Shrek di Meloni

Il parà Crosetto, vola in Libano per capire se rimpatriare i militari. Il suo futuro Ue

Carmelo Caruso

Viene incaricato dalla premier di sostituirla al Brancaccio, ed è un segnale. Il filo con il Quirinale e Giorgetti. E' il premier in dispensa e un possibile commissario Europeo

Roma. Non è un fuori onda: abbiamo un premier di riserva, un Meloni in dispensa. E’ il ministro della Difesa, Guido Crosetto, fratello Shrek, il parà. Si scambia la “buonanotte” con Sergio Mattarella, tra Salvini e Giorgetti, preferisce Giorgetti, con Forza Italia si trova “benissimo”. Del sottosegretario Fazzolari pensa che sia un “bravo ragazzo”. Domenica mattina, al Teatro Brancaccio, per celebrare un anno di governo, è stato incaricato da Meloni di fare la parte di Giorgia, “che – diceva Crosetto – avremmo voluto qui, ma è giusto che resti con la figlia”. Ieri è volato in Libano, in mimetica, per far visita ai militari  in missione Onu che “non rimarranno soli”. Non esclude il loro rimpatrio. Al posto del ciuchino di Shrek si mette a cavallo degli Eurofighter.


Il 4 novembre va a Cagliari insieme al presidente Mattarella per una festa che sarà in sordina per evidenti ragioni di sicurezza. Quando il ministro della Difesa ha saputo che Salvini avrebbe organizzato una grande manifestazione, a Milano, il Crosetto che c’è in Crosetto, come l’Animale di Franco Battiato, avrebbe voluto twittare contro, ma per fortuna si è fermato. Ha l’invettiva facile, conosce l’arte della polemica. Un anno fa, un anno di governo, era lui, Crosetto, che parlava di “machete” contro la burocrazia. Se non fosse stato per alcuni suoi tweet, per quel suo modo spiccio, e franco, di dire le cose, anche troppo, c’è chi giura che avrebbe avuto il posto di Alfredo Mantovano e Mantovano solo la delega ai Servizi. Altri: “Ma il posto di Mantovano era in origine destinato a Fazzolari se solo non fossero stati ripescati i tweet di Fazzolari contro Mattarella”. Sono entrambi, Crosetto e Fazzolari, uno la copertina, l’altro la quarta (di copertina) di Meloni, due modi (in)conciliabili di stare a destra. Ripetono che si amano ma tutti sanno che si sopportano. Fazzolari è l’acqua calda, mentre Crosetto è la fredda. Meloni, quest’anno, ha tenuto Crosetto a distanza perché Crosetto accorcia le distanze con la sinistra, con l’impresa, ma Crosetto serve a Meloni quando Meloni ha bisogno di avvicinarsi a chi non la pensa come Meloni. In due giorni si sono divisi il Medioriente. Lei in Israele, lui in Libano a far visita ai militari che, ragionano al ministero della Difesa, “non sono forze d’intervento. La nostra missione in Libano è una missione Onu, ma l’Onu – e lo dice Crosetto nelle interviste – ha perso il suo ruolo storico”. Se non ci dovessero essere le condizioni di sicurezza significa che li rimpatria. Prima di domenica, Crosetto, si era tenuto lontano dalle manifestazioni di FdI (poche; una in Veneto, un’altra in Piemonte) perché “Crosetto”, dicono i crosettiani, è “un’altra cosa”. Cosa? Raccontano che ieri mattina fosse particolarmente irritato della notizia della sua visita lampo in Libano anticipata dalla Verità, perché “queste notizie mettono a rischio la sicurezza nazionale”. Non appena domenica mattina ha preso la parola al posto di Meloni, la comunità di FdI ha ricordato la celebre foto fondativa. Erano tre, Crosetto, Meloni e Ignazio La Russa, ma tolto La Russa, dicono in FdI, resta “Guido” l’alternativa, il gigante della Dreamworks, Shrek a Chigi. Ha la doppia cittadinanza, la destra, e la democristiana. Sono tutti amici di Crosetto, tutti gli uomini del presidente, i vari Simone Guerrini, Francesco Saverio Garofani e fuori dal Quirinale, Renzo Lusetti, Franco Gabrielli e Lapo Pistelli, Dario Franceschini. Non si inventa nulla. Una volta iniziato a parlare di governo tecnico, a sinistra rispondevano: “Un governo Crosetto. E’ lui il tecnico della destra”. Il 5 ottobre ha nominato il nuovo capo di gabinetto, il generale Iannucci, un parà, in pratica l’anti Vannacci, il generale del mondo “al contrario” che ha fatto la fortuna estiva di Crosetto. Al Meeting di Rimini, Mattarella ha preso le difese del “suo” ministro perché “serve rispetto per le diversità e non bisogna alimentare contrasti anacronistici”. Tra pochi mesi, Crosetto dovrà indicare il nuovo comandante generale dei carabinieri, il nuovo capo di stato maggiore dell’esercito e il nuovo capo di stato maggiore della Difesa, vale a dire il sostituto di Cavo Dragone che va alla Nato, come presidente del Comitato Militare. Crosetto non è deputato, non è senatore e infatti al governo l’idea è che Crosetto possa andare in Europa a fare il Commissario europeo. L’altro candidato è Raffaele Fitto. C’è una via di Roma, via XX Settembre, dove risiedono, Crosetto, Giorgetti, Lollobrigida. Non accadrà ma se dovesse accadere, uno fa il premier, l’altro si prepara il giardino, l’ultimo si prende il partito.
Carmelo Caruso

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio