Migranti e sicurezza

Assedio a Piantedosi. La mossa del cavallo è la nomina del nuovo capo della Polizia

Carmelo Caruso

FdI attacca il ministro degli Interni come rappresaglia contro la Lega e Salvini. Possibile la nomina di Vittorio Pisani al posto di Lamberto Giannini

Chi lo ama meno? L’opposizione che chiede le dimissioni di Matteo Piantedosi o FdI che lo definisce “un altro ministro da imbavagliare”? Alla Camera, in Commissione affari costituzionali, è stato processato da Elly Schlein. In Transatlantico, due piani sotto, i deputati di FdI ne parlano come “il carico residuale di Matteo Salvini. Piantedosi è alla sua seconda gaffe”. Esiste una categoria che prima o poi andrà raccontata: sono i ministri imbavagliandi, quelli a cui Meloni vorrebbe togliere il microfono. Per FdI, Piantedosi scala la classifica del mese. Francesco Lollobrigida, un campione d’astuzia, lo ha difeso (“E’ un grande ministro”) ma c’è un altro Lollobrigida che incanta l’Europa per moderazione. Parla di flussi regolati, lavoro stagionale, e dice: “Sul naufragio chiarire è necessario”.

 

La Lega è sotto attacco dai sui cari alleati. Spiega un ex ministro del Pd che la strategia è banale. E’ politica: “Siamo di fronte a una guerra civile tra Meloni e Salvini. E’ il momento Nordio”. La premier non avrebbe infatti dimenticato il trattamento riservato al ministro della Giustizia. Quando Nordio era sotto attacco, il leader della Lega ha preso la parte dei magistrati. Per FdI il pasticcio sul naufragio è “un problema di Interni e Guardia Costiera e i ministri interessati sono Piantedosi e Salvini”. La  difesa tenue di FdI è in pratica una rappresaglia che serve a ridimensionare gli appetiti della Lega. Le uscite sulle partecipate impensieriscono Meloni, la conferma di Guido Bertolaso come assessore alla Sanità in Lombardia, sono tutti segnali di una rigenerazione di Salvini. Meloni ha inoltre un rapporto speciale con la Chiesa. L’editoriale, di ieri, dell’Osservatore Romano, e le parole del cardinale Zuppi, rischiano di compromettere quel rapporto. Dice Zuppi: “Chi lascia il proprio paese lo fa perché non ha alternative”. Papa Francesco sarà dal 28 al 30 aprile in visita nell’Ungheria di Orban, alleato di Meloni in Europa. Il viaggio apostolico si concluderà con una messa davanti al Parlamento ungherese. Sono ponti, aperture. Inoltre perché passare come “il governo degli insensibili” tanto più dopo l’elezione della Schlein? Sulla mozione di sfiducia contro Piantedosi, annunciata, rischia di compattarsi il centrosinistra: Pd, Azione e M5s. Sarebbe la prima volta.

 

Piantedosi, per sparigliare, e spostare l’attenzione, potrebbe accelerare una promozione. Riguarda il vertice della Polizia. Il 4 marzo del 2021, Lamberto Giannini veniva indicato capo. Sono trascorsi due anni. Il suo mandato, a differenza di altri, non ha scadenza. E’ un incarico a tempo ma è un pro-forma. Un governo può legittimamente scegliere nuove guide. Piantedosi vuole valorizzare Vittorio Pisani, nominato il 25 febbraio prefetto e in questo momento vice direttore di Aisi, e promuoverlo nuovo capo della Polizia. Viene chiamato il golden boy della sicurezza italiana, già ex capo della squadra mobile di Napoli (ha arrestato i boss Michele Zagaria, Antonio Iovine). Nel 2011 era stato infangato dai clan e indagato per aver rivelato notizie riservate. E’ stato assolto con formula piena. In passato ha lavorato al servizio centrale dell’immigrazione con Piantedosi ed è apprezzato dalla sua attuale capo di gabinetto, Maria Teresa Sempreviva. A Salvini è stato presentato da Nicola Molteni, sottosegretario di Piantedosi. Salvini ha voluto Pisani vicedirettore di Aisi al posto di Vincenzo Delle Femmine quando i Servizi erano diretti da Franco Gabrielli. La nomina di Pisani è passata sopra la testa dello stesso Gabrielli e sarebbe costata a Pisani la freddezza di Gabrielli. Oggi la delega ai Servizi è di Alfredo Mantovano, ex magistrato, sostenitore del necessario ricambio generazionale in settori come  l’intelligence, la sicurezza.

 

L’eventuale promozione di Pisani ridisegnerebbe il comparto che Piantedosi ha già modificato. Si aggiungerebbe infatti alla nomina di Claudio Galzerano, direttore centrale dell’immigrazione e della Polizia delle Frontiere. Quanto può spingersi Piantedosi e quanto verrà difeso da Meloni? E’ l’altra frontiera, ma di governo: interni, sicurezza, intelligence. Chi comanda sulle Forze e chi ha la forza di comandare?

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio