I fuori onda

Terrore Berlinguer. Pianti e risse, offese. Minaccia l'addio. E' Bianca gulag

Carmelo Caruso

Striscia la Notizia diffonde i suoi fuori onda ("i pezzi fanno pena", "me ne vado"). Giornalisti, parrucchieri contro, tracollo ascolti. La tv di Berlusconi, l'uomo dal sole in tasca, ora sembra un tv sovietica

Ha cambiato colore al “Grande terrore”: da rosso a Bianca. Altri tre giorni ancora e Berlinguer giustizia Mediaset. I servizi che manda in video, dice sottovoce, “fanno pena”, una “schifezza”; minaccia l’addio, “me ne vado”, tanto, “che mi frega”. I suoi fuori onda sono stati diffusi da Striscia la notizia, di Antonio Ricci, il Solženicyn di Cologno Monzese, il nuovo arcipelago Italia, il Berlinguer gulag. Parrucchieri a un passo dalla pensione vengono dileggiati e piangono a causa sua, una classe di giornalisti, formata e lanciata  dal direttore del TGcom 24, Paolo Liguori, viene trattata come fosse una squadra di imbecilli. Carlo Gorla, il numero di due di Mauro Crippa, il direttore dell’informazione Mediaset, l’Oppenheimer dell’esperimento Berlinguer, scacciato da lei come fosse un lavavetri ai semafori. L’otto gennaio, Berlinguer ha preso la conduzione del preserale di Rete 4, che  ha cambiato nome in “Prima di Domani”. E’ già tanto che ci sia oggi. Il programma è collassato negli ascolti. Il primo giorno 4.1 per cento di share, poi la discesa: 3.9, a seguire 3.4 fino al 3.2 di giovedì sera. Per favorirla le è stata tolta la pubblicità, ben cinque minuti. La perdita economica stimata sfiora i 400 mila euro. A Berlinguer è stato permesso di invitare per due giorni di seguito, anche nel preserale, lo scrittore con la fiaschetta, Corona. Giovedì sera, prima che Ricci ce la mostrasse in uno dei suoi momenti di nobiltà, aveva ospite Mario Giordano, che  si è sacrificato, rotolato per terra con Renzi. Giordano gli mostrava dei cartelli, Renzi gli dava del killer, poi replicava Giordano: “Killer a me non lo dice, chiaro?! Non può dirlo”. In quei momenti la televisione di Barbara D’Urso, allontanata da Pier Silvio Berlusconi perché trash, è tornata alla memoria come una teca, un canone di eleganza. Presentata da Striscia come “Giambianca”, l’alter ego di Giambruno, l’ex compagno della premier, la Salomè di Mediaset annunciava che questi sarebbero stati i “suoi ultimi tre giorni”, perché “è finita”, tanto a lei non le frega. A differenza degli altri conduttori di Mediaset, Berlinguer ha un contratto inespugnabile. L’ha aiutata l’agente Lucio Presta: con la mano sinistra piazzava lei a Rete 4, con la destra Nunzia De Girolamo su Rai 3, al posto suo. La figlia di Enrico è riuscita a far assumere dalla Rai un’autrice, un’assistente, e messo sotto contratto  Giuliano Giubilei, ex vicedirettore del Tg3, che da anni si immola e per questo chiamato, affettuosamente, “12 anni schiavo”. Non è la prima volta, e non sarà certo l’ultima che un direttore si infuri, ma a Mediaset, e lo scrive sui social l’ex responsabile della comunicazione del gruppo, Paolo Calvani, non si era mai visto questo tono da mammasanta, e, scrive ancora Calvani, “quell’uomo, capelli bianchi, anni di lavoro, umiliato. L’altro, ‘il dirigente’ di cui neanche sa il nome, che con gentilezza la avvisa invano del fuorionda”. Oltre ai vantaggi ricevuti, Berlinguer ha nella sua squadra, un inedito anche questo, un dirigente di peso come Emanuela Fiorentino, la responsabile che cura per Mediaset  i rapporti con i politici. Lo storico capo autore del preserale, quello che di fatto scrive la trasmissione, il migliore di Mediaset,  Usai, oggi compare nei titoli accompagnato dal semplice “con”. Nella puntata d’esordio di “Prima di domani”, un infuriato Maurizio Gasparri, e lo ha raccontato Giacomo Salvini sul Fatto, si è presentato fuori dagli studi di Mediaset, quella che un tempo era la casa di Forza Italia. Ha protestato contro Berlinguer che non gli ha dato diritto di replica per difendersi da Giuseppe Conte e, fa sapere Gasparri, “se ne è andato via lui perché se avessi voluto sarei entrato in studio. Nessuno mi aizza ma nessuno mi ferma”. Per evitare di farla incontrare, faccia a faccia con Gasparri, i dirigenti di rete l’hanno fatta entrare in studio da un tunnel. La sciagura vera è un’altra. A Mediaset sperano che le ronde di Gasparri, le risse Renzi-Giordano, i fuori onda di Striscia, possano fare alzare gli ascolti. Come se ormai avesse importanza. L’ultimo berlusconiano resta Ricci. Sotto lo stivale di Berlinguer muore infatti due volte Berlusconi, la sua idea allegra del lavoro. Pianti, offese, paura; mancano solo i baffoni di Stalin. Era la televisione del “sole in tasca”, ora è  Tele Pcus.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio