c'è vita oltre Salvini
Prove di destra draghiana
Combattere la politica della nostalgia. Difendere i valori dell’occidente. Opporsi ai nemici della democrazia liberale. Il manifesto ultra europeista del governatore Fedriga (Lega) è un caso di studio. Chiacchierata a Gorizia
È un manifesto europeista, il suo, ed è anche un abbraccio sincero a tutto ciò che la guerra in Ucraina ci ha ricordato che dobbiamo amare, proteggere, difendere e non disprezzare. E dunque, dice lui, non si può avere alcun dubbio su chi sia, in Ucraina, l’aggressore e chi sia l’aggredito. E non si può avere alcun dubbio, dice sempre lui, sul fatto che una politica moderna debba combattere la nostalgia del passato, occupandosi contemporaneamente di come rappresentare la stagione della responsabilità. E quindi, anche qui, nessun dubbio. L’Europa deve essere più forte, non più debole, e le istituzioni europee devono lavorare necessariamente a una nuova e maggiore integrazione per arrivare, finalmente, a una moderna politica industriale europea, perché, in un mondo popolato da giganti, muoversi da topolini può essere pericoloso. Lui è Massimiliano Fedriga, è il governatore del Friuli Venezia Giulia, è il presidente della Conferenza stato regioni, è un leghista del nuovo millennio, il più draghiano forse dei leghisti di governo, e giovedì, a Gorizia, nel corso di un pomeriggio organizzato da Ambrosetti sul tema del cambiamento, ha accettato di sfruttare un assist del Foglio, sotto forma di domanda, e ha ragionato per qualche minuto con noi su cosa significhi oggi mettersi alle spalle la stagione della rincorsa alla nostalgia.
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.