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La minoranza incalza Schlein sull'Ucraina. "Sbagliato andare a rimorchio del M5s", dice Bonaccini

Valerio Valentini

Le critiche alla segretaria sulla manifestazione grillina. Il presidente dem: "Le posizioni minoritarie non servono". Alfieri: "Restiamo? Hic manebimus, sull'optime stiamo lavorando. Ma sull'Ucraina dobbiamo essere coerenti". Picierno critica sul "pacifismo" di sinistra. Provenzano difende Elly. La direzione del Pd in diretta

Che il clima non fosse esattamente pacifico, era prevedibile. E del resto, a rendere l'aria frizzantina, già in apertura, c'ha pensato Lia Quartapelle. "Perché non trasmettiamo tutta la direzione in streaming, così evitiamo il rodeo delle agenzie?", ha chiesto la deputata del Pd. Stefano Bonaccini, presidente dell'assemblea, un po' imbarazzato, ha atteso che fosse Chiara Gribaudo, che in teoria è sua vice, a suggerirgli la replica: "Facciamo come si è sempre fatto". Cioè, in sostanza, diretta sui social della relazione e della replica della segretraia. Il dibattito nel mezzo, relegato nella semiclandestinità.

 

Bonaccini: "Sbagliato andare a rimorchio di altri"

Lo inaugura proprio Bonaccini, ciò che sta nel mezzo. E lo fa rivendicando il suo posizionamento. Dialogante, certo, ma con juicio. "Con il congresso di febbraio non abbiamo certo archiviato la nostra vocazione maggioritaria. Non è dunque con delle posizioni minoritarie o idientitarie che sconfiggiamo la destra", dice il presidente emiliano. E dunque certo, "le coalizioni sono fondamentali", anzi "il Pd deve essere il perno di queste coalizioni", ma senza l'ansia di rincorrere i vari compagni di viaggio. Eccolo evocato, Giuseppe Conte. "Io non ho nulla in contrario a partecipare a manifestazioni di altri", dice Bonaccini, rivolgendoi a Elly Schlein. "Ma dobbiamo essere bravi a prendere noi l'iniziativa, anziché andare a rimorchio di altri".

 

Alfieri: "Siamo coerenti sull'Ucraina"

Insomma, la folle piazza romana del M5s, quel saluto un po' ossequioso della segretaria dem al fu punto fortissimo di riferimento dei progressisti italiani, sta lì a segnare un incidente diplomatico dentro il Pd. Ed è da lì, non a caso, che riparte Alessandro Alfieri, responsabile delle Riforme e del pnrr per il Nazareno in quota minoranza riformista.  "Capisco che magari era utile mandare una delegazione del partito in quella manifestazione indetta dal M5s. Comprendo meno la necessità di esporre la segretaria alle contraddizioni di quella piazza", dice il senatore. Che si concentra, ovviamente, sulla propaganda anti ucraina esibita dal palco grillino. "Mi conforta sapere che sulla guerra il Pd non cambia posizione. E in Parlamento non c'è stata alcuna sbavatura, in questo senso. Dico però che anche i nostri atteggiamenti e le nostre scelte fuori dall'Aula devono essere conseguenti alle votazioni che facciamo alla Camera e al Senato". Con un avvertimento finale che sa di tregua armata, per quel che riguarda la tenuta della segretereria unitaria. "Perché l'unità si costruisce sul pluralismo", ricorda Alfieri. "E dunque, per ora, hic manebimus. Sull'optime, ci stiamo lavorando".

 

Picierno: "Sostenere Kiev significa lavorare per la pace"

Insomma è quello il nodo decisivo, al momento. La guerra. E non a caso anche Pina Picierno, europarlamentare già in corsa come vice di Bonaccini per il Nazareno, insiste su quel punto come "quello decisivio su cui cercare una convergenza da coloro coi quali pretendiamo di costruire alleanze". Perfino sul lessico, Picierno incalza. "Troppo spesso sento i nopstri dirigenti dire che noi sosteniamo l'Ucraina ma cerchiamo la pace e la diplomazia. E invece dovremmo essere più chiari nel ribadire che sostegnere l'Ucraina significa esattamente cercare la pace. Il sostegno all'Ucraina è la pace".

 

Provenzano: "Orrore per le parole di Moni Ovadia. Navighiamo controvento"

Tocca allora a Peppe Provenzano, responsabile Esteri della segreteria, schleiniano non troppo allineato, garantire che no, la linea sulla guerra del Pd non muta. E così, dopo una panoramica europea sullo stato di saluto non esaltante del progressismo ("Navighiamo controvento", dice l'ex ministro), ribadisce che in nessun modo il Pd ha inteso condividere le prese di posizione del M5s sull'Ucraina. "Le parole di Moni Ovadia a me hanno fatto orrore".

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.