L'esercito di Fitto. Nel nuovo decreto Pnrr arrivano più di 3.600 nuove assunzioni

Valerio Valentini

Stabilizzazione dei contratti a tempo determinato. E nuove espansioni di personale. Passa anche da qui il riassetto della governance del recovery voluto da Meloni e dal suo superministro. E ce n'è anche per Lollobrigida: pure all'Agricoltura ci sono nuovi posti fissi

Ci sono 500 nuovi dipendenti a tempo indeterminato all’Unità di missione del Pnrr. Ma anche 57 nuovi assunti per la Struttura di missione del Pnrr. Al Nucleo per le politiche di coesione sono in 2.800 a ottenere la stabilizzazione di un contratto che rischiava di scadere a fine 2023, mentre il Dipartimento per le politiche europee avrà 50 persone in più in organico. E’ l’esercito di Raffaele Fitto: le truppe fresche con cui il superministro meloniano punta a velocizzare i progetti del Recovery. E siccome non vuole essere un atto ad personam, il decreto che oggi arriva in Cdm prevede anche l’assunzione di 112 Vigili del Fuoco, e di 5 funzionari per l’Antitrust. E poi c’è il lodo Lollobrigida: il ministro dell’Agricoltura, plenipotenziario della Fiamma, potrà contare su 139 dipendenti in più. E’ la riforma della governance del Pnrr. Ma è anche una pioggia di assunzioni. Patriottiche, s’intende. 

La giustificazione, a Palazzo Chigi, è d’obbligo: a rendere necessario rafforzare gli organici delle strutture dedicate all’attuazione del Pnrr è proprio l’enormità delle sfide che il Recovery impone. Insomma, è l’Europa che ce lo chiede è una frase, che horribile dictu, sono i sovranisti di FdI a pronunciare. E ci sta. Resta il fatto che, a leggere il decreto che il governo ha elaborato in vista del Cdm di oggi, con l’obiettivo di ridefinire la governance del Pnrr, i nuovi assunti sono più di 3.600. E il conto è parziale, se è vero che altri ministeri, ancora in queste ore, insistono con Palazzo Chigi per potere, pure loro, vedersi assegnare “qualcosa”. La gran parte dei beneficiati farà capo proprio a Fitto. Alla costituenda Struttura di missione del Pnrr, presso Palazzo Chigi, viene assegnato “un ulteriore contingente di 50 unità di personale, di cui tre unità con qualifica dirigenziale di livello generale”: una spesa ulteriore di mezzo milione, per contratti che avranno durata massima di tre anni. Chi invece un contratto a termine – “non oltre il 31 dicembre del 2026” – ce lo ha già, presso la preesistente Unità di missione del Pnrr, se lo vede stabilizzato. Con una procedura che pare confliggere con la logica delle spese del Recovery. A tempo indeterminato sarà anche il contratto di “50  unità di personale” presso il dipartimento per le Politiche europee, per una spesa di 4,7 milioni in più tra 2023 e 2024. Saranno invece fino a 2.800 i dipendenti del Nucleo per le politiche di coesione che, assunti per il solo triennio 2021-2023 per vigilare sull’attuazione dei progetti europei destinati al sud, potranno ora essere stabilizzati.

E “al fine di garantire il rispetto dei tempi di attuazione del Pnrr”, ecco “l’assunzione straordinaria nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco di un contingente massimo di 112  unità, a decorrere dal 1° marzo 2023”. 
Sarebbe già molto, e non basta ancora. Perché  Lollobrigida  ha reclamato la sua parte. Ottenendola. Sovranità alimentare, certo, ma pure occupazionale. E così l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, “è autorizzata, in aggiunta alle vigenti facoltà assunzionali, per il biennio 2023-2024, ad assumere, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, in incremento rispetto alla vigente dotazione organica, 40 unità di personale non dirigenziale”, ed è perciò autorizzata la spesa di 3,7 milioni di euro per il 2023-24. Oltre agli 866 mila euro annui in più che serviranno a pagare gli stipendi di 5 nuovi dirigenti. Ma Lollobrigida non si contiene. Perché anche l’Autorità di gestione nazionale della Pac, il nuovo dipartimento che sovrintenderà all’attuazione delle politiche agricole europee, ottiene 44 nuovi assunti a tempo indeterminato, di cui tre dirigenti: 4,7 milioni per i prossimi due anni.

Ce n’è, però, anche per l’Antitrust. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato si vede attribuire 5 funzionari in più, “al fine di assicurare la realizzazione degli obiettivi previsti sulle leggi annuali sulla concorrenza, del Pnrr”. Magari, chissà, si occuperanno pure delle concessioni balneari. 
 

Di più su questi argomenti:
  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.