Fondi in Manovra per i pronto soccorso e per il piano oncologico? Schillaci promette e non mantiene

Giovanni Rodriquez

Il ministro della Salute si era impegnato a far approvare l’anticipo al 2023 dell’aumento di 200 milioni dell’indennità agli operatori. Ma l'emendamento non è mai stato depositato in Commissione e quindi non rientra nel testo in discussione alla Camera. Salta anche il finanziamento al piano tumori. La gaffe del sottosegretario Gemmato

Il ministero della Salute non mantiene le promesse fatte al Parlamento. Nelle scorse settimane il ministro Orazio Schillaci, intervenendo in audizione presso le commissioni Affari sociali e Sanità di Camera e Senato, si era impegnato a far approvare in legge di Bilancio l’anticipo al 2023 di un finanziamento in favore degli operatori dei pronto soccorso totalmente assente dal testo oggi in discussione nell'aula di Montecitorio.

    

La misura prevedeva in particolare l'anticipazione, dal 2024 al 1° gennaio 2023, dell’incremento di 200 milioni dell’indennità di pronto soccorso già riconosciuta al personale della dirigenza medica e al personale del comparto sanità, dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale operante nei servizi di pronto soccorso. Per Schillaci questo doveva rappresentare un primo segnale in favore di quel personale sanitario che lamentava la totale assenza di misure a loro indirizzate. “Il mio impegno – spiegava il ministro – sarà volto ad anticiparne la decorrenza della misura in favore degli operatori sanitari del pronto soccorso al 2023 e a lavorare con le Regioni così da poter destinare non appena sarà possibile un maggior finanziamento per retribuire meglio gli operatori sanitari e rendere maggiormente attrattivo il sevizio nel Ssn”. Come dicevamo, succede però che l’emendamento annunciato non viene di fatto mai depositato in Commissione Bilancioe quindi non rientra nel testo in discussione in aula alla Camera.

  

A questo poi si aggiunge una nuova clamorosa gaffe del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Rispondendo ieri in commissione Affari sociali alla Camera ad un’interrogazione sulla carenza di personale impiegato nella medicina d’emergenza-urgenza, Gemmato spiega: “Proprio a tal fine, come è noto, è stata inserita nel d.d.l. bilancio per il 2023 una norma finalizzata a riconoscere, per le particolari condizioni del lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e del personale del comparto, operante presso i Servizi di Pronto Soccorso, un incremento dell'indennità specifica, con un impegno di spesa di 200 milioni di euro annui già a decorrere dal 2023”. Il sottosegretario quindi, dopo otto ore dalla conclusione dei lavori sugli emendamenti alla manovra in commissione Bilancio annuncia in commissione Affari sociali un intervento del governo che non esiste sulla base di un emendamento che di fatto non è mai stato presentato.

 

Come se questo non bastasse, salta anche quel finanziamento al Piano oncologico nazionale anch’esso annunciato al Parlamento da Schillaci. Il ministro si era infatti impegnato a far istituire, nello stato di previsione del Ministero della salute, un fondo denominato “Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico nazionale 2022-2027 - Pon”, con una dotazione pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, destinato al potenziamento delle strategie e delle azioni per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza al malato oncologico. Ma anche di questo non vi è traccia in manovra. Nonostante l’emergenza oncologica denunciata dallo stesso Schillaci, a causa dei mancati screening durante il periodo pandemico, non si è riusciti a trovare neanche 10 milioni da investire nel nuovo piano. Chiamato in causa per il varo della prima manovra, non possiamo certo parlare di un buon esordio per il nuovo ministero della Salute.