(foto EPA)

la decisione

Doccia fredda per l'Italia: l'Autorità europea antiriciclaggio andrà a Francoforte

Pietro Guastamacchia

Sconfitta la candidatura di Roma, sponsorizzata dal sindaco Gualtieri (e snobbata dal ministro Giorgetti). La città tedesca ha la meglio anche su Parigi

Un’altra doccia fredda per Roma e per il governo italiano: la sede dell’Autorità europea antiriciclaggio andrà a Francoforte. Niente da fare per la candidatura della capitale portata avanti dal sindaco Gualtieri. Non bastano i 27 milioni di euro promessi per l’affitto di un edificio all’Eur da 17mila metri quadri (giudicati addirittura troppi) e tutti gli sgravi fiscali promessi ai futuri dipendenti Ue. La votazione notturna premia la capitale finanziaria tedesca. Quando il 30 gennaio Gualtieri era venuto a Bruxelles a presentare la sua città come sede ideale per la nuova agenzia Ue aveva puntato tutto sul fascino della città eterna e sull’esperienza della Guardia di Finanza, ma l’inquilino del Campidoglio era l’unico sindaco di un grande paese ad essersi presentato senza ministro dell’Economia. Infatti Giancarlo Giorgetti preferì non mettere la faccia su una sfida che si profilava tutta in salita.

Parigi e Francoforte si erano invece presentate con i rispettivi ministri dell'Economia, Bruno Le Maire e Christian Lindner. Il ministro tedesco si presentò con una promessa da meno della metà dei soldi annunciati da Roma, ma le sue slide e la giacca da consulente finanziario hanno convinto gli stati membri a cedere alle pressioni di Berlino. A scegliere Francoforte per primi infatti sono stati gli stati membri che hanno appoggiato la città tedesca con una decisione collettiva presa verso le 18 e 30 da 27 ambasciatori prima della sessione di voto congiunta con la commissione dell'Eurocamera.

Gli eurodeputati hanno provato a sondare alternative ma la resistenza è durata meno di un’ora e la seduta a camere riunite ha infatti confermato la volontà degli stati membri e promosso la sede della Bce. Oltre Francoforte, Roma e Parigi in campo c’erano anche Bruxelles, Dublino e altre quattro città europee ma nel tardo pomeriggio era apparso chiaro che si trattava effettivamente di un derby Francia-Germania.

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