L'assurdo manifesto della Marcia della pace, che equipara Russia e Ucraina

Redazione

"Fermatevi", si legge nell'immagine che convoca la marcia tra Perugia e Assisi. Un modo per continuare a mischiare aggressori e aggrediti, come piace a certa sinistra

"Nessuno si rassegni alla guerra e alla corsa al riarmo! Nessuno si pieghi alle leggi della violenza. Nessuno ceda alla logica amico-nemico. Risolviamo i problemi che non abbiamo ancora voluto affrontare nel rispetto del diritto internazionale. Basta con la propaganda di guerra! Fermiamo la circolazione dell’odio e dell’inimicizia. Facciamo pace. Prendiamoci cura delle vite degli altri, sempre, comunque e dovunque senza distinzioni di alcun genere".

Attinge a tutto il vasto armamentario retorico dell'equidistanza il manifesto che convoca la Marcia della pace Perugia-Assisi per il 24 aprile. Ma non è tanto il linguaggio solito che si è già visto adoperare da una certa sinistra in queste settimane a colpire. Quanto l'immagine scelta per pubblicizzare la marcia: il titolo è "Fermatevi", rivolto a entrambe le parti. Russia e Ucraina, compreso l'occidente, come se l'offesa provenisse equamente dai due poli. Affianco campeggiano una donna e un bambino che sfuggono a due proiettili, uno bianco e uno nero. Esiste un modo più ambiguo per non distinguere aggressore e aggredito? E pensare che solo quest'oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è sembrato schierarsi contro le timidezze dell'Anpi: "Il 25 aprile rappresenta la data fondativa della nostra democrazia, un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace. Un'esperienza terribile che sembra dimenticata da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone", ha detto il capo dello stato. 

Del resto, ancora nel comunicato che accompagna la chiamata alla Marcia, si legge che "dal 24 febbraio, la guerra in Ucraina avanza facendo strage di vite innocenti, riducendo le città in cimiteri, minacciando la guerra mondiale e la catastrofe atomica. Per questo diciamo che va fermata!". Solo molto dopo troviamo: "Siamo solidali con gli ucraini e con tutte le vittime di tutte le guerre dimenticate che continuano a insanguinare il mondo. Con i russi che si oppongono alla guerra, con chi è costretto a farla e con le vittime della persecuzione anti-russa. Con tutti i bambini e le bambine, le donne e gli uomini di ogni età che pagheranno le dure conseguenze della guerra, in Italia e nel resto del mondo". Comunque un modo molto circospetto per non arrivare a dire che se di una guerra si sta parlando è perché qualcuno ha deciso di invadere un paese sovrano. Si chiama Putin e il paese agressore è la Russia. Ma chiaramente questo i pacifisti italiani si sono dimenticati di esplicitarlo. 

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