giorgia: senza pari in Italia. Elly? Serie B. Ma una premier femminile e moderna deve scrollarsi di dosso il partito mediocre che le sta attorno"
L’Italia ha una fuoriclasse. “Piaccia o no: Meloni dà una pista a tutti”. Di più. “Ormai è un modello per tante donne. Anche giovanissime: lo percepisco nelle scuole, la generazione Alpha si rivede in lei”. E la sinistra? “Macché. La sinistra insegue su tutto e a fatica. Figurarsi sulla leadership”. E sì che Schlein sembrerebbe il prototipo della suffragetta moderna: europeista, progressista, bisessuale. Frapposta all’italica, conservatrice, etero. “Eppure Giorgia fa un altro campionato. Gioca e vince da sola. E’ insomma l’esempio perfetto di quello che nel nostro paese non riesce a fare nessun altro”. Tale standing ovation, con sportività quasi british, arriva da Cathy La Torre: avvocata contro il patriarcato, paladina della comunità Lgbtq, attivista per i diritti civili. E d’estrazione politica bolognese come Elly, per giunta. “Mi dispiace doverlo dire”, la premessa. “Voto Avs. Talvolta Pd. Ho militato per Sel e Rifondazione. Ma se non cambiamo passo, anche stiracchiando tutto il campo largo che vogliamo, ci ritroveremo Meloni al governo ancora per tanti anni”. E il colmo è che non sarebbe un dramma. “Lo è chi le stanno attorno”, ministri, amministratori, in ogni caso uomini. “Ma lei è lei. Inarrivabile”.
La Torre ne parla al Foglio “da osservatrice di sinistra e influencer” (cinque volte i follower di Schlein). “Ma avete visto l’ultima di Giorgia su TikTok?” Eccomi qua, sono ricomparsa. Altro che estate difficile. “E’ uno stile che spiazza, funziona. Tutti i giornali parlano della sua assenza e lei che fa? Boom. Era qui a lavorare. E ce lo dice con ironia. Chapeau”. Dall’altra parte il deserto. “Manca la concretezza. Se fossi Elly, ogni giorno farei un video davanti a una pompa di benzina per vedere quanto costa. Ma perché non ci va? Perché coi combustibili farebbe incazzare i verdi. Col Superbonus i Cinque stelle. Eccetera. Il problema a sinistra è che come ti muovi pesti una merda. Ma serve coraggio: Meloni a destra l’ha avuto, in barba a tutti, e ora anche sulla comunicazione non ha rivali”. In controllo totale. Famiglia inclusa. “Mi auguro che la sua svolta dia una spinta concreta a Palazzo Chigi: urgono leggi su ius scholae, suicidio assistito, adozioni, unioni di fatto. In Italia tante persone come lei conducono una vita monoparentale. E’ ora di finirla con la retorica della famiglia tradizionale”. I fatti recenti fanno sperare. “Sicuro. Le sorelle Meloni stanno vivendo sulla propria pelle cosa significa la non linearità degli affetti. E la separazione del privato dalla politica è un altro tema ben evidenziato da loro: mi ha colpito molto la dichiarazione di Arianna”, a questo giornale, “sul riconoscere che i sentimenti, i rapporti, possono anche finire. Ma sempre con grande rispetto. Allora, se è così, bisogna essere conseguenti nell’azione di governo”.
Succederà? “Ci sarà anche una leader moderna e femminile. Ma quando sento parlare Salvini mi viene male”. Anche a noi. “Penso che le proposte di legge attualmente in Parlamento questo governo non le ha approvate (né le approverà). Ma nemmeno i precedenti l’hanno fatto. E sono leggi pendenti da più di 15 anni: la sinistra ha inciso zero. Coi progressisti il tema era sempre ci sono cose più importanti. Adesso, con la maggioranza conservatrice, si parla solo di teoria del gender e famiglie arcobaleno. Ma attenzione: non mi riferisco a Meloni”. Ancora. “Le va dato atto. Da quando è premier ho visto un’evoluzione: s’è fatta scaltra, istituzionale. Quando c’è un’aggressione omofoba non minimizza più. Ha imparato a tenersi lontano dalle polemiche. Di qualsiasi tipo. E quando ce n’è una la conduce lei: vi ricordate la storia della figlia portata con sé al G7? Nessuno gliel’aveva contestata. Ma Giorgia l’ha montata ad arte. Altro talento del fare politica”.
Fermiamoci un attimo, prima che l’avvocata La Torre s’iscriva a Fratelli d’Italia (si scherza). “Il grande problema di Meloni è proprio questo: essere dentro un partito che non si è tolto di dosso il mantello del passato”. Machismo, corporativismo, altro -ismo che a loro non viene mai in mente. “Lo scollamento tra lei e il resto di FdI è abissale. Tra competenze e contenuti: cose aberranti, oltre ogni imbarazzo”. Spari di Capodanno e dintorni. “Il mio suggerimento ad Arianna, nella segreteria di partito, è intervenire decisa sulla componente interna. Ricorrendo alle espulsioni quando serve espellere. Altrimenti il mondo attorno a Giorgia non crescerà mai”. Per il resto il potere è donna. “Quando c’è da contestare, lo si fa. Ma quando c’è da applaudire, ci vuole onestà intellettuale”. Anche a sinistra? “Soprattutto a sinistra”.
storia di una metamorfosi