l'intervento a milano

Meloni: "Il Pnrr? Non basta più. L'autonomia non lascerà indietro nessuna regione"

Europa, energia e la riforma che ha in mano il ministro Calderoli: sono questi i temi dell'intervento della premier a "L'Italia delle Regioni", l'evento organizzato dal presidente Fedriga. "Il governo vuole lavorare a un nuovo modello di collaborazione, a partire dal coordinamento tra politiche statali e regionali"

"Il Next generation Eu è evidente a tutti che non è più sufficiente", dato che "non poteva tenere in considerazione l'impatto che la guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie". L'allarme è di Giorgia Meloni, intervenuta in collegamento a "L'Italia delle Regioni", l'evento organizzato dalla Conferenza delle regioni e dal suo presidente Massimiliano Fedriga. La premier e il suo governo insistono sulle criticità e i ritardi che si sono accumulati sull'esecuzione del Pnrr e per questo l'invito di Meloni da Milano è rivolto a Bruxelles: "Bisogna fare di più oggi a livello Ue, partendo dal caro energia".

Iil governo, ha spiegato la premier, ha deciso di riattivare la cabina di regia per monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi in modo rapido, efficace e coeso coinvolgendo tutti gli attori in campo, comprese le parti sociali. "Credo ci sarà molto, molto da lavorare - ha aggiunto Meloni - ma anche modo di lavorare insieme nelle prossime settimane. Le risorse e gli obiettivi non devono correre su un binario indipendente ma complementare, con interventi previsti da altre politiche nazionali".

Parlando ai presidenti delle regioni, Meloni è intervenuta anche sul tema dell'autonomia differenziata: "Il governo vuole favorirne l'attuazione in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme a nostro avviso tutte fondamentali per rafforzare l'attuale assetto dello stato. L'obiettivo è una maggiore responsabilizzazione per tutti, regioni, province e stato, ma l'autonomia differenziata non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano: noi lavoreremo per una sua attuazione virtuosa, vogliamo assicurare coesione nazionale".

La premier ha dunque spiegato che "la maggiore autonomia che ciascuna Regione potrà chiedere nell'ambito di quanto previsto dalla Costituzione è finalizzata a fare riforme per migliorare l'efficienza dei loro servizi, non a creare disparità tra i cittadini. L'auspicio del governo è che l'autonomia differenziata possa costituire per i territori una sfida, un giusto stimolo per colmare le diversità infrastrutturali, sanitari e sociali che esistono". 

 

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