Indiscrezioni sulle primarie del Pd

Salvatore Merlo

Malignità: Orlando e Franceschini sostengono Schlein perché durerà circa un anno. Una mossa per posizionarsi in vista del congresso vero, a ridosso delle prossime elezioni

Il vero potere di un segretario è nella compilazione delle liste elettorali, e praticamente quasi nessuno del Pd, nemmeno tra gli scafatissimi sostenitori di Elly Schlein e Stefano Bonaccini, pensa che il prossimo segretario eletto tra due mesi sarà quello che compilerà le liste. D’altra parte, come dice un vecchio cinico, uomo di potere dell’ex Pci-Pds-Ds-Pd “la vita media di un segretario da noi è di circa un anno e qualche mese”. Dunque? “Dunque queste primarie sono pressoché inutili. Sono come un pre partita”.

 

Ragione per la quale, ecco la seconda malizia che circola: due volponi come Dario Franceschini e (soprattutto) Andrea Orlando hanno alla fine deciso di sostenere Schlein. Per posizionarsi in vista del congresso vero. Quello di adesso è solo il punto di partenza per una gara che si consumerà una volta seppellito, tra circa un anno, l’ennesimo segretario. Quando cioè, a ridosso delle prossime elezioni, di tutta fretta, si dovrà scegliere l’uomo che davvero compilerà le liste elettorali, eserciterà il potere e sarà all’incirca padrone del campo. C’è chi giura che Orlando abbia già in mente un nome: il suo.

  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.