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le scelte del governo

Meloni potrebbe indicare Letizia Moratti commissario Ue

Pietro Guastamacchia

La premier nella scelta del nuovo componente della Commissione è pronta a sparigliare le carte e fare il nome della forzista. Ipotesi Procaccini (che intanto si accredita con gli ambienti brussellesi)

Bruxelles. In Fratelli d’Italia scatta l’Operazione commissario Ue. Raffaele Fitto è il nome sulla bocca di tutti, ma Adolfo Urso e Nicola Procaccini sono della partita. Unico intoppo serve fare due nomi e uno deve essere una donna e da Roma arriva la pazza (ma forse neanche troppo) idea Letizia Moratti per raccogliere il testimone di Gentiloni. Con il vento in poppa dei sondaggi che danno Meloni vicina al 30 per cento alle prossime elezioni europee serve ora iniziare a pensare a quale sarà la classe dirigente meloniana in Europa e il primo nome da esprimere sarà proprio quello del commissario italiano, da incastrare nella complicata partita della formazione della prossima Commissione europea. Partita resa più complessa dal fatto che se si dovesse confermare la maggioranza Ursula, tra Popolari, Socialisti e Liberali, per Ecr sarà dura accedere ai posti più ambiti.

A Bruxelles tutti si aspettano che Roma esprima il nome di Fitto. Eurodeputato di lunga data, ex capogruppo di Ecr divenuto Mr Pnrr, Fitto è secondo la bolla brussellese il candidato naturale a succedere a Gentiloni, oggi Commissario all’Economia, nominato da Giuseppe Conte nel 2019. Sui possibili portfolio per Fitto, si potrebbe spaziare da un’idea affascinante come la Concorrenza, per soffiarla ai francesi che cercano disperatamente di portarla a Parigi ad una scelta più concreta: la Coesione, portfolio potente nelle corde dell’attuale ministro ministro agli Affari europei. 

 

Altro ministro dell’attuale governo che avrebbe le carte per fare il commissario è Urso, commentano i conservatori a Bruxelles, puntando magari a un portfolio come l’Industria. Ma a Palazzo Chigi vedono le cose in maniera diversa. Meloni, per ora, non vuol sentir parlare di rimpasti al suo governo, scelta che sbarra la strada di Bruxelles ai due ministri.  Serve dunque cercare qualcuno in Fratelli d’Italia senza incarichi di governo, con esperienza europea, buon inglese e una buona rete di contatti a Bruxelles. Descrizione che sembra chiudere le porte quasi a tutti salvo, forse, al successore di Fitto alla guida di Ecr, Nicola Procaccini. L’ex portavoce di Meloni infatti da mesi lavora alacremente al suo profilo europeo. Menzionato nella top chart degli uomini più influenti di Bruxelles da Politico, Procaccini cerca ora l’ingresso nella Bruxelles che conta liberandosi della vecchia immagine di militante dell’estrema destra romana e dalla sua nomina tesse relazioni con i colleghi di altri gruppi ma soprattutto difende a spada tratta la premier da ogni attacco che arriva da Bruxelles. Un’eventuale scelta di Procaccini per il posto di Commissario infatti darebbe il segnale di una volontà di esportare a Bruxelles il modello Palazzo Chigi: spazio solo ai fedelissimi. Modello però che fatica a rappresentare l’estensione del nuovo elettorato meloniano che, se premiato da un 30 per cento, spazierà necessariamente dalla destra al centro liberale. L’ipotesi Procaccini inoltre probabilmente vedrebbe una virata verso un portfolio meno economico, con un probabile bis all’agricoltura, già nelle mani di Ecr e attualmente detenuto dal polacco del PiS, Wojciechowski. 

 

Avere un commissario Ue all’economia tuttavia è anche una buona polizza d’assicurazione per un governo che esce da una finanziaria dolorosa e se Meloni volesse uscire dal suo schema “occupy Palazzo Chigi” potrebbe sondare altre strade per puntare a mantenere l’attuale portfolio di Gentiloni tra cui la scelta di un alleato come Giorgetti, magari anche per levarlo dai piedi a Salvini. Ma anche qui cade il ‘niet’ perentorio della premier sul cambio alle posizioni di governo. Si potrebbe quindi pescare da Forza Italia ma, tolto il vicepremier Tajani, nell’universo forzista le cose sono molto poco chiare. Ma vista la necessità di trovare due nomi, uno di un uomo e uno di una donna, da Roma una fonte che vuole definirsi come “nel secondo cerchio più stretto della premier” avanza l’ipotesi Letizia Moratti: “Può depotenziare Forza Italia”, ha standing internazionale e potrebbe essere la donna giusta per la nuova fase moderata di Meloni.

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