Viale Mazzini

Rai traslochi, Gramellini lascia e va a La7. Porro tratta. Augias: "Io non mollo"

Carmelo Caruso

Terza uscita. Dopo Fazio e Annunziata, Rai 3 perde un altro big. L'ad Sergio è ora preoccupato. Per sostituire Annunziata anche ipotesi Di Bella. Vianello mai chiamato per comunicargli la nuova nomina

La Rai ha rotto le scatole. Ormai le fanno tutti. E’ Rai trasloco. Dopo Fazio e Annunziata se ne va pure Massimo Gramellini, con le sue tazzine, e a bordo del furgoncino di Urbano Cairo. Sbarca a La7 per la felicità del suo editore che lo è anche del Corriere della Sera, quotidiano dove Gramellini tiene la rubrica “Il Caffè”. L’ad Rai, Roberto Sergio (Patton), non credeva che il caffè da ad fosse tanto amaro. Blew! Da oggi solo tisane allo zenzero. Corrado Augias garantisce invece che lui resta. Noi del Foglio lo abbiamo fermato, di persona personalmente (a ora di pranzo, a Piazza Colonna). Augias ci ha dato una carezza e dichiarato: “Io non lascio la Rai, ta-tan-ta-tan!”. Vuole rifare il suo programma musicale che dice: “E’ stato un successone”. Gli abbiamo chiesto a quel punto l’intervista vera e lui: “Cicci, la devo dare a Repubblica”. Probabile che non ce la racconti giusta. Augias è pur sempre un Jedi (è una firma del Gruppo Jedi). Vai a fidarti.


Sono ore di lavoro ininterrotto. La Rai vale quanto una crisi di governo. Nelle redazioni non ci sono più titoli disponibili. Il maestro, si sa, resta Roberto D’Agostino, il vero Magospia del calembour. Lo copiano tutti. Gli ultimi che vanno a ruba sono: TraslocheRai, Raietti, IncartaRai, FuggiRai (forse è stato usato). La Talpa d’Italia, il giornalista Rai-FdI, dice che a via Teulada “se stanno ‘a caricà tutte le parole di Gramellini. C’è pure un vinile di Roberto Vecchioni”. Gramellini (Gramlin) ha comunicato all’azienda che, dall’anno prossimo, lui, cambia bar. Dato che Gramlin è torinese, la Talpa intercala “neh”. E’ il terzo che se ne va dalla Rai e dicono che adesso Marcello Ciannamea, direttore del Prime Time (chiamato “il Cianna” dai leghisti, i suoi amici) cominci a telefonare agli agenti Caschetto e Presta per dirgli: “Non lasciatemi solo”. Il palinsesto di Rai 3 è identico ai quadri del pittore Lucio Fontana, il maestro del taglio. E’ vero che Report, forse, si sposta la domenica sera (e pure Riccardo Iacona) ma, pure “traslocando”, Report lascia lo spazio del lunedì vuoto. E lunedì cosa mettiamo?

 

Nicola Porro sarebbe la prima scelta. Ma la domenica pomeriggio? Annunziata (Ann.) l’ha combinata davvero grossa, credeteci. La Talpa (infastidita per gli articoli di Paolo Berizzi di Rep., uno che, dice Talpa “ritiene pure Calimero un fascista. A’ incapricciatooo!”) racconta che Ann. “aveva un contratto di un ulteriore anno con la Rai e, il nostro Corsini, il nostro Fred Buscaglione, l’ha implorata, neh. Se la Rai avesse toccato il suo contratto doveva pagare una penale, neh. Era di fatto inamovibile e avrebbe avuto la libertà che chiedeva”. Ann. ha spiegato che il problema non era tanto la Rai di destra, ma “il contesto”. A Viale Mazzini sembra già di stare nel libro di Leonardo Sciascia con Ann. nella parte dell’ispettore Rogas, il protagonista che esclamava: “Non ho opinioni. Ho soltanto dei princìpi”. Ann. è tenace come Rogas-Sciascia. In FdI, però, da ieri, da quando Meloni l’ha ri-citato, si legge solo il filosofo Renan. L’ad Sergio-Patton, fine lettore dei testi di Casini, non ha più tempo per questo piacere. Oggi riunisce il comitato editoriale Rai. Ieri, i nuovi direttori hanno  firmato la loro nomina. L’unico che non è mai stato contattato, dai nuovi vertici, è Andrea Vianello, il neodirettore di Rai San Marino, valoroso compagno Rai. Dario Franceschini ha puntato tutto su Schlein, noi su Vianello (pure Concita De Gregorio si è iscritta e tifa Vianello è Libertà. Tessera numero 1. Schlein, scanzati).

 

Sergio-Patton, a questo punto, sta iniziando a chiedere l’aiuto del cielo. Quando l’altro giorno, sabato, Papa Francesco è andato ospite alla trasmissione Rai “A sua immagine”, ci dice la Talpa, ma questa è vaticana (quelle vaticane non hanno rivali), Sergio si è avvicinato e chiesto: “Santo Padre ho bisogno delle sue preghiere”. In Rai stanno pregando Porro: “Vieni, Nicola. Adeste Nicola”. Il liberale Porro tratta con la Rai, ma ha pure Mediaset che lo coccola: “Nicola, ti diamo una racchetta da tennis nuova. Resta con noi”. Porro, di sicuro non ci pensa a prendere il posto di Fazio. Mica è scemo. Potrebbe però condurre due programmi. BisPorro. Era da anni che il mercato televisivo non si scatenava. Discovery si prende Fazio. La 7 rilancia. Ora pure Mediaset sta per contrattaccare (ne parliamo domani, sempre se Fazzolari non ci manda a Lipari con tutte le copie sequestrate del libro di Luigi Bisignani).

 

La Talpa, che promette di intercedere per noi, aggiunge che è tutto merito di “Ggioggia che sta liberalizzando la tv”. Un professionista come Antonio Di Bella, uno che in Rai è arrivato al budino (si è pensionato) uno che negli ultimi tempi era costretto a fare lo stagista dell’Annunziata, grazie a Meloni potrebbe fare il “cucchiaio”. Una vita da mediano. Eh, no. Ora Di Bella ve la fa vedere. Innanzitutto si fa rappresentare da un  avvocato, il migliore che c’è, quello che segue Bruno Vespa. Si chiama Cesare Patriarca. Secondo. Monica Maggioni, monna Monica, non è convinta di prendere la striscia di Ann., ma Di Bella già c’era, faceva lo stagista di Ann. . Se Ggioggia è pronta, Di Bella è pronto da una vita. Ha le bretelle rosse, ma nel suo armadio ci sono pure quelle scure. Ne ha più di Federico Rampini. Nel frattempo, Cairo, per risparmiare, dicono che aiuti personalmente Gramlin a fare i pacchi. Francesco Giorgino già si vede di nuovo in video, in doppiopetto. Tanto, con tutte queste case(lle) vuote... Sulla bacheca di Subito Rai, ci sono infatti queste offerte: “Attico Rai Fazio. Non si affitta ai Saviano”; “100 mq di Annunziata, con climatizzatore Jedi”. Per le visite, rivolgersi all’agenzia Augias.

 

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio