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La lettera

"Dilagante antisemitismo nelle università". I professori scrivono alla ministra Bernini

"Condividiamo l’esigenza di un serio approfondimento della situazione mediorientale, nonché di rappresentare le studentesse e gli studenti preoccupati di una deriva culturale e politica che rischia di avere delle conseguenze devastanti sulla cultura della convivenza". L'intervento degli accademici

Pubblichiamo la lettera che docenti e ricercatori universitari hanno inviato alla ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini



In qualità di professori e ricercatori afferenti a Università ed Enti di Ricerca italiani condividiamo l’esigenza di un serio approfondimento della situazione mediorientale, nonché di rappresentare le studentesse e gli studenti preoccupati di una deriva culturale e politica che rischia di avere delle conseguenze devastanti sulla cultura della convivenza e del confronto pacifico nelle università.

Vogliamo in particolare esprimere la nostra vicinanza agli studenti ebrei e non, che da mesi vivono una situazione di profonda angoscia, aggravata dal dilagante antisemitismo nella società e nelle aule universitarie. Non solo gli ebrei e gli israeliani sono angosciati e preoccupati per l’antisemitismo. Una deriva antisemita sarebbe una catastrofe per tutti.

Scriviamo questa lettera aperta in relazione alla deliberazione dell’Assemblea Generale dei Rettori presso la CRUI, assunta il 23 maggio scorso, di cui condividiamo l’auspicio a “porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile”. Notiamo con grande angoscia che, dopo una fugace condanna dell’eccidio del perpetrato il 7 ottobre, quale scaturigine del conflitto in corso, si legge che “il massacro di civili che da quella data è stato perpetrato nella Striscia di Gaza e la contemporanea 2 distruzione di tutte le infrastrutture, non ultime le università, hanno ormai superato ogni limite accettabile”.

Condividiamo l’angoscia per le tragiche vicende che coinvolgono la Striscia di Gaza, pur ricordando che le università gazawe, al pari di scuole e ospedali, autoambulanze vengono utilizzate da Hamas e dalla Jihad Islamica come mezzo di spostamento, deposito di armi e basi per azioni belliche, reso possibile da un controllo totalitario sul territorio e sulla popolazione. La deliberazione non menziona le decine di migliaia di missili piovuti su Israele nel corso di questi mesi, da sud e da nord e da est e sorvolando sul fatto che la tragedia che si è abbattuta sui due popoli è la conseguenza di un eccidio perpetrato da Hamas. Pur apprezzando e sostenendo la decisione di non dare seguito alla richiesta, peraltro avanzata della minoranza del corpo docente e studentesco italiano, di interrompere le collaborazioni con le università israeliane, presentata sulla base di concetti tanto falsi quanto abusati nel dibattito pubblico, quali genocidio e dual use, ci interroghiamo sul significato degli ultimi tre punti della delibera. Innanzitutto, l’auspicio a che le università aderiscano al consorzio UNIMED (Mediterranean Universities Union) di cui fanno parte le università palestinesi e a TESI (Technical Education Support for Higher Education Students Initiative) promosso dalla An-Najah National University, che prevede aiuti finanziari e materiali agli studenti della Striscia di Gaza, va inquadrato nella tutela dell’autonomia delle università da ogni condizionamento esterno di carattere ideologico, economico o confessionale (art. 2, comma 1 dello Statuto CRUI).

In secondo luogo, va verificato che le università palestinesi citate nella delibera e quelle aderenti ad UniMed afferiscano alla Magna Charta sottoscritta dagli Atenei italiani e dalla CRUI, e garantiscano la libertà della ricerca, secondo l’articolo 3 dello Statuto CRUI, secondo cui la partecipazione a enti, organismi e società è consentita 3 a condizione che i suddetti perseguano finalità affini e compatibili con gli scopi sociali della CRUI.

In terzo luogo, va stabilito che le misure proposte siano in linea con il principio sancito all’art. 1, comma 2 dello Statuto CRUI che prevede che “nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione Italiana e dalle convezioni sui diritti umani, la CRUI rifiuta ogni forma di discriminazione riferita al genere, all’origine etnica o geografica, alla fede religiosa, alle condizioni personali e sociali, affermando una Università pluralistica ed inclusiva”. A tale proposito, ricordiamo il clima che ha investito da mesi le università italiane, tra gravi episodi di antisemitismo e favoreggiamento di forme di illegalità da parte di gruppi minoritari che, impedendo a docenti e studenti l’accesso alle facoltà, hanno causato l’interruzione del pubblico servizio cui l’università è tenuta ad adempiere. Auspichiamo caldamente che le iniziative per facilitare i percorsi accademici degli studenti palestinesi valgano per tutte le ragazze e i ragazzi di ogni paese, Israele incluso, dato che pensiamo siano un potente strumento per contribuire allo sviluppo di una cultura del dialogo e della fratellanza fra persone, popoli e culture.
 




Primi Firmatari
Amabile Maria Teresa, prof. di diritto romano e diritti dell’antichità, Università degli Studi di Salerno.
Anselmi Chiara, CNR IRET Istituto di Ricerca Ecosistemi Terrestri, Porano (TR)
Baffo Giancarlo, Dip. Scienze Sociali, Politiche e Cognitive, Università di Siena
Balbi Giuliano, prof. Università della Campania “Luigi Vanvitelli”
Bassan Massimo, prof. di fisica, Università di Tor Vergata Roma
Berretta Giangiacomo, prof. di chimica farmaceutica, Università degli Studi di Milano
Berti Silvia, prof. di Storia Moderna, dip. di Filosofia, Università La Sapienza Roma
Boggiatto Paolo, prof. di analisi matematica, Università degli Studi di Torino
Casella Rino, prof. di Diritto Pubblico Comparato, Università di Pisa
Caviglia Daniele, prof. Storia delle relazioni internazionali, Università Kore di Enna 4
Colombo Asher, prof. ordinario di Sociologia, Università degli Studi di Bologna
Corso Guido, prof. emerito diritto amministrativo, Università di Roma Tre
Corso Lucia, prof. di filosofia del diritto, Università Kore di Enna
Cuzzi Marco, prof. di storia contemporanea, Università degli Studi di Milano
Di Carlo Leonardo, prof. filosofia del diritto, Università degli Studi di Foggia
Diamond Mathew, prof. di neuroscienze cognitive, SISSA, Trieste
Finelli Pietro, Direttore scientifico Domus Mazziniana, docente incaricato di storia contemporanea, Università degli Studi di Pis
Franco Cristina, avvocato Diritto Commerciale, Iniziativa Voce dalle Regioni
Iovane Massimo, prof. di diritto internazionale, Università degli Studi di Napoli, Federico II
La Porta Caterina, prof. di patologia generale, Università degli Studi di Milano
Levi Giuseppe, Ric. di Fisica Nucleare e Sub Nucleare, Università di Bologna
Lucrezi Francesco Maria, prof. di diritto romano e diritti dell’antichità, Università degli Studi di Salerno
Marini Marina, prof. di biologia applicata, Università degli Studi di Bologna
Mazzone Stefania, prof. storia delle dottrine politiche, Università degli Studi di Catania
Meghnagi David, prof. di psicologia clinica Roma Tre, ordinario Società psicoanalitica italiana.
Modigliani Franco, dott. Diritto Commerciale, Iniziativa Voce dalle Regioni
Pavoncello Daniela, Ricercatrice INAPP, Istituto Nazionale Analisi Politiche Pubbliche
Pesce Giovanni, prof. diritto amministrativo, UniNettuno, Roma
Pilotti Luciano, prof. di Economia, Università degli Studi di Milano
Rumiati Raffaella, prof. di neuroscienze cognitive, SISSA, Trieste
Santus Daniela, prof. di geografia, Università degli Studi di Torino Solari Luca, prof. di organizzazione aziendale, Università degli Studi di Milano
Supino Rosanna, IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
Tagliacozzo Tamara, prof. di filosofia morale, Università degli Studi di Roma Tre
Tarquini Alessandra, prof. di storia contemporanea, Università Sapienza di Roma
Veronese Alessandra , prof. di storia medioevale, Università degli Studi di Pisa
Vitale Alessandro, prof. di geografia economico politica, Università degli Studi di Milano
Vitale Quinoz Marco Alberto, prof. di filosofia del diritto, Università degli Studi di Milano
Volli Ugo, prof. di Semiotica, Università degli Studi di Torino Winkler Aldo, Primo Tecnologo, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Zaccone Alessio, prof. di fisica della materia, Università degli Studi di Milano
Zapperi Stefano, prof. di fisica della materia, Università degli Studi di Milano

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