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Politica, e niente zuffe di valori
Quand’è che compare un serio manifesto degli interessi, e anche una combattività intelligente, fattiva e non belluina, non demagogica, in nome del popolo che è una nozione da non lasciare in mano ai populisti?
Come ti riporto il mutuo a un livello di interessi accettabile. Come ti aumento il salario, ma di molto. Difendere un livello d’uso dei consumi necessari. Una volta si sarebbe detto anche: come ti offro un lavoro, ma pare non sia più di rigore o di moda. E allora: come posso aiutarti a cambiare lavoro. Come ti garantisco la pensione, una pensione più corposa e più protetta dall’inflazione. Come risolvo la faccenda delle minipensioni in programmazione per i giovanissimi di oggi, come si aiuta una politica della filiazione. Cosa faccio per dare uno statuto stabile e garantito al precariato, che sarebbe una contraddizione in termini ma poi non tanto, vista l’anomala estensione-eternizzazione del fenomeno. Che cosa fare per incrementare sul serio la sicurezza sul lavoro, quali nuovi poteri per i sindacati e obblighi per le imprese. Quali impulsi dare alle piccole e medie imprese perché competano nel loro campo e aumentino la loro produttività. Come ridurre le tasse e allargare la platea di chi le paga. Come razionalizzare i sussidi. Pulire le città sporche. Produrre l’energia necessaria, meglio se pulita e rinnovabile ma senza ideologismi, e abbattere i costi extra della guerra per i meno abbienti. Che cosa fare per la grande ossessione sanitaria, sentimento legittimo di autodifesa della comunità. E fare qualcosa per la sicurezza, comprese le tutele delle polizie e delle Forze armate. In che cosa il sud deve fare la differenza, come investire la massa di quattrini europei in modo da arricchire la società di infrastrutture serie, con tutto il ricasco della modernizzazione. Quale la protezione dalla malagiustizia. E dall’analfabetismo di ritorno.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.