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Salvini perde il congresso di Bergamo. Vince un esponente critico con la sua linea

Carmelo Caruso

Fabrizio Sala è il nuovo segretario provinciale della Lega. Polemiche per il ruolo di Pina Castiello, sottosegretaria. Ancora fughe al sud. I giovani della Lega sono scomparsi

Ora si capisce perché non voleva fare i congressi della Lega, li perde. A Bergamo inizia il dopo Matteo Salvini. Nel primo congresso provinciale, il più atteso, la prima vera conta tra militanti, a vincere è Fabrizio Sala con 342 voti. E’ sindaco di Telgate, al suo secondo mandato, ma è soprattutto un esponente che aderisce alla riscossa lanciata dal Comitato Nord, la corrente di Umberto Bossi (gli facciamo gli auguri per la sua guarigione) corrente che era stata diffidata da Salvini solo poche settimane fa. Fortino della Lega, città che ha sofferto per la mancata riconferma del suo simbolo identitario, Daniele Belotti, la voce di Pontida (apriva tutti i comizi da più di vent’anni) a Bergamo non solo Salvini perde. Salvini non c’è.

 

Non è riuscito a esprimere un candidato segretario della sua area malgrado ci abbia provato fino alla fine. E’ come se Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, non riuscisse a trovare un candidato a Bologna. Lo sfidante di Sala era infatti Mauro Brambilla, sindaco di Fontanella. Anche Brambilla è un leghista critico verso la gestione del partito, le scelte del segretario. C’era un terzo sfidante, non è stato raccontato, un leghista che doveva essere il candidato di Salvini, ma non è riuscito a raccogliere le adesioni per presentarsi.

 

Salvini, due giorni fa, a Venezia (ormai taglia nastri e fa il Renzo Piano; era andato a vedere il Mose in funzione) aveva dichiarato che non può più occuparsi delle beghe di partito. Deve costruire il Ponte sullo Stretto con i mattoncini Lego che gli ha regalato Giorgia Meloni. A elezione avvenuta, l’elezione di Sala, si è premurato a fare gli auguri al neosegretario. E il neosegretario, da signore, non ha fatto polemiche, ma sentite cosa ha detto: “Servono le primarie per scegliere i candidati”.

 

Alle ultime elezioni politiche, i candidati sono stati tutti scelti da Salvini facendo qualche cedimento ai capi bastoni di partito. Un esempio, al Sud, in Campania, ha candidato Pina Castiello, che rispetto agli altri leghisti ha versato solo 12 mila euro nell’ultimo anno. Quasi tutti i parlamentari ne versano il doppio. Quando Salvini ha spinto per nominare Castiello sottosegretario per i rapporti con il Parlamento, gli ex onorevoli, chi si sono visti escludere nonostante le promesse, hanno sbattuto le porte irritati: “Non c’è meritocrazia”. Lorenzo Viviani, ex deputato, uno che meritava il recupero, ha cambiato vita.

 

Sono molti i leghisti ex parlamentari che presi in giro da Salvini (“nessuno verrà lasciato indietro”) stanno abbandonando la politica attiva, la militanza. Salvini sottovaluta anche la sua corrente giovanile. Il segretario è Luca Toccalini, uno che sta girando l’Italia. Visita sezioni, non si risparmia, ma le trova vuote. In Emilia sono rimasti meno degli amici che sabato giocano al biliardo. Toccalini, giovedi, sempre in Emilia, ha criticato aspramente la Lega attuale. In Basilicata altri due consiglieri regionali hanno abbandonato la Lega. Si tratta di Massimo Zullino e Giovanni Viziello. In Veneto con la tecnica del troncare e sopire, i congressi vengono rimandati con dolcezza. Il partito è ormai il triciclo di Salvini che preferisce twittare con Elon Musk: “Per te la porta è sempre aperta”. Tra un po’ gli portano via le chiavi di casa e lui continua a fare inviti.

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio