il congresso del pd

Giani: "Bonaccini ai vertici del Pd può andare oltre gli schematismi e parlare a tutti"

Marianna Rizzini

"È dai tempi dell’uscita di Renzi che è come se il partito avesse giocato in equilibrio tra una corrente e l’altra", dice il governatore della Toscana

Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, si è candidato a segretario del Pd. Una candidatura attesa da parte di un uomo-pilastro del partito. E infatti, se un marziano guardasse da Marte al Nazareno, probabilmente si aspetterebbe un sostegno aperto e a valanga della maggior parte dei dirigenti per Bonaccini, vista l’esperienza sul campo e visti i risultati raggiunti (vedi anche tenere per il centrosinistra l’Emilia Romagna, tre anni fa, al momento della sua ricandidatura a governatore, in tempi di boom salviniano). E invece, a sentir parlare Bonaccini stesso il giorno della discesa in campo ufficiale, sembra quasi di udire le parole di un outsider, di uno sfidante (e in effetti ci sono alti e ampi settori pd già in viaggio verso il sostegno all’avversaria interna Elly Shlein).

“In gioco c’è la vita stessa del partito, quindi ne vale la pena”, dice Bonaccini, che promette  un cambio della dirigenza stessa e che non vuole essere il candidato di una corrente. Chi sta con lui? Chi starà con lui? Intanto è uscito allo scoperto il governatore toscano  Eugenio Giani (“sono con te”, ha detto rivolto al collega, a candidatura appena ufficializzata). I motivi dell’endorsement, dice Giani al Foglio, risiedono in “alcune evidenti capacità” di Bonaccini, “intanto quella di sapersi rivolgere al Pd nel suo insieme, al Pd come grande comunità politica. Una comunità capillare, radicata ma sofferente per la mancanza di una leadership che, prima di tutto, parta dalle idee e dai progetti già nell’ottica di tradurli in fatti. Sfidando, appunto, le correnti. Perché è dai tempi dell’uscita di Matteo Renzi dal Pd che è come se il partito, negli anni e fino a questa sconfitta elettorale, avesse giocato in equilibrio tra una corrente e l’altra, e questo si rifletteva sull’autonomia per così dire a volte ‘condizionata’ dei segretari. Bonaccini si pone invece l’obiettivo di un autentico rinnovamento, da questo punto di vista, per un partito libero e che liberi meriti ed energie”.

Bonaccini sente che in pericolo è lo stesso Pd. “Bonaccini è uomo di dialogo e saprà dialogare con tutti”, dice Giani, “in un momento in cui il dato preoccupante è la destra compatta al 44 per cento. Ma se il centrosinistra si presentasse in futuro unito, tutto unito, potrebbe ancora vincere. E Bonaccini sta cercando di dare uno scossone al Pd perché il Pd ritrovi la propria capacità di presenza, interlocuzione e dibattito in mezzo ai cittadini, da grande comunità quale è, dal più piccolo circolo alla direzione”. Nota dolente, quella dell’unità del centrosinistra. Anche il congresso del Pd sarà attraversato dalla linea non così invisibile del dialogo e meno con i Cinque stelle, da un lato, e con il  Terzo Polo, dall’altro. “Io credo”, dice Giani, “che Bonaccini, personalità politica poliedrica, possa andare oltre gli schematismi e parlare a tutti, mondo imprenditoriale e partite Iva compresi, fino agli ambientalisti. Non per niente è al secondo mandato da governatore, non per niente ha già affrontato temi come l’autonomia differenziata ed è già alle prese da tempo con i progetti del Pnrr. Si farà forte di questa esperienza. E penso che in questo senso possa anche superare la logica ‘o con il M5s o con il Terzo polo’, mettendo un programma concreto al centro di tutto, e dando al Pd una guida autorevole che  – facendo da ponte con tutte le componenti del centrosinistra – possa offrire in futuro una vera alternativa elettorale al centrodestra”. 
 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.