La proposta di Ultima Generazione che spaventa Pd, M5s e Verdi

Luciano Capone e Carlo Stagnaro

Gli ecoattivisti avevano annunciato un progetto per contrastare la crisi climatica da presentare a settembre con l'opposizione. Ma da mesi UG non riesce a presentarlo. Il piano consiste in un aumento da 5 miliardi di tasse e accise per imprese, famiglie e sardi

Da un paio di anni gli attivisti di Ultima Generazione bloccano autostrade e tangenziali e imbrattano monumenti perché, sostengono, “altrimenti nessuno ascolta le nostre proposte”. In realtà, Ultima Generazione ha proposte che tiene nascoste da mesi e che quasi non vuole rivelare a nessuno. Lo scorso 8 agosto gli ecoattivisti, durante un incontro con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, hanno annunciato una proposta di legge per "abolire 8 Sussidi ambientalmente dannosi (Sad) e risparmiare  5 miliardi di euro”, che sarebbe stata “presentata a settembre dalle forze di opposizione”.

 

Da allora, ogni mese, il Foglio ha chiesto i dettagli di questa proposta che non è mai stata presentata. Ultima Generazione fatica a coinvolgere i partiti di opposizione nella sua battaglia. “Siamo in una fase di interlocuzione tecnica”, dicono  al Foglio. Il problema è che questo mese, tra la discussione della legge di Bilancio e la presentazione del dl Energia, è il mese decisivo. Se, come dice Ultima Generazione, non c’è tempo da perdere per salvare il pianeta dal “collasso climatico” è adesso che bisogna scoprire le carte. Anche se nessun partito politico se la sente di condividerle. È così che abbiamo convinto Ultima Generazione a svelare la sua proposta di legge che, in sostanza, si propone di aumentare le tasse sui consumatori, quasi integralmente gli automobilisti, soprattutto attraverso un aumento delle accise.

 

Il documento di Ultima Generazione si compone di nove articoli. Il primo risuscita la “Commissione per lo studio e l’elaborazione di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad)”, creata dal governo Conte II. Essa dovrebbe formulare proposte ai fini di “eliminare entro il 2025 tutti i Sad, previo confronto con le parti sociali e percorsi di partecipazione democratica”. La precedente commissione, che rispondeva al ministro Sergio Costa, aveva concluso i lavori ponendo in consultazione diversi suggerimenti di eliminazione dei Sad: alcuni sono stati recepiti dal ministro Roberto Cingolani, mentre altri non hanno avuto seguito. È anche tra questi che va a pescare Ultima Generazione.

 

Nell’attesa, dunque, di fare piazza pulita di tutti i Sad, Ultima Generazione ne mette nel mirino otto da abolire subito. Pochissima roba, circa lo 0,12% (6 milioni di euro), riguarda le agevolazioni di cui godono “le multinazionali petrolifere” (per usare il linguaggio a loro caro), mentre il 99,88% (quasi 5 miliardi) colpisce imprese e soprattutto famiglie. Lasciamo che siano i numeri a parlare, partendo dai primi.

 

Ultima generazione invoca la definitiva cessazione del famigerato Cip6, il provvedimento del 1992 che avrebbe dovuto sostenere le fonti rinnovabili ma che poi è stato dirottato a favore delle fonti cosiddette assimilate. La battaglia è lodevole e anche facilmente vittoriosa perché, nella sostanza, quel flusso di finanziamenti si è ormai interrotto: nel 2015 era pari a 662 milioni, ora vale solo 600 mila euro. Il successivo sussidio da abrogare, relativo alla riduzione delle accise sui combustibili fossili utilizzati, solo in specifiche circostanze, ai fini della produzione di energia elettrica dovrebbe essere cessato nel 2021, quando valeva 500 mila euro. Il terzo Sad da cancellare è la franchigia sulle royalty per l’estrazione di petrolio o gas naturale nei giacimenti marginali, che altrimenti non sarebbe conveniente mantenere in esercizio: questo sussidio, che nel 2015 valeva oltre 85 milioni, si è ormai prosciugato e ora costa appena 5 milioni di euro. Complessivamente, quindi, i Sad che Ultima Generazione vuole togliere alle imprese energetiche valgono circa 6 milioni di euro.

 

Poi ci sono i Sad che beneficiano altre imprese. L’esenzione dall’accisa per gli oli lubrificanti utilizzati nella lavorazione della gomma costa poco meno di 79 milioni di euro. L’altro, e ben più significativo, intervento riguarda l’eliminazione delle agevolazioni sui fringe benefit per i lavoratori che utilizzano in modo promiscuo l’auto aziendale, circa 1,2 miliardi di euro di minori entrate, che secondo Ultima Generazione andrebbero utilizzati per incentivare le auto elettriche e il trasporto pubblico.

 

Infine, ci sono alcune misure che hanno come obiettivo i consumatori. In ordine crescente, Ultima Generazione vorrebbe sopprimere l’esenzione dal bollo per i possessori di auto storiche e d’epoca (20 milioni di euro), con l’obiettivo di ridurre il bollo sulle auto elettriche (che però il bollo già non lo pagano). Poi c’è l’eliminazione delle agevolazioni per l’utilizzo del gasolio e il gpl per il riscaldamento nelle aree climaticamente svantaggiate (zone montane, Sardegna e isole minori): un aiuto per aree dove le infrastrutture energetiche sono ancora carenti. Idealmente questo sussidio, del costo di circa 150 milioni, dovrebbe essere sostituito da incentivi per le comunità energetiche rinnovabili. Non è chiaro se, a parità di costo, sia possibile garantire la climatizzazione a tutti coloro che oggi ne usufruiscono, né in quali tempi.

 

Infine il piatto grosso. Ultima Generazione vuole eliminare il “differente trattamento fiscale fra benzina e gasolio”, che significa: alzare l’accisa sul gasolio di circa 11 centesimi al litro, per un gettito atteso di 3,4 miliardi di euro sui 5 miliardi complessivi. A Ultima Generazione va dato atto di non temere l’impopolarità. Pur chiedendo l’eliminazione di tutti i Sad, intende partire da una selezione di quelli che ritiene più insopportabili. Non sono trasferimenti alle “Multinazionali del fossile” (che in Italia sono praticamente inesistenti) ma di aumenti di tasse per famiglie e imprese. Nello specifico, le compagnie petrolifere dovranno rinunciare a  6 milioni di euro, imprese e lavoratori a quasi 1,3 miliardi, mentre i possessori di auto d’epoca dovranno sborsare 20 milioni, chi guida auto diesel 3,4 miliardi e i sardi 150 milioni.

 

Leggendo la proposta si capisce perché finora è stata tenuta nascosta e anche perché i partiti di opposizione che hanno manifestato vicinanza a Ultima Generazione, come M5s Pd e Verdi, da tre mesi evitino di fissare una data per presentarla al paese insieme agli ecoattivisti.